Anima di cristallo

Valutazione Cristiana e Gnostica


"Su, coraggio, alzati: non stagnare in una pietà superficiale o in un debole impegno virtuoso. Affrontate decisamente le avversità della notte, salite il sentiero aspro del nulla per attingere l’incandescenza dell’Amore. Sul monte, al di là del nulla-non-Dio c’è godibile per te il Tutto-Dio".Partendo dalle parole di San Giovanni della Croce vorrei analizzare il significato della salita sul monte1, del nulla2 che sta alla base del monte, nel bosco nero che si attraversa prima di giungere al tutto3  che porta in cima, verso la luce.1- Se alla frase di San Giovanni togliamo la parola "Dio", possiamo trasformare la frase da cristiana a gnostica. Sia per San Giovanni che per gli gnostici, esiste una montagna spirituale da scalare che dalla bassezza umana conduce alla pienezza spirituale che consiste nella conoscenza per gli gnostici e  nell'unione con Dio per i cristiani. Questa montagna immaginaria (dico immaginaria perchè non si tratta di una monagna fisicamente presente) è un percorso che ogni uomo può fare per condurre se stesso verso un'elevazione spirituale, verso una piena conoscenza interiore che si trasforma in una potente luce, in un orgasmo spirituale (ben conosciuto da Santa Teresa D'Avila), in una totale unione dell'uomo con il Padre (Dio).  La salita sul monte per me, personalmente, rappresenta un ritorno alle radici, un ritorno a casa e più salgo, più sento il cuore che mi scoppia di gioia ed emozione, il pensiero di fondere corpo e anima in un tutt'uno con la vera luce, aumenta in me il desiderio di salire nonostante il percorso sia aspro ed insidioso.2- Nel salire il monte ci imbattiamo in sentieri difficili, un pò come quei sentieri di alta montagna che vengono rovinati e distrutti da valanghe o pioggia. Spesso siamo costretti ad attraversare difficoltà innanzi alle quali molti uomini si arrendono e tornano indietro, non osano, non hanno il coraggio di elevarsi, di farsi veri uomini. Stiamo parlando del nulla. Per conoscere e comprendere cos'è il tutto dobbiamo prima incontrare e assaporare il nulla. Ecco cosa scrive ancora San Giovanni:"Per giungere a gustare il tutto non cercare il gusto in niente;per giungere alla conoscenza del tutto non cercare di sapere qualche cosa in niente;per giungere al possesso del tutto, non voler possedere niente;per giungere ad essere tutto, non voler essere niente."Per "essere", per "diventare", dobbiamo prima annullarci, sopprimere il nostro ego, farci pane spezzato, piccoli e umili; solo così possiamo innalzarci ed aspirare al Tutto, alla Luce, a Dio.3- Il tutto...non riesco neppure a parlarne...non saprei come descrivere il Tutto che vedo io. Cercherò di essere il più razionale possibile senza lasciare troppo spazio ai miei sentimenti. San Giovanni definisce il tutto una "fiamma d'amore viva". Per gli gnostici è la totale conoscenza, è la fiamma appunto, il picco, la cima spirituale, l'unione dell'essere umano con la propria anima e con lo spirito. Per i cristiani è, come già dicevo, una totale unione, il NOI CON DIO. L'immagine che mi viene in mente è di un bambino appena uscito dalla pancia che viene preso tra le braccia della mamma. Quel bimbo siamo noi e possiamo scegliere se restare nudi e soli sul letto che siamo stati partoriti oppure lasciarci prendere tra le braccia di chi ci ha dato la vita. Attenzione "lasciarci prendere" non andare noi verso le braccia. Noi come esseri umani, come figli non abbiamo la capacità di andare da soli verso la madre, ma possiamo dire il nostro SI, SI PRENDIMI. Esiste forse amore più grande di colei/colui che genera vita?Basta, non mi trattengo perchè so che i post lunghi si leggono malvolentieri. Ho posto la mia tesi che mi è servita per riassumere i pensieri maturati in 2 giorni di quasi totale solitudine. A voi la parola. (Probabilmente ho sbagliato qualcosa parlando delle teorie gnostiche ma so che c'è un ottimo maestro qui in giro che può correggermi)