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Farnea dopo il crollo: «Aria nuova, si riparte da zero»


Un calo rispetto al dieci e passa per cento delle Politiche se l'aspettava, ma quando lunedì sera ha visto quel 5,4 per cento non riusciva a crederci. Denis Farnea, commissario provinciale di Alleanza nazionale , ammette: «Pensavo a un calo, ma non a una flessione di queste proporzioni, davvero non me l'immaginavo». Ha pensato a che cosa poteva aver sbagliato? «Avevamo una lista competitiva, ma evidentemente il simbolo non è riuscito ad attrarre l'attenzione degli elettori. Si sono salvati soltanto gli amministratori, coloro che avevano già un contatto con il territorio (Davì, sindaco di Valdobbiadene, Bordignon, vicesindaco di Vedelago, e Mares, sindaco di Castelcucco, ndr). Però ha pesato anche la mancanza di Maurizio Castro, che doveva essere il deputato eletto nel nostro territorio: non è un caso che nella sua città, Vittorio Veneto, ci sia stato un risultato particolarmente basso. E ha pesato anche lo scarso entusiasmo nella base dovuto all'esclusione di Castro dalla Camera dei deputati». Un arretramento del genere è un colpo difficile da assorbire, ma Farnea ha già pronte le contromisure. E si tratta di contromisure drastiche: «Questa catastrofe ha fatto sì che all'interno del partito non ci siano appetiti per poltrone e questo è un fatto positivo. Ma bisogna portare aria nuova: si riparte da zero, bisogna riorganizzare tutto. Dobbiamo cercare di strutturarci nel territorio, dobbiamo avere più contatti con il mondo produttivo, dobbiamo essere più presenti nella politica trevigiana». Parole che potrebbero tradursi presto in fatti. Potremmo essere alla vigilia di una mezza rivoluzione in An: "l'aria nuova" di cui parla Farnea potrebbe cominciare con la sostituzione di alcuni coordinatori comunali, a partire da quelli di Treviso (Andrea De Checchi), di Montebelluna e di Conegliano. Giuseppe Montuori, presidente del circolo di Vittorio Veneto ritiene «assolutamente improcrastinabile un pesante investimento politico da parte della Federazione provinciale e del suo commissario Denis Farnea, che peraltro non è responsabile del risultato elettorale non buono, verso le grandi città della provincia, che più pesano in termini di voti e immagine del partito. Pur con la massima stima verso coloro che hanno ottenuto un buon risultato, credo che non si possa definire più bravo degli altri chi ha beneficiato di posizioni precedentemente ottenute attraverso liste civiche e non con Alleanza nazionale ; anche perché questo significherebbe avallare la fine del partito, che in quanto tale vive del suo simbolo e di chi lo rappresenta». (da il Gazzettino di Treviso del 31 maggio 2006)