Bella la vita -.-

Post N° 158


E così, quando meno te lo aspetti, quel domani..no.Non arriva.E tu passi le tue giornate a contare le righe su quella finestra, perchè nella tua casa, nella tua città, nel tuo universo o più semplicemente in tutto ciò che i tuoi occhi vedono piove sempre.Adori la pioggia, l'hai sempre adorata e mai smetterai di farlo, perchè è così musicale, perchè è così bagnata, per centomila motivi di cui non capirai mai a tua volta il motivo.O perchè non si può sempre trovare il perchè giusto per ogni cosa.Ma una mattina ti svegli e respiri il fresco sapore della primavera, sei innamorato.Chi io?Tu?Non lo so, non posso sempre sapere tutto io.Ti ritrovi a parlare d'amore, come un adolescente in piena crisi esistenziale, che sbava per le prime tette mostrategli da una procace sgualdrinella o per qualche capello biondo con occhi azzurri.Avevi promesso che non l'avresti più fatto, non dopo l'ultima volta.Amore?No, io no grazie, Lei ne vuole?Il conto prego.Amore, che parola insignificante: l'amore è questo, l'amore è quello, tutti ne parlano, cavolo, deve esistere per forza!Tutti parlano di quanto è buono il riso al curry o di quanto il verde stia male con il viola, ma sei matto a vestirti con quei colori?!E ti guardi allo specchio, sì, sempre quello in fondo al corridoio, sorridi e ti rassegni al fatto che sei un cretino.E stai parlando d'Amore.Hai conosciuto Lei, la donna della tua vita, quella che un giorno ti strapperà il cuore dal petto ma che ora ti fa impazzire, nel senso buono -credo- del termine.In pochi giorni ne diventi dipendente, diventa la droga ossessiva di cui non puoi fare a meno, la vuoi sentire, vedere, cercare.E dentro di te in fondo smanieresti -ma forse no- per essere un di quei maniaci delle date, di quelli che ogni anniversario, mesiversario -e perchè non ogni ora?- portano mazzi di fiori o cioccolatini alle proprie fidanzatine, di quelli che credono che un giorno si sposeranno e pensano che "io lo chiamerei Matteo".Io vorrei due pesciolini, una tartaruga e anche le galline.Mi piaceva tanto guardare i miei vecchi pesci rossi vinti alla sagra di paese scondinzolare e venire vicino al vetro, guardarmi con quell'aria interdetta tale da farmi pensare "chissà cosa ha nel cervello".E le galline? Che faccia che hanno!E io cos'ho nel cervello?Il determinismo in fondo dice che siamo tutti schiavi di necessità fisiche, che la conformazione del nostro cervello e il suo funzionamento è il nostro destino.Potrei essere una gallina.Anche se lo fossi, mio figlio non lo chiamerei mai Matteo.Ho conosciuto Lei ed è cambiato tutto.Fa bello dirlo, ma a dire il vero non è cambiato niente.Ho solo qualcosa di diverso cui pensare quando vado a letto e guardo la finestra rigata dalla pioggia.Mi ha rivoltato la vita come una calza.E non importa se quella calza sia pulita, sporca, profumata, bucata o autoreggente.Quello che importa è che so che domani la ritroverò ai piedi del mio letto, gettata sopra ad un mucchio di vestiti e mi farò due risate, guarderò accanto a me e La vedrò dormire.Con la mia maglietta, quella che mettevo sempre, penserò che mi piace, che è tanto bella e che la Amo perchè ora è qui con me.E penserò che -signore iddio- quella calza, ieri, le stava davvero bene.