AngeloNeroCorvino

“il teatro dei carillon stonati”


Ed è robotica processione mentre camminateattirati dalla mia cantilena stonata cantilena.Ripetetela con me quando camaleontica affabulatricevi invito a varcare la soglia del mio teatro dei carillon stonati.Prego, accomodatevi.Ed ansimo veloce vedendo tanta vita che tra pocosarà dentro di me freneticamente respiro.Ora decine di occhi vuoti fissano la mia immaginemuoversi sul palco lentamente sfioro il mio corpovestito di sottili veli bianchi.Teatro invaso da musica carillon.Improvvisamente sono splendida dea di metamorfosi.La vostra dea.Meccanica canto e piano mi spoglio.Occhi vuoti non smettono di fissare la mia figuraseminuda mentre faccio scivolare dolce la mano tra le mie gambe lenta scivola.Canto più forte e avverto il piacere raggiungere il mio corpo.Le mie mani. Scivolano. Occhi vuoti spalancati. Carillon stonati.Tanti carillon stonati.Cantilena meccanica.Battiti accelerati.Le mie mani scivolano.Cantilena meccanica.Corpo sudato.Occhi vuoti ormai ipnotizzati.Carillon stonati.Mani. Battiti. Occhi. Palco. Teatro. Carillon. Battiti. Occhi. cantilena.Inspiro forte e in un attimo la linfa vitale del mio pubblico entra dentro di me veloce scivola.Canto ancora più forte.Ancora più forte. Sempre di più. E quasi mi sento venire meno.Battiti accelerati.Cuore impazzito. Debole cuore.Corpo pervaso da un amplesso di meraviglia e sensualità.Stremata mi lascio finalmente cadere za terra e piano mi giro verso il mio pubblico felice sorrido.Osservo ancora ansimante.Osservo l'immagine che ogni volta è diversa. Ogni volta è più bella.Ipnotica metamorfosi.Corpi ormai inermi lentamente si trasformano in infantili giocattoli di legno.Il mio teatro si arricchisce di nuovi carillon stonati.