Atlantide

Lungo lago


Non amo i laghi. Per me, una distesa d'acqua è senza fine e si chiama MARE. Il lago mi mette angoscia: la sua riva opposta, così vicina, ma così lontana da raggiungere, la sua acqua scura e viscida, come i sassi sulla riva. Non mi piacciono i laghi perché la sera scende presto e il mattino arriva tardi, coperto il sole dalle montagne alte.E più è grande e meno mi piace, il lago. Graziosi sono i laghetti di montagna: altra cosa.Ieri per lavoro, mi sono trovata a costeggiare il lago d'Orta, in Piemonte.Il collega che guidava ha evitato un tratto di autostrada e ha costeggiato tutto il lago. Voleva fermarsi a pranzo in uno di quei bei ristoranti sulla riva. "Non ho ancora fame" ho risposto, e guardavo correre il lago sulla mia destra. La giornata era molto bella, ero tranquilla e immersa nei miei pensieri che non volevo interrompere. Pensavo a quanto fosse bello quell'angolo di mondo. Pensavo a quanto era tutto immoto, silenzioso, fermo nel sole e di quanto potesse essere pesante tutta quella calma e quanto potesse essere pesante la noia. Eppure, una cosa sarebbe stata bella lì, ove il tempo era fermo, una sola cosa per cui valesse la pena di fermare gli orologi e dimenticarsi di tutta la vita oltre la montagna. Ho immaginato che a guardare l'acqua e i prati e i giardini, lì accanto a me ci fosse Max. Lui che da un anno dice "no, non si può più" e poi ieri mi scrive che mi pensa... Avrei voluto chiamarlo e dirgli "guarda che bello, manchi solo tu", ma non è stato così: l'auto è scivolata lungo tutto il lago fino ad arrivare alla prima città e ha parcheggiato di fronte ad un bar qualunque in una strada trafficata e il pensiero di Max è svanito così come era arrivato, confuso tra parole e altri discorsi.