Creato da angelsWOMAN il 28/07/2007

The city of Angels

Il mutevole abitante del mio solito involucro....

 

 

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LA TUA FAVOLA PER ME......

Post n°3 pubblicato il 29 Luglio 2007 da angelsWOMAN

MISTER FELICITA’ E LA BAMBINA SORRIDENTE

 

 

 

Aveva la passione per le grandi altezze,viveva sospeso..a detta di molti,appeso ad un esile filo di sanità mentale.Era alto, indubbiamente molto attraente.. Lo guardavi negl’occhi ,e ci vedevi tutte le tue paure; gli stringevi la mano, e sentivi la vita scorrergli nelle vene; lo vedevi seduto al tavolino di un bar, poi spostando un po’ lo sguardo lo vedevi fermo al semaforo. Potevi osservarlo per ore, potevi temerlo o per forza amarlo, potevi voltarti ma l’avresti comunque sentito passare..potevi non crederci,ma lui era umano.

Nessuno sapeva che lavoro facesse, di che vivesse, come avesse fatto ad arrivare nella loro città, nessuno comunque glielo avrebbe mai chiesto; vestiva nello stesso modo ormai da anni, le sue immancabili maglie con il collo a v,la sua giacca,quei jeans da combattimento e quelle scarpe..le sue scarpe!!! …. Di mille colori,sempre allacciate alla perfezione! Camminava come se fosse la terra a camminargli addosso, non se ne curava affatto, volteggiava su se stesso quando sorrideva, ballavano i suoi occhi  così come le sue mani,curate sempre pulite come il suo viso..rosa,senza un filo di barba. Fisico statuario,ma a volte sembrava appena nato. Poteva restare immobile per ore, ma  attirava inevitabilmente la leggera l’attenzione dei passanti, in una piccola città come la sua, tutti sapevano chi era, ma nessuno lo conosceva. Era investito dagli sguardi della gente,un fugace sorriso..e poi ognuno tornava alla sua frenetica vita, con qualcosa in più a cui non riuscivano a dare un nome.

C’erano continue feste, fuochi d’artificio, locali aperti e gente in giro fino all’alba; risate, baldoria, spensieratezza. Un piccolo paese dei balocchi,senza giochi..ma pieno di giocatori. E’ lui era li.,….inevitabilmente li….non sapevi da dove fosse arrivato, potevi solo prendere atto del fatto che lui c’era...sempre solo,sempre in perfetto silenzio....non un fiato da quella splendida bocca,perchè poi avrebbe dovuto?! Non serviva,…..gli sedevi accanto, lo vedevi da lontano, da qualsiasi punto di vista tu l’osservassi lui ti sentiva, e tu sapevi che stava ascoltando proprio te. Un uomo meraviglioso, una persona alla quale avresti lasciato la cosa più preziosa che.. possedevi…come  una figlia. E fu proprio questo che la giovane  Emy fece; bussò alla sua porta,non senti passi avvicinarsi,ma di colpo lui appari dritto sulla porta con le mani in tasca e lo sguardo incuriosito. Non disse una parola,lei allora cominciò tutto d’un fiato..”la prego signore di occuparsi lei di mia figlia per qualche giorno, non ho parenti in città,non ho abbastanza soldi per pagare una baby sitter ed ho urgente bisogno di partire, la mia piccola non può venire, è un viaggio lungo a cui non voglio sottoporla..” E mentre parlava aveva le mani protese verso di lui con quel gioiello vivo tra le mani…e così tutto andò come doveva andare. Lui non rispose, la guardò, presa la bimba in braccio sfiorando la mano di Emy che fino ad allora aveva tenuto la testa bassa; ma a quel tocco non poté fare a meno di buttare gli occhi dentro i  suoi e ciò che vide fu imparagonabile a qualsiasi altro fatato scenario: due occhi così puri,trasparenti come l’acqua, una tenerezza infinita,che appariva quasi racchiusa gelosamente dalle sue lunghe ciglia,uno sguardo così intenso.

La porta si richiuse, ed al rumore del chiavistello che girava,Emy sentì uno stranissimo brivido percorrergli le braccia facendola tremare..ma non si curò di quell’emozione,in fondo incominciava a far buio ed il vento tirava più forte.

Tornò,come aveva detto dopo circa una settimana; con la sua auto imbocco la solita statale all’uscita dell’autostrada. Le sembrò una strada diversa,.. ma non ci badò, in fondo era stanca, aveva guidato per molti chilometri. Finalmente giunse in città, e notò che molti occhi l’osservavano,passò oltre a tutto..arrivò dinnanzi alla casa di quell’uomo,e si fermò. Impietrita,di ghiaccio, tremante. La casa era sparita, quella porta non c’era,lui non l’avrebbe aperta, non avrebbe tese le sue braccia, non l’avrebbe guardata.!....un albero. Alto, forte, maestoso, protettivo. Lanciato verso l’alto era cresciuto là, con le radici piantate al posto delle fondamenta di quella casa. Inciampò correndo, ma si rialzò, le lacrime le rigavano il viso ed i singhiozzi le spezzavano il fiato. Girava intorno a quell’albero senza riuscire a parlare.Si fermò. Di colpo. Vide due foglie e un bocciolo bianchi tra i rami. Rabbrividì!..   smise di piangere,si asciugo le lacrime, si avvicinò al tronco, senza staccare mai lo sguardo da quelle foglie appoggio una mano sulla corteccia. Chiuse gli occhi. Dietro di lei tutto il paese. Erano in mezzo a loro, quell’uomo mistico,indiscutibilmente buono e la bimba, piccola sul petto possente di quell’essere..umano. Si guardarono. E fu così che i loro sorrisi aprirono le danze; tutti sentirono all’unisono quella lieve melodia,quei sentimenti che impazzivano, l’aria fresca nei polmoni, le anime protese verso il cielo,Tutti inghiottiti da quei colori, sfumati dal battito dei loro cuori, una corsa emotiva per non perdere l’infinito di quell’istante.Lui era li, ma questa volta non li sentiva; respirava  quel profumo  d’innocenza che mancava al suo viaggio, e che solo una creatura dallo spirito puro poteva donargli.

Emy aprì gli occhi, e contemporaneamente tutti i suoi concittadini;corse da sua figlia stesa sul prato tra la folla,l’abbracciò come solo una madre sa fare,la baciò,e lei neanche a dirlo,sorrideva…Erano tutti frastornati e si guardavano l’un l’altro, disorientati, stranamente tranquilli,ma stupiti dal fatto che adesso riuscivano, a dare il nome a quella sensazione inspiegabile che li pervadeva…..ora anche loro si sentivano, ora sapevano semplicemente di essere felici.

Quell’uomo non fu più visto in città, anche se su di lui si raccontano ancora molte storie. Nessuno ne sente la mancanza, nessuno di loro se lo toglierà mai più da dentro.

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