Cambiamo Angolo 2014

Speranza e pazienza


Sulla questione neve ci piacerebbe adottare l’atteggiamento del Sindaco di Uboldo (Varese) che ha scritto semplicemente su Facebook: «È inverno, la neve cade». Fine ad ogni polemica e discussione. La stessa filosofia dimostrata da un nostro concittadino che a proposito dell’opera di spalatura della neve conferma: “Laurà ‘ndaren”, non prendetevela tanto prima o poi la neve si scioglie. Però lo sgombero neve è da qualche anno una spina nel fianco delle amministrazioni comunali e non si può liquidare con delle battute. Attesa da giorni la neve è arrivata e ha reso l’inverno più credibile; la felicità dei bambini e degli adulti che nascondono l’animo da bambino non coincide esattamente con i sentimenti degli amministratori comunali. Due anni fa l’esordio di questa amministrazione comunale con ghiaccio e neve non è stato memorabile ma superate le difficoltà iniziali la situazione è migliorata. A metà dicembre è stato affidato l’incarico per le prossime tre stagioni a una ditta di Schilpario. Per garantire lo sgombero della neve l’amministrazione comunale investe 90 mila euro nel triennio ridotti a 78.300 euro per lo “sconto” del 13% effettuato dall’impresa che si è aggiudicata l’appalto. Il rodaggio fatto con le gelate dei giorni scorsi ha funzionato alla perfezione, il sale cosparso con generosità sulle strade comunali ha evitato ogni sorta di incidente. La nevicata della notte scorsa ha messo alla prova la macchina organizzativa anti neve e la sensazione è che ci siano stati alcuni problemi. L’intervento a supporto della Protezione Civile con il trattore comunale “recuperato” ha permesso alla fine di superare i disagi. Ciò non ha scongiurato la tempesta di telefonate agli amministratori e all’ufficio tecnico per segnalare strade non ancora pulite dalla neve. L'ideale sarebbe trovare una via di mezzo tra la filosofia del primo cittadino varesino e l’esigenza dei cittadini di vedere in un baleno le strade comunali e i marciapiedi ripuliti dalla neve. “La speranza è l’ultima a morire. La pazienza la prima” (Pellescura)