Anime di luna

RICATTO POEMATO


 E’ denso il tuo ritratto stamattina è chiaro agli occhi miei ché il diario delle pagine di morte parla forte del tuo collezionare affranto scheletri di foglie staccate ancora verdi e poi seccate al primo venticello. Sarebbe questo l’antro dell’amore eterno in bilico quell’atrio-temporale tra la linfa ed il marciume dove sperdiamo il senso dei pianeti e degli alieni e mastichiamo coca immaginaria? Vorrai inculcare fiamme alle mie gonne spogliarmi dell’aspetto da signora sfilare con riguardo la mia vista e mettermi la tua, donarmi un mito da vestire. Non so se lo hai capito il busto che ritraggo in aula vero è quello che si è eretto dentro al buco di memoria. Non c’è nessun ricalco soltanto un segno d’acqua e d’aria andata che si abbracciano. Deve sortire ancora ‘sta vitaccia malandata dagli acini col cancro, peronospora contratta nel deserto. Vorremo bere vino e vetri rotti liquefarci la lingua con gli inganni ma stiamo nel ricatto puro e astratto dell’asfalto e il pianto caracolla nelle scarpe. Berresti le mie tasche senza fondo arrancheresti pietre nel tuo posto freddo e cavo. Mi avvicinavo al fianco e tu chiudevi a chiave le budella inoperate intonse nel peduncolo mai infetto. Cagavi sprazzi e furie a volte mi steccavi di scaglie sorridenti mi trepidavi i fianchi diteggiandomi le corde cagnavi il dolce. In sottofondo grave mi piegavi ristrutturavi gli alti, interpellavi il tuo liutaio. Tenevo stretto il vello d’oro e l’arpa rosa carne intanto le faccende accumulavano stoviglie che non divideremo nell’acquaio - Francesca Ferrari dipinto: Roberto Ferri