Ci eravamo lasciati nel marzo scorso con la nascita del progetto di valorizzazione del Monte Altissimo realizzato dall’associazione speleologica SEBYNICA in collaborazione con comuni di Angolo, Piancogno, Darfo e Borno. L’attività ricerca, che ha come filo conduttore l’acqua e la sua tutela, dopo una prima fase studio, entra nel vivo la prima prospezione sul territorio del massiccio del Monte Altissimo per scoprire il percorso seguito dall’acqua, i relativi punti di ingresso e le aree nelle quali le acque penetrano nel sottosuolo. Dalla conoscenza di tali elementi possono derivare nuove modalità di protezione della risorsa idrica (individuando precocemente potenziali fonti di disturbo) o addirittura nuove possibilità di sviluppo legate alla valorizzazione di aspetti interessanti dal punto di vista ecologico e naturalistico. Parte del materiale necessario per queste “escursioni” è a disposizione dell’associazione e lo studio sul campo ha preso quindi il via. La ricerca, nella primavera del 2016, porterà anche ad un’interessante collaborazione con le scuole del territorio con una serie di incontri diretti ad illustrare le emergenze naturalistiche scoperte nel corso delle indagini con spunti per attività didattiche connesse con le tematiche di protezione del territorio e del ciclo dell’acqua in contesti carsici.
L'esplorazione del Monte Altissimo
Ci eravamo lasciati nel marzo scorso con la nascita del progetto di valorizzazione del Monte Altissimo realizzato dall’associazione speleologica SEBYNICA in collaborazione con comuni di Angolo, Piancogno, Darfo e Borno. L’attività ricerca, che ha come filo conduttore l’acqua e la sua tutela, dopo una prima fase studio, entra nel vivo la prima prospezione sul territorio del massiccio del Monte Altissimo per scoprire il percorso seguito dall’acqua, i relativi punti di ingresso e le aree nelle quali le acque penetrano nel sottosuolo. Dalla conoscenza di tali elementi possono derivare nuove modalità di protezione della risorsa idrica (individuando precocemente potenziali fonti di disturbo) o addirittura nuove possibilità di sviluppo legate alla valorizzazione di aspetti interessanti dal punto di vista ecologico e naturalistico. Parte del materiale necessario per queste “escursioni” è a disposizione dell’associazione e lo studio sul campo ha preso quindi il via. La ricerca, nella primavera del 2016, porterà anche ad un’interessante collaborazione con le scuole del territorio con una serie di incontri diretti ad illustrare le emergenze naturalistiche scoperte nel corso delle indagini con spunti per attività didattiche connesse con le tematiche di protezione del territorio e del ciclo dell’acqua in contesti carsici.