Anima di cristallo

Squarcio d'eternità (seconda parte)


Erano ormai trascorsi 16 anni da quando Brye lasciò Gale alla stazione salutandolo per l'ultima volta, diretta verso una terra lontana e sconosciuta, alla ricerca della sua missione in questo mondo.Brye era certa che fu una voce dentro di lei a condurla così lontano dalla sua vita chiedendole di lasciare tutto: amici, amori, affetti, lavoro, casa, passioni e tutto ciò che una donna si costruisce intorno a sè in più di 30 anni.Per tutto questo lungo tempo, Brye scrisse costantemente a Gale lettere e cartoline ogni tre quattro mesi per 12 anni ma lui rispose soltanto due volte nel primo anno: il giorno in cui si conobbero e il giorno del suo compleanno. Poi di Gale non ebbe più notizie. Brye lo amava molto, tanto da sapere in cuor suo che Gale stava sicuramente bene ma che non l'aveva mai perdonata per avergli detto quell'unico "Ti amo" solo quando le porte del treno si chiusero per portarla via dalle sue braccia per sempre.  Per Gale fu il giorno più crudele della sua vita ma anche il giorno in cui comprese il senso profondo dell'amore.Ad un mese dal suo rientro a casa, Brye scrisse soltanto una breve lettera all'amico Boret: "Il 26 ottobre torno a casa, se puoi vieni a prendermi alla stazione alle 20:00. Non ho altro che te nella mia vecchia terra natale. Te ne sono grata." Boret è stato il suo migliore amico ma non seppe mai quanto fu profondo il legame tra lei e Gale, era un amore silenzioso e nascosto il loro, ma fu capace di comprendere quanto dolore aveva Brye nel cuore, così tanto da scrivergli: "Non ho altro che te..."Un mese dopo, il 26 ottobre il treno portò Brye alla sua città ben 16 anni dopo la sua sofferta ma gioiosa partenza."GOVIR, STAZIONE DI GOVIR!!!" urlò il capostazione.Lui si svegliò di soprassalto dal torpore che l'aveva assalito in tante ore di attesa, schizzò in piedi con gli occhi sbarrati e cercò come un pazzo tra le decine e decine di persone che scendevano piano dal treno.Ed eccola...Brye, la donna di sempre, piena di energia, un poco maldestra nello scendere dai gradini del vagone, capelli raccolti, leggermente ingrigiti da tutti quegli anni che se l'erano portata lontano.Lui non riuscì a dir nulla, solo tre lacrime gli rigavano il volto. Rimase immobile a fissarla mentre la gente avanzava chiassosa schivandolo.Lei camminava piano con la lunga gonna a fiori e la maglietta del suo colore preferito: fuxia.Quando alzò lo sguardo melanconico da terra lo vide li... davanti a lei.Un silenzio di cielo piombò sul suo cuore che per un attimo smise di battere, tanto fu forte l'emozione. Le valige caddero dalle sue mani mentre sussurrò a fatica "Gale?"."Brye...ti amo anch'io!" E la baciò con tutto quell'amore sofferto, tutta quella nostalgia e quel malessere di chi ha lasciato andare il grande amore della sua vita senza essere riuscito a dirle che l'amava. Ma dov'era stato Gale in tutti quegli anni? Perchè non le rispose più?Ve lo dirò alla terza puntata, quando un altro evento straordinario della mia vita, mi darà la giusta ispirazione.