Anima di cristallo

Vite e tralci


Siamo a ottobre inoltrato e nelle campagne è inevitabile osservare la vendemmia...intere campagne piene di viti, si svuotano. I grandi sentieri ombreggiati da foglie e grappoli d'uva, ora sono segnati semplicemente da un unico tronco spoglio, freddo,inerte. La vendemmia e la potatura richiamano alla memoria la storia di ogni essere umano:i frutti vanno raccolti, mangiati o trasformati (in questo caso vino,marmellata), così ogni dote dell'uomo va usata, messa a disposizione degli altri, donare se stessi per sfamare l'altro.Dopo la vendemmia avviene la potatura dei tralci. Ogni ramo vivo che ha prodotto frutti va tagliato. Poco importa se si tagliano i rami secchi poichè quelli sono morti, non sottraggono sostanza alle radici. I rami verdi, sebbene abbiano dato molto frutto, vanno tolti affinchè l'anno dopo, il tronco possa riprodurre nuovi tralci e ancora molta uva.Così l'uomo, spesso per portare nuovi frutti deve privarsi dei suoi rami verdi. Per poter fare una scelta radicale nella vita, è necessario rinunciare, lasciar morire una parte di noi per farne vivere un'altra. L'esempio classico è quello di una donna che decide di diventare madre, di portare vita e per portare la vita è necessario che rinunci a se stessa e investa le sue energie per la crescita sana del bimbo. Nella scelta religiosa invece, per far germogliare l'amore per Dio è necessario donarsi, spendersi totalmente per Lui, affidarsi al Suo amore rinunciando alle sicurezze della vita, rinunciando all'amore di coppia, all'amore dei figli per un Amore invisibile ma ben più grande.La vita ci mette continuamente innanzi a un bivio in cui è necessario scegliere la direzione. Nello scegliere una strada si rinuncia all'altra.Per poter portare frutti buoni è necessario spogliare se stessi d'ogni cosa, denudare l'anima e lasciare che si rivesta con un nuovo abito, più adatto alla stagione.