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Selva analizza il flop di An


«Potrà sembrare paradossale che io sia molto contento dell'esito complessivo delle elezioni per l'Istituzione "Provincia di Treviso" visto che An, dopo l'eccellente risultato delle politiche del 9-10 aprile scorsi, ha fatto un flop nella città di Treviso, dove io stesso ero stato candidato pensando che diventassi un valore aggiunto come era avvenuto per la mia elezione a Senatore della Repubblica. «La soddisfazione politica la ricavo dalla nascita della Casa delle Libertà a livello provinciale, un evento che io, come deputato di Treviso, avevo sempre auspicato dopo che Bossi lo aveva fatto a livello nazionale , e la Liga per il Veneto ottenendo, con Galan Presidente già tre volte, il mandato di governatore la Regione. «La nascita della Cdl anche nella Marca Trevigiana è un buon auspicio per la futura elezione del Sindaco della città di Treviso. «Perché questo avvenga, l'impegno maggiore nel territorio - parlo in modo particolare di Treviso, e dei più importanti capoluoghi di mandamento - spetta proprio ad Alleanza Nazionale se vuole essere una componente vitale ed efficace delle amministrazioni comunali e provinciale e un interlocutore delle categorie produttive, del ceto medio, dei giovani e non il retaggio di una memoria passata o la prosecuzione di una destra dove vecchi e giovani ritengono che Fiuggi sia stato un fatto meramente tattico, mentre è la strategia di Fini e di una destra plurale che ha fatto propri gli autentici valori del popolo veneto. «Ci si deve chiedere subito perché le idee del partito di Fini trovano consenso, anche nella città di Treviso, nelle elezioni politiche, mentre non lo trovano in elezioni amministrative. An è un soggetto valutato positivamente quando si tratta di eleggere deputati, senatori e consiglieri regionali. Esiste in modo sparuto, quando si tratta di eleggere sindaci, assessori, consiglieri comunali. Nella Marca Trevigiana questo è dovuto in parte al fatto che la Lega ha voluto esercitare il monopolio specie su un elettorato di origine democristiana di destra cogliendone l'aspetto anticomunista, però interpretato come delega per un potere che non riconosce mediazioni, liberali e sociali, che sono proprie di una civiltà democratica impregnata di "personalismo cristiano", per dirlo con Mounier. «An a Treviso non ha creato un partito a misura di quel suo elettorato che ha dato fino al 12-14 per cento di voti nelle elezioni di forte peso politico, e che probabilmente ha nutrito anche domenica la schiera degli astenuti perché non vedono andare fra i giovani, gli adulti e i vecchi, neppure i pochi consiglieri comunali e circoscrizionali, così come non li vedono avvicinare le associazioni parapolitiche e culturali che si occupano dei problemi della città riguardanti le scuole, il traffico, la cultura, gli anziani etc. ecc. La mia candidatura non è stata valutata efficace per conto di un partito di destra democratica che non ricerca il colloquio continuo, con la società civile, con le professioni con le categorie del ceto medio con l'associazionismo cattolico; il flop totale di Biagi unito alla sinistra poteva offrire spazi ad An, che sono andati alla Lega a Forza Italia, e all'Udc e meno male che ciò è avvenuto. Eppure è di qui che An deve cominciare perché anche nel test di domenica scorsa si è visto che fra i candidati di An il sindaco Piergiorgio Davì di Valdobbiadene e il vicesindaco Bordignon di Vedelago, sono stati giustamente apprezzati dalla loro gente proprio per quel ruolo di amministratori che svolgono nei loro comuni e che saranno capaci di ampliare ora nella istituzione Provincia. «Il compito, arduo ma esaltante, che tocca nella città di Treviso, al commissario di An dr. Denis Farnea - lui stesso, del resto, vicesindaco di un comune della Pedemontana - è quello di formare gruppi di giovani trevigiani (anche di seconda e terza giovinezza!) per impiantare le idee e i progetti di una buona moderna amministrazione della Casa della libertà, in armonia con Fi, Udc e soprattutto con una Lega che oggi ha avuto in Luca Zaia e Leonardo Muraro i due maggiori esponenti del "nuovo corso" che investirà, mi auguro presto, anche il capoluogo della Marca».(Senatore Gustavo Selva)