Anima di cristallo

Quando la disabilità si fa dono


Nonostante da oltre due anni trascorro molto tempo accanto ai ragazzi disabili, mi capita spesso di commuovermi innanzi a scene che andrebbero filmate e diffuse affinché tutti possano vedere come anche la disabilità diventa dono per gli altri. Mi avvalgo allora della scrittura per comunicare le emozioni che mi hanno travolta in una domenica pomeriggio nella speranza di trasmetterle anche a voi.Matteo è un ragazzo con una tetraplegia spastica che lo costringe dalla nascita su una sedia a rotelle. Lui può solo muovere le mani grazie alle quali può usufruire di una certa autonomia guidando con i comandi elettronici la carrozzina che è il suo fuoristrada da corsa!A volte l’ho sentito dire “Io non sono utile a nessuno”. Non è vero! Tutti siamo in questo mondo con una missione e siamo utili agli altri se lo vogliamo, se sappiamo accettarci così come siamo, con i nostri limiti che abbiamo il dovere di rendere strumento per la nostra crescita e servizio agli altri. Stefano invece è un ragazzo non vedente con una malattia rarissima e il suo caso è unico al mondo. Ha anche problemi di udito e di equilibrio e per questo ha bisogno che qualcuno sia sempre al suo fianco. Ieri pomeriggio eravamo tutta la compagnia riunita per trascorrere una domenica insieme e quando è giunta l’ora di spostarci dal teatro al bar per l’aperitivo pre cena, Matteo vedendo il suo amico in difficoltà, gli è andato incontro e gli ha detto di attaccarsi al suo fuoristrada e che l’avrebbe guidato lui.Gli occhi di Matteo sono diventati gli occhi di Stefano, le ruote della carrozzina di Matteo sono diventate guida e supporto per Stefano.Nell’assistere a questa scena mi sono commossa e durante la notte mi sono svegliata più volte pensando al messaggio di amore che mi hanno trasmesso ed ho collegato questo episodio alle parole di San Paolo ai Corinzi quando dice “Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.” (1 Cor 12, 27)