Anima di cristallo

Assisi - Perugia II parte


Dal mio diario di viaggio: Eremo delle Carceri, ore 09.45 del 26 aprile 2008Eremo delle carceri??? Più che eremo direi Bordello delle carceri. La gente se non viene qui per pregare o per cercare dovrebbe starsene a casa.All'eremo non c'è niente da vedere ma solo da ascoltare. Ma se si parla non si ascolta. Un'ora di cammino sotto il sole in una dannata salita per venire ad ascoltare le chiacchiere di uomini, donne e ragazzetti che oggi non sapevano in che altro modo passare il tempo. Vorrei saltare sul muretto e urlare per la rabbia. Ma tanto non capirebbero.***Inizia così la mia giornata ad Assisi per poi proseguire fino alla fine in questo stesso modo. Una calca di gente che non ha compreso la differenza tra città d'arte e Assisi. Assisi non è principalmente la città di Giotto, Cimabue, Martini e Lorenzetti, Assisi è la città di Chiara e Francesco, ogni pietra parla di loro e proprio perchè le pietre parlano, i pellegrini dovrebbero rimanere in silenzio per ascoltare ciò che la storia intrisa d'amore ha da dire. Assisi è una città-business e se ancora si vuol sentire la sottile voce "Chi può esserti più utile: il padrone o il servo?" è necessario rinchiudersi in un convento nella cappella privata . Nemmeno all'Eremo ho trovato pace; solo interminabili file per entrare nelle chiese a sentire il mormorio fastidioso degli esseri umani. La cosa più bella del mio viaggio è la notte in tenda con il vento che la muoveva e i tuoni che minacciavano pioggia. (per fortuna poi non ha piovuto)Oltre che un sandalo portachiavi mi sono portata a casa il callo dei miei sandali ed è bellissimo guardarlo perchè in lui rivedo tutte le mie ore di cammino che mi hanno sfinita per andare ad incontrare quella sottile voce.***Nella foto: Campanile a vela dell'Eremo delle Carceri, luogo dove Francesco andava a pregare prima di scegliere di seguire il padrone.Clicca sull' immagine per ingrandire.