Anima di cristallo

Soliloquio


 (<------ sonata di accompagnamento al testo)E' notte inoltrata. Il sonno non vuol saperne di scendere in me. Molti esseri umani dormono e finalmente il Creato è libero di esprimersi.Il vento tiepido tra le piante del giardino permette ai profumi dei fiori di espandersi. La luna grande e luminosa rischiara i campi che, dopo lunghe ore di caldo afoso, respirano un'aria fresca e pulita.Un pipistrello svolazza felice, il gatto sonnecchia nell'aia, le rose si aprono in una danza festosa e io in disparte contemplo questa meravigliosa notte che per un po' mette pace alla mia anima.Il mio cuore invece, prigioniero nel mio petto, grida e si agita. Fatica a contenere il grande amore che lo abita.Mi assale una improvvisa voglia di stendermi nella nuda terra e rotolare come i sassi nel torrente impetuoso. Vorrei fondermi nella creazione e diventare vento, sparire a me stessa, sparire da questo mondo folle incapace di portare amore nei cuori degli uomini. Per quanto mi sforzo di amare la vita, la vita mi volta le spalle.Tendiamo spesso a confrontare il nostro dolore con quello degli altri. C'è sempre chi soffre più di noi ma ognuno vive il suo dolore a modo proprio, ognuno ha la sua scorta di felicità per sopravvivere.Oggi a me sembra di aver finito quella scorta. Mi sento come un alpino che ha perso le corde e i moschettoni e ora si trova tra le rocce disperso.Decisamente oggi, come molti giorni della mia vita, vorrei alzare le mani al cielo e trovare quelle di mia zia che mi prende e mi porta lassù dove corde e moschettoni non servono, dove gli occhi non piangono più e al posto dei piedi si hanno grandi ali per volare liberi.    NAZIM HIKMET (Stoccolma 1960)Sono cent'anni che non ho  visto il suo visoche non ho passato il braccioattorno alla sua vitache non mi son fermato nei suoi occhiche non ho interrogatola chiarità del suo pensieroche non ho toccatoil calore del suo ventreeravamo sullo stesso ramo insiemeeravamo sullo stesso ramocaduti dallo stesso ramo ci siamo separatie tra noi il tempo è di cent'annidi cent'anni la stradae da cent'anni nella penombracorro dietro a te.