Liquid Eyes

Martina di serenità


La luce che filtrava nella stanza, passando attraverso i frammenti delle nostre anime, sospesi nella stanza, creava uno strano gioco di luci sui nostri volti, che mostrava i meandri labirintici delle nostre esperienze, in cui siamo soliti perderci. La massa esterna dei nostri corpi, aveva quasi raggiunto il punto di collasso, bruciando dal dentro delle nostre ambizioni ed insoddisfazioni represse, il caos ci aveva legato in una forte attrazione e l'uno cercava nell'altro, nella fusione di carne e membrane di dare un ordine alle casualità della propria vita. Ma fu guardando nei tuoi occhi, nel tuo sorriso nelle pieghe del tuo volto, con l'aria sospesa intorno, nel tempo immobile di quel momento del mattino in cui la nostra inconsapevolezza e lo stupore per essa sono una barriera al mondo esterno, che capii la felicità dell'arcobaleno, e provai il bisogno fisico di svegliarmi accanto a te ogni mattina.