Si pensava, da giovani, che la vita fosse fantastica; si stava lì a sognare l'utopia, con un velo di cinismo per compensare. Poi siamo cresciuti con tutto il nostro entusiasmo, un gatto che per uscire da un sacco sbatte da tutte le parti, perchè non sapevamo come usare le unghie. E quando gli altri ci hanno mostrato sulla nostra pelle come fare, allora non abbiamo più smesso, nemmeno su di noi, uno sull'altro; ci hanno insegnato troppo bene ad amare il sapore del sangue. "La vita" - dicevi - "è un vortice che ti risucchia giovane e ti risputa vecchio. In tutto questo il sudore, il sangue, e la vita stessa da cui viene separato come in una centrifuga, illuminatadal sole metafisico dell'anima, frammentano la luce e creano l'arcobaleno della felicità. E tu rimani lì a guardare tutto questo e pensi c'è troppa vita". C'è troppa vita, troppe cose da fare , troppe persone con cui scendere a compromessi , troppi attimi, che divisi istante per istante sono così tanti, che se ad ognuno di essi, come accade associ un avvenimento seppur piccolo che ne innesca un altro l'istante dopo, che ne innesca un altro allora che avvenga un miracolo, non è più impossibile, ma diventaa altamente probabile, perchè la vita è solo una funzione matematica multivariabile associata alla statistica; però che fatica viverli tutti l'uno dopo l'atro. La gente si stupisce sempre che accadano le cose belle, e non succede mai il contrario, chissà perchè? Diamo per scontato che la nostra vita, il mondo non sia qualcosa che possa passare sopra di noi con leggerezza, ma siamo convinti che per forza sia attratto tutto al nostro livello basso, ed ogni cosa ci attraversi al suo passaggio, lasciando segni terribili sulla nostra anima. E quando accade qualcosa di bello ma che a pensarci bene è comune, come il fatto che una ragazza incontri un ragazzo e si amino, allora rimaniamo lì con il volto stupito, ad amirrare tutto questo, come fai tu quando mi guardi, e non perchè io sia particolarmente bello (direi il contrario), o il nostro rapporto sia così trascendentale, una volta quando avevamo altre vite separate ci credevamo, ora non abbiamo più l'età, eppure spesso restiamo lì a fissarci, come se non ci credessimo e dil tempo si fermasse ed aumentasse insieme allo spazio, come se fosse una nuova dimensione in cui anche la felicità fosse possibile, e gli esseri umani non fossero così intelligenti da complicare tutto per dimostrarsi di essere capaci di risolvere ogni cosa anche a prescindere da sè stessi, come sela loro vita l'avessero ereditata da altri e non dipendesse seppur in parte anche da sè stessi.
In your eyes, the expansion of the time, when you look at me, takes me to a space-time that doesn't imit me to crush
Si pensava, da giovani, che la vita fosse fantastica; si stava lì a sognare l'utopia, con un velo di cinismo per compensare. Poi siamo cresciuti con tutto il nostro entusiasmo, un gatto che per uscire da un sacco sbatte da tutte le parti, perchè non sapevamo come usare le unghie. E quando gli altri ci hanno mostrato sulla nostra pelle come fare, allora non abbiamo più smesso, nemmeno su di noi, uno sull'altro; ci hanno insegnato troppo bene ad amare il sapore del sangue. "La vita" - dicevi - "è un vortice che ti risucchia giovane e ti risputa vecchio. In tutto questo il sudore, il sangue, e la vita stessa da cui viene separato come in una centrifuga, illuminatadal sole metafisico dell'anima, frammentano la luce e creano l'arcobaleno della felicità. E tu rimani lì a guardare tutto questo e pensi c'è troppa vita". C'è troppa vita, troppe cose da fare , troppe persone con cui scendere a compromessi , troppi attimi, che divisi istante per istante sono così tanti, che se ad ognuno di essi, come accade associ un avvenimento seppur piccolo che ne innesca un altro l'istante dopo, che ne innesca un altro allora che avvenga un miracolo, non è più impossibile, ma diventaa altamente probabile, perchè la vita è solo una funzione matematica multivariabile associata alla statistica; però che fatica viverli tutti l'uno dopo l'atro. La gente si stupisce sempre che accadano le cose belle, e non succede mai il contrario, chissà perchè? Diamo per scontato che la nostra vita, il mondo non sia qualcosa che possa passare sopra di noi con leggerezza, ma siamo convinti che per forza sia attratto tutto al nostro livello basso, ed ogni cosa ci attraversi al suo passaggio, lasciando segni terribili sulla nostra anima. E quando accade qualcosa di bello ma che a pensarci bene è comune, come il fatto che una ragazza incontri un ragazzo e si amino, allora rimaniamo lì con il volto stupito, ad amirrare tutto questo, come fai tu quando mi guardi, e non perchè io sia particolarmente bello (direi il contrario), o il nostro rapporto sia così trascendentale, una volta quando avevamo altre vite separate ci credevamo, ora non abbiamo più l'età, eppure spesso restiamo lì a fissarci, come se non ci credessimo e dil tempo si fermasse ed aumentasse insieme allo spazio, come se fosse una nuova dimensione in cui anche la felicità fosse possibile, e gli esseri umani non fossero così intelligenti da complicare tutto per dimostrarsi di essere capaci di risolvere ogni cosa anche a prescindere da sè stessi, come sela loro vita l'avessero ereditata da altri e non dipendesse seppur in parte anche da sè stessi.