Consigli ai lettori.

Post N° 6


TRAMA: "La porta del bar si aprì e comparve Cary Grant": così pensa Cornelia Brown, appassionata di vecchi film, nel momento in cui un uomo affascinante con la stessa irresistibile fossetta sul mento varca la soglia del Café Dora che lei gestisce a Philadelphia. Martin Grace è bello ed elegante e, quando comincia a corteggiarla, per Cornelia è il coronamento del sogno di una vita... "La mamma diventa ogni giorno più strana" è invece quello che pensa la piccola Clare Hobbes: ha solo 11 anni e assiste sbigottita alle sempre più frequenti stravaganze della madre, che dopo la separazione dal marito sta andando visibilmente in pezzi. Costretta a diventare adulta anzitempo, con un padre assente che non si è mai curato molto di lei, Clare deve far fronte da sola a questo improvviso sconquasso nella sua vita. Tra le bugie che racconta in giro e a scuola per coprire la mamma e la compilazione di lunghe liste di cose da fare e cose da non fare, l'unico rifugio sono le storie molto fantasiose che scrive per sottrarsi alla realtà e alla paura, e vivere davvero la propria infanzia. Quando la madre, dopo l'ultima stranezza, improvvisamente scompare senza lasciare traccia, pur controvoglia Clare decide di rivolgersi al padre... Il giorno in cui Martin fa il suo ingresso nel Café Dora tenendo per mano la piccola Clare in lacrime, il castello di carte che Cornelia ha costruito crolla miseramente. Dopo l'iniziale sgomento, è l'espressione di Clare - fiera, furiosa e terrorizzata - a far scattare qualcosa dentro di lei, come se in quei grandi occhi tristi riconoscesse una somiglianza. A poco a poco, superata la perplessità reciproca, nasce fra loro un legame speciale: è davvero un incontro di solitudini, destinate ad annullarsi a vicenda. Clare suscita in Cornelia quell'istinto materno che non credeva di avere e una nuova consapevolezza di sé; Cornelia porta nella vita di Clare quelle attenzioni e quella leggerezza di cui aveva profondamente bisogno. Ma un mondo a due è troppo piccolo, e lascia fuori troppe persone, per esempio la mamma di Clare..."La bambina che scriveva storie" è un romanzo intenso ed emozionante che sa affrontare con un tocco di leggerezza e di humour i sentimenti e le tappe importanti nella vita di ogni donna: la crescita, l'amicizia, la solitudine, l'amore, la maternità, le aspettative e le scelte. Temi universali che una poetessa di rango come Marisa de los Santos sa trattare con una grazia e una sensibilità straordinarie, in una storia che ha il pregio di far piangere e ridere al tempo stesso e ha come protagoniste "una grande e una piccola donna" che conquistano subito la simpatia e il cuore delle lettrici. GIUDIZIOLibro molto carino e commovente, adatto a chi è appassionato di vecchi film, perchè ha molte citazioni. Ti lascia nel cuore una bella sensazione. Consigliato per gli amanti dell'Happy end!