Anime di luna

"Terra bruciata di mezzo" di M. Servetti


 Vi propongo un tralcio dal bellissimo poemetto "Terra bruciata di mezzo" di Mirko Miroslav Servetti. Potete ordinarlo qui, è in formato e-book. http://www.matiskloedizioni.com/ dipinto: Roberto Ferri MEDIA PARS Immaginando l’autunno guidati dalle luci brevi, muoviamo a spetrare la siccità dove la morte si baratta con la verzura che sprigiona zagara, e le morose flirtano i soldatucci a fine licenza dopo che le señoritas ne avevano stuzzicate le fregole. Si gironzola a scorticare le distanze tra noi e il sole impresso nei folti d’agave fino a racimolarci sugli usci delle ville padronali affastellate ai crinali del liquido paese, dimore di fantasmi vittoriani sotto le filature delle pianche e le orazioni dei pievani. Tra i famigli c’era la bisnonna, impacciata e piglio di coccio, da buona fittavola, dinanzi al lampo di magnesio che la iniziò agl’inurbati ranghi, eccelsa cuciniera con una Gran Guerra sugli omeri e le valentie dello sgarzo più piccolo affogate in una bagnarola di calce, un cantiere di suburra come parco di giochi a guardie e ladri nella Nizza dei migranti, ladri cenciosi povere guardie… …pure, col moccioso scampato e l’universo di stracci pigiato nei fardelli, decorse la costiera nord occidentale per servire il patriziato banchiere al di sopra del popolino. Te la racconto così come la sentivo, non ho altre prove che quell’icona cenerognola e i tuoi occhi che immaginano il riposto di quel tempo, le tue mani che ancora oggi sanno il significato di quel lavoro. Le viste, svaporando distese d’ebano, levano pareti come apogei. Brezze friabili per pochi minuti camuffate da metà ottobre abbozzano rughe sulla scollatura e le mosche, qui accasate, si fanno più arzille dopo la fremuta buriana di pioggia… …e mai scorderemo l’aspetto della contrada prima del sisma le balte d’affreschi nelle navate tardomanieriste l’ansare che ruppe la silenziosità tra le screpole del peristilio Lo sciame ondulante ci scuffiò gli sguardi ci corruppero i cagli dell’età mentre il globo d’un fondo tiziano sovrastava le spoglie pieno e sovrano di pienezza somma nel contendere i fuochi al mare. Mi conosce o sa dove amo sperdermi la coppia di cecche che mi spia dalle cedrine incurante della gravezza annidata torno torno le lucenze del sole. Tramuta, di gracchio in gracchio, i tempi con manovre fulminee a rifinire la ridda. Ho provato ad avvicinarle con la trita lusinga: uno spicciolo d’ottone sulla ringhiera. Albergano una conifera che è sempre quella e solo ora il rozzo stridio pare accordarsi in fuga a due voci… …e quelle livree in perfette bicromie che mulinante quadriglia diffondono, corimbo oceanico pari al cantare di Amalia da Piedad e alle sobrie mattane di Fernando Pessoa nella città Antigua… Asciugai in fretta una lacrima prima del tuo arrivo. http://matiskloedizioni.wordpress.com/2013/07/17/in-libreria-terra-bruciata-di-mezzo-di-mirko-servetti/