Cambiamo Angolo 2014

Punti di vista


Il 2016 è un anno particolare per i medici condotti del nostro comune; il prologo è stato il trasloco degli ambulatori nell’ex palazzo comunale nei locali rimessi a nuovo dall’Associazione bosniaca Lijljan. Al trasferimento ha rinunciato il dottor Gabrieli che di conseguenza ha anche lasciato l’ambulatorio di Mazzunno. A subentrare è stato il dottor Facchiano che solo per alcuni mesi ha garantito la presenza nella frazione. Da pochi giorni la dottoressa Agnese Albertinelli ha raggiunto la meritata pensione e quindi interrotto il servizio negli ambulatori di Anfurro e Terzano. Così si è creato un vuoto nel servizio per i cittadini delle tre frazioni abituati ad avere a disposizione in paese il medico per alcune ore settimanali. Alla chiusura quasi contemporanea dei tre ambulatori per rinuncia del nuovo medico, con i disagi per i pazienti che non hanno la possibilità di raggiungere il capoluogo, l’Amministrazione comunale ha rimediato istituendo un servizio di trasporto curato dall’Associazione anziani e pensionati di Angolo. I cittadini potranno utilizzare il trasporto il lunedì con partenza da Anfurro alle ore 8.30, Mazzunno mezz’ora più tardi e alle 9,30 da Terzano e rientro alle ore 11,30. Ai medici il comune ha chiesto negli appuntamenti di dare, per il lunedì, la priorità ai residenti nelle frazioni che utilizzano il servizio. Per qualcuno è una presa in giro, per altri sopperire ad una carenza, che non è di responsabilità dell’amministrazione comunale, sembra invece un’attenzione verso gli anziani. Tant’è ognuno avrà modo di valutare. Anche lo spostamento degli ambulatori all’inizio è stato criticato salvo poi constatare che per gli anziani è comodo (e apprezzato) avere ambulatori (con maggiori servizi a disposizione), farmacia, posta e banca nel raggio di pochi metri. Il trasporto essendo gestito da volontari, persone sensibili e abituate al disagio, probabilmente sarà adattato di volta in volta alle diverse situazioni. Per questo quindi restiamo dell’idea che “piutost che nigot l’è mei piutost”.