Dedicato a Barry

Le anime degli animali torturati gridano per la giustizia, Le loro urla da vivi sono per la libertà. ANIMAL LIBERATION FRONT

 

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Post n°34 pubblicato il 05 Marzo 2007 da A.L.F.66

Da quando ho lasciato il mio blog sono passati quasi due mesi, due mesi passati ad occuparmi solo ed esclusivamente della persona a me più cara, mia madre.

La sua salute, dopo un miglioramento iniziale, è diventata via via sempre più critica, le mille vicissitudini che il suo corpo e il suo spirito hanno sopportato nel corso degli anni, sono diventate macigni crollati sul suo animo. La donna battagliera e piena di voglia di vivere che ho sempre conosciuto è all’improvviso scomparsa, lasciando solo un volto stanco e scarnito. Se tutto va “bene” fra qualche settimana sarà dimessa, ma quella persona che uscirà non sarà mai più la stessa… Chi si occuperà del suo tanto amato giardino pieno di mille fiori e di mille piante? A chi, io mi rivolgerò per cercare conforto?

La vita mi ha fatto incontrare una moglie stupenda, ho potuto svolgere una professione che mi dà moltissime soddisfazioni, ho la compagnia dei miei amatissimi animali… Ma niente e nessuno potrà colmare la mia pena.

Comunque sono ritornato per continuare a divulgare le atroci sofferenze che devono sostenere i miei “fratelli” più deboli. Vi ringrazio tutti per i messaggi che avete lasciato sia su questo modesto blog, sia in messaggeria. Che Dio vi benedica.

C’è una poesia di Romano Battaglia che rispecchia un poco il mio attuale stato d’animo e ve la voglio far leggere:

Quando mia madre morirà,
ci sarà solo il vento
sull’uscio di casa ed io
di lontano, sentirò un brivido
nel cuore. Correrò al paese
ma nulla più troverò.
Mia madre sarà vestita di nero,
le mani aperte per accarezzarmi
e sulla bocca un sorriso di dolore
stretto fra i denti sino all’ultimo
per non spaventarmi.”

 
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Un blog di: A.L.F.66
Data di creazione: 18/09/2006
 

PREGHIERA DEL CANE RANDAGIO

Con passo vacillante
e con il corpo stremato
giungo alla fine dei miei giorni.
Forse stasera morirò
e da sotto questa quercia
con l’ultimo respiro, che mi resta in gola,
vorrei ringraziare il Signore
per il pane che mi ha fatto trovare
nella spazzatura,
per l’acqua che ha fatto scendere dal cielo per
dissetarmi,
per i sacrati delle chiese
dove ho potuto ripararmi.
Si, Signore,
io sono uno di quelli
uno fra i tanti che non sa
cos’è il calore di una cuccia,
il sapore di un osso,
la carezza di un padrone.
Conosco solo
il dolore dei calci sul dorso,
le sassate sulla fronte,
le gomme di quella macchina
che mi hanno spinto nel burrone.
Ricordo, poi
quella mano, grande, pesante,
che ancora cucciolo mi ha
abbandonato nella strada,
dove vissi tutto il mio calvario.
Ho attraversato monti, boschi e paesi
nessuno mai, mi ha tenuto con sé,
nessuno, mai, mi ha dato un nome.
Dalla nascita ho sempre portato il tuo
“ Cane.”
Signore,
tante sono le cose che vorrei dirti;
ma…..
il cuore ha rallentato il battito  
e il respiro s’affievola sempre più.
Perdonami! E ti supplico:
fa che la mano dell’uomo
non abbandoni più
un cucciolo nella strada.
E’ triste vivere da vagabondi,
è penoso essere soli,
ed essere soprattutto semplicemente
solo un cane.
Abbracciami almeno tu
         
in quest’attimo.
Perché?
Perché anch'io ti appartengo

Tratto dal libro: "Voci di canili"
 Autrice: d.ssa Anna Mazziotti

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FREEDOM

 

FINALMENTE LIBERI

 

VIVISEZIONE

Da guardare in assoluto silenzio...

 
 

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