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COMMISSARIATA LA FEDERAZIONE PROVINCIALE


Alle 14.10 di ieri la chiamata choc: «Fini ti ha commissariato». All'altro capo del telefono Denis Farnea, vice sindaco di Cavaso del Tomba, 33 anni: il neo commissario. Investito del ruolo con una lettera di poche righe ricevuta da Gianfranco Fini. Un fulmine a ciel sereno per Carlo Manfrenuzzi , 46 anni, presidente provinciale di An ininterrottamente da quasi dieci anni. «Sono esterrefatto»: questo ieri il suo unico commento. Mentre agli amici avrebbe confidato di essere rimasto colpito al cuore soprattutto dal metodo. Non una telefonata dai vertici romani o regionali; da Gianfranco Fini o da Alberto Giorgetti. E poi tutto si aspettava, Manfrenuzzi , che essere rimosso all'indomani di un risultato che ha rilanciato il partito anche nella Marca portandolo oltre il 10 per cento. Mentre difficilmente gli potrà essere di consolazione sapere che la sua federazione non è stata l'unica in Italia a venir commissariata da Gianfranco Fini. A Treviso, inoltre, il 28 maggio si voterà per la Provincia e, a questo punto, dopo aver firmato l'accordo elettorale con Lega e Forza Italia, non sarà più lui a gestirlo. Farnea, laurea in Scienze della produzione animale come Luca Zaia, in An dal 1994, componente del direttivo provinciale, ieri pomeriggio era già al tavolo di una riunione del coordinamento regionale per ricevere, in un certo senso, le consegne. Forse un po' imbarazzato, al telefono, mentre parlava di se stesso e del suo nuovo ruolo, ma sicuramente entusiasta del compito assegnatogli da Fini in accordo con il coordinatore regionale Alberto Giorgetti, con il neo deputato Maurizio Castro e con l'intramontabile "leone" Gustavo Selva: «Questo come altri commissariamenti - ha spiegato Farnea - nascono dalla volontà di Fini di operare un rinnovamento nel momento in cui i risultati delle elezioni politiche hanno ridato entusiasmo ai militanti. Nella Marca c'è stato un recupero strepitoso, trainato anche dalla grande campagna elettorale di Castro e dallo splendido lavoro di Selva, un esempio di dedizione e combattività. E a maggior ragione quest'onda deve essere cavalcata nel momento in cui a Treviso si sta per aprire la campagna elettorale delle provinciali». Negli ambienti di An, tuttavia, si fa anche chiaramente capire che da tempo il partito era in fibrillazione. Qualche mese fa, quando ancora non era stata smaltita la delusione per il risultato delle regionali del 2005 (neppure il 5 per cento dei voti e nessun consigliere tervigiano eletto), Gustavo Selva aveva addebitato la caduta dei consensi in provincia alla classe dirigente locale e alla litigiosità interna. Adesso "Radio belva" conferma: «Qui il partito è inesistente e la sua gestione è stata caratterizzata sempre da una divisione fra buoni e cattivi. Nella campagna elettorale appena conclusa, a spenderci con tutte le nostre energie siamo stati soprattutto Maurizio Castro e il sottoscritto. Degli altri potrei citare caso mai Paolo Girardi. Una svolta quindi ci voleva e a maggior ragione ora che si dovrà tornare in campo per le Provinciali. E' indispensabile la mobilitazione di tutto il partito e, quasi quasi, se me lo chiedono, potrei anche candidarmi per il consiglio provinciale. Modestamente parlando mi pare di aver dimostrato di essere una buona locomotiva elettorale».(da il Gazzettino di Treviso del 14 aprile 2006)