Esperienzaemozionale

Rivoluzione Islandese


Lo sapevate che:STORIE DI ORDINARIA RIVOLUZIONE…   Di Marco PalaQualcuno crede ancora che non vi sia censura al giorno d’oggi? Allora perchè, se da un lato siamo stati informati su tutto quello che stasuccedendo in Egitto, dall’altro i mass-media non hanno sprecato unasola parola su ciò che sta accadendo in Islanda?Il popolo islandese è riuscito a far dimettere un governo alcompleto;sono state nazionalizzate le principali banche commerciali; i cittadini hanno deciso all’unanimità di dichiarare l’insolvenza deldebito che le stesse banche avevano sottoscritto con la Gran Bretagna e con l’Olanda, forti dell’inadeguatezza della loro politicafinanziaria; infine, è stata creata un’assemblea popolare perriscrivere l’intera Costituzione. Il tutto in maniera pacifica. Unavera e propria Rivoluzione contro il potere che aveva condottol’Islanda verso il recente collasso economico.Sicuramente vi starete chiedendo perchè questi eventi non siano stati resi pubblici durante gli ultimi due anni. La risposta ci conduceverso un’altra domanda, ancora più mortificante: cosa accadrebbe se il resto dei cittadini europei prendessero esempio dai “concittadini”islandesi?Ecco brevemente la cronologia dei fatti:2008 – A Settembre viene nazionalizzata la più importante bancadell’Islanda, la Glitnir Bank. La moneta crolla e la Borsa sospendetutte le attività: il paese viene dichiarato in bancarotta.2009 – A Gennaio le proteste dei cittadini di fronte al Parlamentoprovocano le dimissioni del Primo Ministro Geir Haarde e di tutto ilGoverno – la Alleanza Social-Democratica (Samfylkingin) – costringendo il Paese alle elezioni anticipate. La situazione economica restaprecaria. Il Parlamento propone una legge che prevede il risanamentodel debito nei confronti di Gran Bretagna e Olanda, attraverso ilpagamento di 3,5 MILIARDI di Euro che avrebbe gravato su ogni famiglia islandese, mensilmente, per la durata di 15 anni e con un tasso diinteresse del 5,5% 2010 – I cittadini ritornano a occupare le piazze e chiedono a granvoce di sottoporre a Referendum il provvedimento sopracitato.2011 – A Febbraio il Presidente Olafur Grimsson pone il veto allaratifica della legge e annuncia il Referendum consultivo popolare. Le votazioni si tengono a Marzo ed i NO al pagamento del debitostravincono con il 93% dei voti. Nel frattempo, il Governo ha disposto le inchieste per determinare giuridicamente le responsabilità civili e penali della crisi. Vengono emessi i primi mandati di arresto perdiversi banchieri e membri dell’esecutivo. L’Interpol si incarica diricercare e catturare i condannati: tutti i banchieri implicatiabbandonano l’Islanda. In questo contesto di crisi, viene elettaun’Assemblea per redigere una Nuova Costituzione che possa incorporare le lezioni apprese durante la crisi e che sostituisca l’attualeCostituzione (basata sul modello di quella Danese). Per lo scopo, cisi rivolge direttamente al Popolo Sovrano: vengo no eletti legalmente 25 cittadini, liberi da affiliazione politica, tra i 522 che si sonopresentati alle votazioni. Gli unici due vincoli per la candidatura, a parte quello di essere liberi dalla tessera di qualsiasi partito,erano quelli di essere maggiorenni e di disporre delle firme di almeno 30 sostenitori. La nuova Assemblea Costituzionale inizia il suo lavoro in Febbraio e presenta un progetto chiamato Magna Carta nel qualeconfluiscono la maggiorparte delle “linee guida” prodotte in modoconsensuale nel corso delle diverse assemblee popolari che hanno avuto luogo in tutto il Paese. La Magna Carta dovrà essere sottopostaall’approvazione del Parlamento immediatamente dopo le prossimeelezioni legislative che si terranno.Questa è stata, in sintesi, la breve storia della Ri-evoluzionedemocratica islandese.Abbiamo forse sentito parlare di tutto ciò nei mezzi di comunicazione europei?Abbiamo ricevuto un qualsiasi commento su questi avvenimenti neinoiosissimi salotti politici televisivi o nelle tribune elettoraliradiofoniche?Abbiamo visto nella nostra beneamata Televisione anche un solofotogramma che raccontasse qualcuno di questi momenti?SINCERAMENTE NO.I cittadini islandesi sono riusciti a dare una lezione di DemocraziaDiretta e di Sovranità Popolare e Monetaria a tutta l’Europa,opponendosi pacificamente al Sistema ed esaltando il potere dellacittadinanza di fronte agli occhi indifferenti del mondo.Siamo davvero sicuri che non ci sia “censura” o manipolazione nei mass-media?Il minimo che possiamo fare è prendere coscienza di questa romanticastoria di piazza e farla diventare leggenda, divulgandola tra i nostri contatti. Per farlo possiamo usare i mezzi che più ci aggradano: i“nostalgici” potranno usare il telefono, gli “appassionati” potrannoparlarne davanti a una birra al Bar dello Sport o subito dopo un caffè al Corso. I più “tecnologicamente avanzati” potranno fare un copia/incolla espammare questo racconto via e-mail oppure, con un semplice click sui pulsanti di condivisione dei Social Network in fondo all’articolo,lanciare una salvifica catena di Sant’Antonio su Facebook, Twitter,Digg o GoogleBuzz. I “guru del web” si sentiranno il dovere diriportare, a modo loro, questa fantastica lezione di civiltà, montando un video su YouTube, postando un articolo ad effetto sui loro blogpersonali o iniziando un nuovo thread nei loro forum preferiti.L’importante è che, finalmente, abbiamo la possibilità di bypassare la manipolazione mediatica dell’informazione ed abbattere così il castello di carte di questa politica bipartitica, sempre più servileagli interessi economici delle banche d’affari e delle corporazionimultinazionali e sempre più lontana dal nostro Bene Comune.In fede,il cittadino sovrano Marco Pala(alias “marcpoling”)