Anima di cristallo

Volare alto


Penso che il problema sia sempre lo stesso: non riusciamo ad amare gli altri abbastanza. L'uomo, per sua natura, è portato a sbagliare ogni giorno, a fare del male. Spesso non ci accorgiamo che una semplice parola detta con l'espressione sbagliata o nel momento meno oppurtuno è determinante per la vita dell'altro.Talvolta facciamo del male per il semplice gusto di farlo, forse con l'intenzione inconsapevole di voler scaricare il nostro dolore sugli altri. Si, forse abbiamo bisogno di condividere le nostre ansie e affanni con gli altri....ma con chi? Sempre e solo con chi ci sta vicino, magari con chi ci vuole bene, con chi cerca di aiutarci, di esserci nei momenti più difficili della nostra vita. Solitamente non si va a ferire persone che conosciamo poco o che se ne fregano di noi, del nostro dolore o della nostra gioia perchè a loro nemmeno importerebbe delle cattiverie che gli rivolgiamo contro.Credo che questo incessante ferire gli altri sia il vomito dell'anima che ha fatto un'indigestione di pochezza, di miseria, di vuoto.Abbiamo bisogno di qualcosa di più in questa vita, ogni essere umano ha bisogno di qualcosa di più perchè dentro di noi c'è una parte divina che si scontra continuamente con la nostra fisicità che ci pone grandi limiti. E il problema è qui...questo fermarci davanti i nostri limiti , questo abbassare lo sguardo davanti al muro dei limiti. Ci manca il coraggio di guardare in alto, il coraggio di costruirci forti ali per andare oltre noi stessi e raggiungere i nostri desideri che tutti, ma proprio tutti, hanno come unico scopo l'amore.Ci manca il coraggio di amare.E amare non è solo quel sentimento che lega due persone, l'amore è qualcosa di più grande che lega ogni uomo all'altro come un'unica catena.Mi rendo conto che i miei sono grandi pensieri ma resteranno solo pensieri perchè siamo tutti presi a voler andare oltre i nostri limiti senza dover soffrire, senza faticare.E allora si aggiunge anche un altro problema: non sappiamo portare la nostra croce con coraggio senza stancarci, fino all'ultimo respiro, fino al Golgota. In un giorno di sconforto "un uomo" mi disse che la croce è la nostra salvezza. Io mi chiedevo come può essere salvezza tutto quel dolore. Mi spiegò che il giorno in cui arriveremo sull'orlo del precipizio, la nostra croce ci farà da ponte per raggiungere l'altra parte della montagna...ma chi non avrà portato la sua croce fino alla fine con coraggio, resterà sempre li, sull'orlo del precipizio e non saprà mai cosa c'è oltre quel burrone.