Esperienzaemozionale

Leucemie e radio Vaticano


Una perizia di tecnici conferma che radio vaticano è responsabile del grande incremento di leucemie nella zona dove risiedono le antenne della stessa radio, da anni gli abitanti lo denunciano.Essendo un ente religioso, qual'é il  Vaticano, a mio avviso, anche solo il dubbio che tali emettitori possano essere in qualche modo ricondotti alla morte o alla malattia di centinaia di persone e bambini, presuppone che prima ancora di un indagine o di una denuncia si sarebbe dovuto procedere alla chiusua o quanto meno alla modifica del sito in questione.Accade invece, che siano dovuti trascorrere decenni indagini e tribunali e continue morti e malattie di persone, affinchè si decida di agire per risolvere una questione che non è ancora risolta.Ancora una volta la chiesa Cattolica, dimostra chiaramente che predica bene e agisce male, permettendo anche la morte e la malattia dei bambini, anteponendo sempre i propri interessi al bene comune, gli interessi materiali a quelli spirituali e così agendo, sempre più perdendo consenso e fedeli...Elettrosmog, una perizia accusa Radio Vaticana della morte per leucemie di 278 bambini
Zaira Secchi Gip del Tribunale di Roma torna sul caso Radio Vaticana dopo che nella superperizia di 397 pagine depositata presso il Tribunale, firmata dal prof. Andrea Micheli perito dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e che ha richiesto 5 anni di studio, si evidenzia che esiste una correlazione tra le morti per tumore di 278 bambini e le onde elettromagnetiche emesse sia dall’antenna di Radio Vaticana sia dall’antenna di MariTele della Marina Militare (i dettagli tecnici dell’impianto li riporta l’associazione di genitori bambini senza onde):un’associazione importante tra l’esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana e quelle di di MariTele della Marina (in modo limitato e additivo), e il rischio di leucemie e linfomi per i bambini”. “Rischi importanti di morti per tumori emolinfopoietici, per le persone esposte tra i 5 e i 9 chilometri dall’emittente, per almeno 10 anni”.La perizia fa una disamina delle morti infantili avvenute tra il 1990 e il 2003 in una zona che copre circa 10 Km di raggio dall’epicentro di emissione dell’antenna e che va dai comuni di La Storta a Cesano. La reazione dei vertici di Radio Vaticana è stata di stupore. La vicenda fu già trattata nel 2001 e sulle pagine di Radio Vaticana sono esposte tesi contrarie che invitano a tenere conto anche del deposito di scorie nucleari presenti a Santa Maria di Galeria:Nella zona di Santa Maria di Galeria ci sono anche : il principale centro di raccolta di scorie radioattive in Italia dell’Enea (Nucleco di Casaccia) che ha immagazzinati circa 7mila metri cubi di rifiuti radioattivi; un grande elettrodotto; un grande impianto della Marina militare (e due degli otto casi di leucemia infantile sono vicini a questi impianti). In più il terreno vulcanico della zona emette naturalmente il “radon”, sostanza radioattiva. Nella zona c’è tutto questo. Perché non si studiano anche questi problemi ?Intanto è già stato annunciato che la controperizia sarà affidata al prof. Umberto Veronesi.Ha detto padre Federico Lombardi direttore dell’emittente:Radio Vaticana apprende con stupore i risultati della perizia anche perché non è stata ancora resa pubblica dal Tribunale. E provvederà comunque a presentare al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio. Secondo la letteratura scientifica internazionale in materia non è stata mai dimostrata l’esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate. La radio della Santa Sede ha sempre osservato le indicazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche e dal 2001, in seguito all’accordo con le competenti autorità italiane, ha osservato i più restrittivi limiti stabiliti dalla sopravvenuta normativa italiana in materia, in modo tale da rispondere attentamente, come dovuto, ad ogni eventuale preoccupazione della popolazione circostante.