Anima di cristallo

I danni dell'individualismo


Da una settimana nel mio negozio, finalmente c’è la pedana in legno che permette ai disabili in carrozzina di salire l’ampio gradino. Ho accuratamente fatto asfaltare il marciapiede distrutto in modo che la pedana avesse il suo piano di appoggio. Oggi è entrato un cliente in carrozzina il quale prima di uscire mi ringrazia per la pedana “E’ raro trovare una pedana per entrare nei negozi.” E detto questo se ne va. Scende e…è accaduto quello che già la mia mente aveva previsto un secondo prima: si è rovesciato!  Dentro di me è caduto a pezzi qualcosa. Sconfitta da qualcosa che doveva essere un aiuto. Purtroppo i marciapiedi della città in cui vivo non sono minimamente pensati per far circolare liberamente le carrozzine e dopo la discesa favorevole si è trovato un altro gradino tra marciapiede e strada. La cosa grave è che io non ci ho pensato prima.Con questo post  voglio dire che quando facciamo le cose per il bene comune, dobbiamo sforzarci di “essere nell’altro” nella piena “comunione e condivisione” della vita dell’altro. Le nostre abitudini, nella vita comunitaria (in questo caso di una città) devono adeguarsi a quelle degli altri. L’individualismo deve lasciar spazio ad un noi più ampio che comprende l’altro con i suoi slanci e i suoi limiti. Mi batto tantissimo affinchè la gente comprenda che la società è bella se è fatta di diversità ma è ancora più bella se quelle diversità si intrecciano e si parlano. Questa volta io ho fallito! Un fallimento che serve senz’altro a fare le cose future con più attenzione e con un NOI più allargato.