Animaesogno

NON OTTIMISMO DEL CAZZO (guardo alla vita e non è solo ottimismo e non è solo pessimismo è solo la realtà delle cose)


DETESTO LE FESTE, detesto questa necessità impellente di dover a tutti i costi festeggiare qualcosa per la necessità impellente di dover a tutti i costi festeggiare qualcosa!Fino a pochi anni fa amavo l'aria di aspettativa che si respira nei giorni che precedono il Natale, ora amo il gelo che si solidifica sulle labbra mentre a volte una lacrima di malinconia scivola senza che nessuno se ne accorga.Le mie lacrime di vero dolore sono racchiuse nel cuscino, sono appiccicate alle lenzuola sono dissolte nell'aria tiepida della mia camera, non escono mai da li, sono confinate, tutto il resto...Altre lacrime sono per troppe, prorompenti, inaspettate emozioni, positive, negative ma che mi colgono impreparata...come quando improvvisamente apri gli occhi dopo un sonno e dici ecco cosa mi solletica il cuore, ecco cos'è questa stana mano che sento nello stomaco, ecco cosa si prova ad amare, io AMO e non avevo mai amato, non avevo mai sentito questo dentro me.Altre lacrime sono di rabbia RABBIA rabbia per non poter fare nulla per essere spettatrice non interattiva in questa vita a volte del cazzo che ti coglie impreparata di fronte alla gratuita cattiveria, di fronte a cose che non riesci a capire di fronte alla voglia di partire, spaccare la faccia, aprire una testa e guardare incuriosita cosa cavolo ci sarà mai nascosto dentro.Il silenzio assoluto che fischia nelle orecchie e sulla mia pelle come un vento gelido, il silenzio, l'assurdità di non trovare nulla oltre il silenzio che mi accoglie ma ...poi mi fermo a ragionare... non c'è mai vero silenzio la mia vita è piena di gioia, di malinconia, di nostalgia di ricordi già vissuti e di ricordi che spero di vivere, di sorrisi strappati e regalati di musica, note sghembe e risate, nomignoli, nuvole di freddo dalla bocca.Quando sembra che nulla possa essere più doloroso, che il respiro fatica ad uscire per troppa fatica nel respirare, quando senti di non avere più speranze se non sperare di non aprire gli occhi, per un attimo ti appare il ricordo di un dolore simile e ti dici, ma allora è già successo, l'ho già sentito e mi pareva anche più forte di adesso ripensandoci, sono sopravvissuta allora e sono qui a sentire un altro dolore, sono qui e lo sento sono qui e vivo. Non è ottimismo del cazzo è realtà