Atlantide

Bambino mio, anche questa è la vita


Bambino mio, hai finito la quinta elementare. Sono venuta a prenderti a scuola, eccezionalmente.Quando ho visto uscire tanti tuoi compagni in lacrime ho temuto di vedere anche te così. Altre volte ti ho visto piangere in mezzo agli altri bambini e, quali che fossero i motivi, mi è sempre dispiaciuto che fosse pubblica questa tua debolezza. Ora invece no, ti guardavi intorno con gli occhi spalancati quasi a dire "io ce la faccio". Sai, non ricordo lacrime alla fine della mia scuola, non credo di averne mai viste... Sì questo è l'ultimo anno, ok, ma forse anche in questo la tua generazione è diversa dalla mia. Vi siete salutati quasi fosse un addio per la vita e poi nel pomeriggio quanti sms ti sono arrivati...?? Un addio per la vita lo è, più di quello che pensi. Io non li ricordo nemmeno alcuni compagni delle elementari e probabilmente anche se mi capitasse di incontrarli, non ne saluterei che pochi... Si diventa sempre più grandi, questo sì. E tu che solo due giorni fa mi chiedevi di imparare a mandare sms, ora traffichi col telefonino di invia e ricevi seduto al fondo del tuo letto.La maestra Teresa mi ha chiamata stamattina: voleva che ai bambini fosse detto con delicatezza dai genitori e che non lo sapessero prima da altri. La maestra Franca se ne è andata stanotte. Era 24 kili, ha sofferto tutto quello che si poteva soffrire. A me si riempivano gli occhi di lacrime mentre me lo diceva. Rivedevo quella donnina, coi capelli banchi, con la schiena curva, dolce, ma ferma coi bambini. Ripensavo alle predilizione che aveva per te, bimbo mio, alle parole che aveva per te e che mi diceva guardandomi, mentre cercava lo sguardo complice dell'altra maestra. Sicuramente la vita ti farà incontrare altri maestri e ci saranno sempre belle parole per te, ne sono certa: ma la maestra Franca ci mancherà...A pranzo sono venuta a casa dai nonni, dovevo dirtelo, ma non sapevo come fare. Se ci pensavo mi veniva un nodo in gola. Sono entrata e ti ho detto con leggerzza che ti dovevo parlare, ma tu mi hai subito chiesto se era qualcosa di brutto. Lo sapevi che non stava bene: è da ottobre che viveva tra casa e ospedale e poi l'hanno operata. Cosa aveva? Un tumore. Dove? Non lo so. Non hai detto molto, volevi sapere, ma non avevo molte risposte. Morsicavi la maglietta, mantre rimanevamo seduti senza altre parole sul divano. Non so se riuscirai ad andare al funerale, ma mi hai chiesto se posso andarci io. Domenica mattina parti per la montagna: il campo estivo di basket, la tua prima vacanza da solo.Bimbo, stai crescendo. La vita è tutto questo. Le cose cambiano. A volte non vorremmo lasciare quello che abbiamo per scoprire cosa la vita riserva per noi, ma dobbiamo farlo. Non sempre possiamo fare delle scelte. Sappi però che se ci dispiace lasciare le cose e le persone è perché siamo stati felici. La vita è bella.(...un sospirone...)