Cambiamo Angolo 2014

Avanti il parco


Un altro passo avanti per il «Parco delle Dolomiti camune», l’assemblea della Comunità Montana ha approvato statuto e convenzione e dato il via all’istituzione del Plis, cioè il parco locale d’interesse sovra comunale. L’area verde che va dalla Concarena al monte Altissimo, dal Pizzo Camino alla Presolana e comprende i territori di nove comuni interessati Angolo Terme, Borno, Cerveno, Darfo Boario, Losine, Lozio, Malegno, Ossimo e Piancogno diventa quindi un parco. Obiettivo dichiarato dal progetto, oltre alla tutela di un immenso patrimonio ecologico, è quello di migliorare la gestione del territorio in ogni suo aspetto. L’idea del parco risale a dieci anni fa quando «fare rete» non era nelle corde degli amministratori locali e mancavano i finanziamenti ora assicurati da Comunità Montana e Regione. Ogni amministrazione comunale, compresa la nostra, verserà all’ente comprensoriale, che coordina l’iniziativa, una quota annuale pari a 1000 euro più 25 centesimi per ciascun abitante. La Comunità Montana ha a sua volta contribuito con 16.632 euro, pareggiando il versamento dei nove municipi. Nel «Parco delle Dolomiti camune» saranno valorizzati gli ambienti naturali e il paesaggio e si procederà anche al recupero di edifici, manufatti e aree degradate o abbandonate. Sarà allungato il percorso attuale di 40 chilometri della ciclabile dell’Altopiano che attraversa i territori di Borno, Ossimo e Lozio. Il grande progetto dei nove comuni si amplia alla promozione del turismo culturale e agroambientale e all’incentivazione dell’agricoltura sostenibile. Di grande importanza sarà poi la connessione con le altre aree protette della Valle Camonica (la Rete Natura valligiana) e con quelle confinanti (il Parco delle Orobie bergamasche), che si dovrà realizzare creando e rafforzando i corridoi ecologici e i percorsi verdi. Rimangono i dubbi sulla denominazione espressi anche dalla minoranza di Angolo e la reazione dei vicini trentini, chissà se accetteranno a cuor leggero le “Dolomiti camune”. Ai timori avanzati da qualcuno sulle possibili restrizioni dovute all’istituzione del parco invece rispondono (e rassicurano) lo statuto e la convenzione approvata da comuni e comunità montana.