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Messaggi del 06/09/2016
Post n°878 pubblicato il 06 Settembre 2016 da cambiangolo
Nell’immediato dopoguerra la frazione di Capodilago era stata oggetto del contendere dei consigli comunali di Darfo Boario Terme e Angolo Terme; a scatenare la disputa fu la richiesta avanzata il 24 aprile del 1949 da gran parte dei residenti di trasferire il piccolo nucleo abitato in riva al lago moro dal comune di Angolo alla cittadina darfense. Il consiglio comunale angolese con due delibere denunciò la firma in calce al documento anche di cittadini non residenti, oppure presenti solo pochi mesi all’anno, nella frazione; la protesta non bastò a bloccare il distacco sancito dal Decreto firmato dal Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi il 7 aprile 1959, atto che ha aggregato definitivamente Capodilago a Darfo Boario Terme e ridisegnato i confini dei due comuni in questa zona. Da allora i dissapori si sono stemperati per lasciare spazio alla collaborazione tra le due amministrazioni comunali impegnate a valorizzare la zona del lago moro. È nato così il parco intercomunale del lago moro e alcune iniziative realizzate congiuntamente dai due comuni; ultima in ordine di tempo la passeggiata in riva al piccolo bacino lacustre inaugurata all’inizio dell’estate 2015, cofinanziata dai due comuni e molto apprezzata tra i numerosi visitatori del laghetto. Un progetto che prevede la realizzazione dell’intero giro intorno al lago una volta trovate le risorse economiche necessarie. Alla strategia comune di promozione della zona si aggiunge un nuovo tassello con la firma della convenzione per la manutenzione straordinaria della strada intercomunale di collegamento tra i due paesi e Capodilago. Coinvolta in questi interventi la Comunità Montana di Vallecamonica che ha invitato le due amministrazioni comunali a rinnovare la convenzione scaduta nell’aprile scorso. L’accordo siglato permette ai comuni e alla Comunità Montana di accedere ai finanziamenti previsti dalla provincia di Brescia per le strade intercomunali e di realizzare quindi interventi sui circa quattro chilometri di strada che, da sole, le due amministrazioni comunali difficilmente potrebbero sostenere. In soccorso arriva la Comunità Montana che insieme al comune interessato dovrà garantire la metà del costo sostenuto per il progetto mentre il resto sarà a carico della Provincia. A programmare le opere, entro il mese di gennaio di ogni anno, sarà la consulta costituita da un rappresentante dei tre enti coinvolti che dovrà sottoporre il piano anche alla Provincia per essere approvato e finanziato. Il progetto delle opere sarà affidato alla Comunità Montana delegata anche a gestire i fondi stanziati. Nell’accordo, in vigore per dieci anni dalla firma dei sindaci, sono previsti anche l’eventuale costruzione di nuovi tronchi in prosecuzione di quelli esistenti per favorire lo sviluppo turistico, silvo-pastorale o economico-sociale del comprensorio interessato. |
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