DallaParteDelTorto

Lettera per Lelio


Fare calcoli? Tremare? Arrovellarsi? Preferire una visita a un paio di versi sparsi? Stendere delle suppliche? O farsi commendare? No, grazie. No, grazie! No, grazie!! Ma cantare, sognare, ridere. Splendido. Da solo, in libertà. Aver l'occhio sicuro, la voce in chiarità. [...] Fantasticare, a caccia non di gloria o di fortuna, su un viaggio a cui si pensa, sulla luna! Se poi viene il trionfo, ebbene fatti suoi, ma mai, mai diventare un "come tu mi vuoi". E se pur quercia o tiglio davvero non si è... se vuoi proprio non alto, ma farcela da sé Troppo presto hai portato sulla luna "l'indomita purezza del tuo pennacchio,eppure, dopo 16 anni, mi basta chiudere gli occhi per credere che tu sia ancora qui e vederti, mentre cammini in quei boschi che amavi tanto, oppure mentre poti le tue rose.Mi manchi, mi manchi ancora ... più ti penso e più mi manchi, come mancano i colori a chi non vede più.Mi manca il tuo sorriso, quando dalla finestra sulla piazza ti vedevo arrivare e guardare su, per vedere se ero affacciata, sento ancora il tuo cantare stonato ... "Noi vogliam Dio in camicia rossa e la madonna col mitra in man e San Giuseppe in motocicletta a far la staffetta da partigian"...  .Mi mancano le litigate epocali per la politica, "Il partito, il partito, il partito!", "io sono di un'altra razza ... viva l'autonomia operaia!" non era vero, non sono di un'altra razza ... c'è qualche differenza ma sono sempre figlia tua.Ho il tuo sangue nelle vene e ci somigliamo così tanto!Da te ho imparato a vivere, a sorridere, a superare con tenacia il momento della prova ...Neppure io amo la tristezza, spesso sogno ad occhi aperti e ancora credo nella necessità di continuare la lotta sempre e comunque: "Che importa, io mi batto, io mi batto, io mi batto!".Il tuo ultimo, immenso dono: "Se avessi potuto ordinare una figlia, non avrei osato chiedere che fosse come te ... sarebbe stato chiedere troppo".Il tuo nome, oggi è scolpito nel marmo, insieme a due date, ma il tuo cuore non è sepolto sotto quella lapide: tu non sei lì ... sei nei campi soleggiati che hai conosciuto, nell'ottimismo che avevi, nella gioia che hai saputo dare... ancora vivi nel profumo dei fiori che amavi tanto, nel sorriso che hai lasciato in chi ti ha amato, e nelle lacrime di chi ti ricorda."fiore, ape, lagrima, pane, tempesta" non pronuncio il tuo nome ... tu vivi in me.