Esperienzaemozionale

Natale2010


Non mi piace polemizzare, ma trovo giusto che in questo mondo dove veniamo senza alcun libro delle istruzioni, ognuno debba e possa, liberamente credere a quello che più ritiene giusto e vero per se stesso e in ciò che si ritrova.Questo vale, tanto per chi decide di credere, come per coloro che non credono in un Cristo, in una divinità o un essenza superiore, sia essa trascendentale o immanente.Proprio per il fatto che non esistono tangibili e inequivocabili prove, a favore o contro, tranne che nel cuore di ogni singolo individuo...Questa, può anche essere chiamata, semplicemente, speranza e volontà che possa esistere qualcosa al di fuori del fine a se stesso del tutto.Certo, definire cosa o chi possa essere questa energia intelligente che permea e permette l'universo, diviene realmente complesso e forse impossibile, tranne che per un atto di fede che qualcuno, più o meno inconsciamente decide di operare.Per molti, questo atto di fede, altro non è che una necessità innata dell'essere umano, per poter fornire risposte all'ignoranza umana, a quelle domande che non trovano risposta nella scienza.Quando si cresce negli anni con lo spirito natalizio, risulta difficile uscirne, anche se la ragione propende verso questa repulsione, è bello credere che esista qualcuno al di fuori che veglia, agisce e opera rettamente e giustamente, affinché esista il bene dell'umanità, è bello credere che un giorno non finirà ogni cosa e il buio spegnerà ogni nostro sogno, è bello sperare che i nostri gesti nascosti un giorno potranno essere giudicati, premiati o puniti equamente. Accade, che nel percorso della nostra esistenza, nel tempo, questa magia tenda sempre più a scontrarsi con una realtà totalmente diversa, e che sempre più venga smentita in favore di tutt’altro.E’ sempre più evidente ed esponenzialmente amplificata questa perdita di coerenza con gli insegnamenti dell’infanzia. Persino le istituzioni che la propongono verbalmente, sempre meno la applicano concretamente e coerentemente, se non a semplici parole.Tutto questo, nasce spontaneo solo per affermare un principio, un concetto, banale, ma altrettanto valido a qualsiasi altro principio, la fede altro non è che un esigenza e una risposta dell’animo umano, tal fede può essere imposta per paura o nascere spontaneamente, oppure venire indotta e applicata semplicemente per convenienza, come sempre più avviene.Quando questa è spontanea e scaturisce da quella scintilla divina che risiede in noi dal momento in cui veniamo al mondo, fino al momento nel quale terminiamo questa esperienza chiamata vita, ecco allora, che un imperativo assoluto deve esistere in tutti coloro che la vivono: non esiste alcuna verità assoluta da poter imporre ad un altro essere umano, se non quella in cui egli stesso ha deciso di credere.Ed è per questo concetto che ognuno di noi ha il dovere di lavorare, affinché questo principio ci possa unire anziché dividere, affinché ogni essere umano di qual si voglia colore, sesso, razza, religione, credo o non credo, possa vivere la propria vita liberamente nel Rispetto di ogni altro essere e nella piena libertà di pensiero o credo, affinché, essendo libero, possa egli rispondere liberamente, alla fine del proprio percorso, del proprio credere e agire.A se stesso, per chi non ha trovato una divinità a cui affidarsi, o al proprio Dio per coloro che hanno ritenuto di crederci.Non esistono prove definitive, certezze, verità, ma solo storie, racconti, ai quali affidarsi o meno.Se poi qualcuno incontra un proprio equilibrio spirituale in un idea personale, che nel tempo abbia costruito, tramite esperienze, percezioni, scienza, anch’egli rientra in quella lista.Il racconto che “fra873” ci ha proposto è un bel racconto, scalda il cuore, rattrista, emoziona, perché è questo che compie l’essere umano nella sua vita: si Emoziona, purtroppo, rimane solo un racconto una fiaba, un idea che viene tramandata  e che nei secoli si è arricchita ed ha preso consistenza, tanto da renderla necessità per il cuore di molti.Finiti questi giorni tutto torna come prima, senza spesso pensare che, in questi giorni di ordinaria follia, dove la rincorsa agli acquisti ai regali, alle ferie alle esagerazioni alimentari diviene un condizionamento ed una necessità, e porta con se un’infinita tristezza, dolore, frustrazione per molti altri che non vi possono accedere.Aumenta la solitudine, aumentano le depressioni, e i suicidi, aumentano i problemi psichici e il disagio di chi già lo vive in prima persona…Come si può sperperare, e festeggiare nell’eccesso, quando sappiamo bene come vivono certe popolazioni che con la loro condizione inumana, concorrono proporzionalmente a questo benessere, come si può rallegrarsi di qualcosa, quando sappiamo bene che vicino e intorno a noi esistono persone che non hanno lavoro vivono ai margini, dormono per strada, vengono sfruttati, ricattati, usati come merce?E’ bella la superficie del mare, copre ogni cosa con il suo splendido colore, come un manto che avvolge, come la copertina colorata di un bel libro, come la facciata tirata a lucido di un palazzo, ma chi poi decide di andare più in profondità, di aprire quel libro e leggerci dentro ogni riga, chi entra oltre la porta di quel magnifico palazzo per guardare cosa c’è oltre…La maggior parte si ferma in superficie, infischiandosi del resto e chiudendosi sempre di più in quelle poche certezze, o nel proprio egoismo.Ora non ricordo chi fosse a dirlo, ma trovo adeguato questo pensiero: Dio nasce nel cuore di ogni uomo proporzionalmente al dolore che vive in lui.Forse è solo questo !Jo