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Khalil Gibran,Un raggio di solitudine,Melodie antiche,Il Lupo della steppa,Hermann Hesse,Amore e solitudine

Amore e solitudine

C'è una solitudine benefica, uno stare con se stessi
che sviluppa l'interiorità e prepara alla nascita del nuovo.
Uno spazio di libertà dove appropriarci dei nostri desideri
e involgerci morbidamente nelle scelte compiute.

Lo stare bene da soli, seppur insieme a un'altra persona,
nasce dalla consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità.
Così in quei momenti magici "di sé"
è possibile la costituzione di uno spazio interno.
Ed è proprio in quello spazio intimo
che si elaborano e comprendono le sensazioni,
le emozioni e le ragioni di un legame.

Perché è dentro di noi che nascono i progetti, i sogni.
Nella solitudine felice non si è mai soli perché i ricordi,
gli affetti e i sorrisi del presente dentro di sé fanno compagnia.
Nella solitudine serena non ci si isola da altri per perderli,
ma per trovarli.

Felici di godere della buona compagnia di noi stessi
quando nessuno ci è vicino. Con la certezza che,
quando lo vorremo incontrare, il mondo è lì ad aspettarci
e ad accoglierci con il volto d'un agognato amore.
Così liberi di scegliere con chi stare, in un segreto che ci appartiene,
per poter comprendere e accarezzare nel proprio Io
la presenza dell'altro.

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La solitudine è indipendenza: l'avevo desiderata
e me l'ero conquistata in tanti anni.
Era fredda, questo sì, ma era anche silenziosa,
meravigliosamente silenziosa
e grande come lo spazio
freddo e silente nel quale girano gli astri.

Il Lupo della steppa, Hermann Hesse

Melodie antiche

Melodie antiche
rimbalzano nel vento

Non voci
non volti
solo echi silenti

Rivoli di luce in festa
tra le pieghe dell'anima

Che bello ascoltarle
quando arriva la sera

Dan colore e calore
come un cielo di stelle

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Un raggio di solitudine

Un raggio di solitudine
illuminando trafigge l'anima,
svuota l'inerte tempo aggrinzito,
libera lo spazio ove volano gli occhi,
raccoglie in un segreto baule
boccioli d'emozioni
e lucciole di sogni.
Splendidamente silenziosa
la voce interiore
intona un canto d'amore.

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Amatevi l'un l'altro, ma non trasformate l'amore
in un'angusta prigione.
Cantate e danzate insieme e siate allegri,
ma che ognuno di voi resti solo,
come sole sono le corde di un liuto,
benché vibrino della stessa musica.

Amatevi, ma non tramutate l'amore in un legame.
Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento
tra le sponde opposte delle vostre anime.

Colmate a vicenda le vostre coppe,
ma non bevete da una sola coppa.
Scambiatevi il pane, ma non mangiate un solo pane.

Cantate e danzate insieme e insieme siate felici,
ma permettete a ciascuno di voi d'essere solo.

Khalil Gibran