Cambiamo Angolo 2014

Olio sei fritto!


Per diversi cittadini è una scocciatura separare dall’immondizia carta, plastica, alluminio e, per chi possiede il composter, l’umido ma, se si pensa all’ambiente e, cosa non indifferente, ai costi della raccolta in picchiata frazionando i rifiuti, la suddivisione ne vale la pena. Alla gamma di raccolte già attive si aggiunge adesso nel nostro paese anche la possibilità di smaltire l’olio vegetale esausto da frittura e altro consumo domestico, oli e grassi alimentari e scaduti, strutto di burro e di maiale e residui di oli e conserve (prodotti di gastronomia e conservati sott’olio) e di prodotti in scatola. Il tipico contenitore giallo è stato posizionato dall’Amministrazione comunale nel piazzale sottostante l’ex palazzo comunale insieme ai cassonetti per la raccolta del verde, della carta e dei rifiuti indifferenziati. Essendo più piccolino il contenitore dal vivace colore giallo scompare dietro ai più capienti cassonetti ma un cartello ne segnala timidamente la presenza ed è facilmente raggiungibile. I benefici di questa raccolta sono in parte economici ma soprattutto ambientali perché l’olio usato per friggere, che puntualmente finisce negli scarichi dei lavandini, rappresenta un serio danno per l’ambiente perchè contribuisce ad inquinare la falda acquifera: si stima che per ogni litro gettato impropriamente vengano “inquinati” circa 1 milione di litri d’acqua, che perdono così potabilità. Se raccolto in maniera differenziata questo residuo può diventare una preziosa risorsa trasformandosi ad esempio in biodiesel, oppure in ottima base per produrre saponi. Come si raccoglie l’olio? Una volta raffreddato l’olio va travasato in una bottiglia di plastica che, ben chiusa, deve essere inserita nell’apposito contenitore giallo. Un po’ più complicato del semplice gesto di versare l’olio nel lavandino ma pensando agli effetti devastanti il tempo impiegato non è certo tempo perso.