Sembra che, infine, in Italia, la ragione l'abbia avuta vinta. Con l'ausilio di una triplice fiducia, ieri la Camera ha dato il via libera al disegno di legge sulla sicurezza: un maxi emendamento che introduce, tra le altre cose, il reato d'immigrazione clandestina, le ronde cittadine e la permanenza fino a sei mesi nei centri d'identificazione dei clandestini. Un provvedimento che ha suscitato le prevedibili reazioni negative da parte dell'opposizione, sia quella della sinistra parlamentare sia quella della sinistra estrema e dei sindacati. La gioia di Bossi, "Chi la dura la vince!", è comprensibile, dato il valore del decreto approvato, che stabilisce finalmente norme 'cattive' (Libero) che regolino un'immigrazione finora incontrollata e incontrollabile. L'articolo 21 del ddl, infatti, introduce nell'ordinamento italiano il reato di "ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato". La pena per i trasgressori, che dovranno essere denunciati anche dai medici e dai presidi, però, non sarà il carcere, bensì solo un'ammenda da 5mila a 10mila euro. Carcere fino a tre anni, invece, per chi trae ingiusto profitto dall'alloggio offerto a stranieri irregolari. Questi ultimi per la cittadinanza dovranno pagare duecento euro, mentre per il permesso di soggiorno da ottanta a duecento, a discrezione dei ministeri di Economia e Interno. L'extracomunitario che ne sarà trovato privo potrà rimanere nei Cie, Centri d'identificazione ed espulsione, fino a sei mesi, a fronte dei due odierni. Sul fronte interno, vengono approvate le ronde cittadine, altra vittoria della Lega, di cui potranno avvalersi gli enti locali dando però la precedenza, nella scelta, alle associazioni di forze dell'ordine in congedo. Infine, sì all'uso delle bombolette spray al peperoncino per l'autodifesa. Se da una parte c'è la soddisfazione del Governo per il successo, ferma è la condanna dell'opposizione. Fuori dal Parlamento, infatti, si sono svolte improvvisate manifestazioni e cortei che hanno coinvolto PD, Comunisti, Sinistra e Libertà e Prc, i quali hanno, come loro solito, accusato il provvedimento di razzismo, inciviltà e barbarie, mentre il Presidente Napolitano, come sempre assolutamente al di sopra delle parti, prende le distanze da fantomatiche derive xenofobe. Ma mentre le perplessità della Chiesa e della CEI sono ispirate da un senso di solidarietà cristiana molto nobile, però talvolta inconciliabile con le legge, le proteste della sinistra vengono dalla sua naturale affinità con un leninista spirito di uguaglianza che vuole accomunare i cittadini regolari con persone, magari anche oneste, che in regola non sono. Il problema non è se i clandestini sono tutti onesti o tutti criminali, ma che le leggi esistono e come tali vanno rispettate. Altrimenti a cosa servirebbero? Perché un cittadino italiano dovrebbe rispettare le leggi sapendo che, con le sue tasse, mantiene persone che, al contrario, le leggi non le rispettano (né pagano, tantomeno, le tasse)? La sinistra maschera da solidarietà sociale un senso d'illegalità che le è proprio, e assimila i tentativi del Governo, e, soprattutto, della Lega Nord, di aumentare la sicurezza a biechi assalti razzisti ai poveri, innocenti clandestini.
Fiducia al ddl sicurezza.
Sembra che, infine, in Italia, la ragione l'abbia avuta vinta. Con l'ausilio di una triplice fiducia, ieri la Camera ha dato il via libera al disegno di legge sulla sicurezza: un maxi emendamento che introduce, tra le altre cose, il reato d'immigrazione clandestina, le ronde cittadine e la permanenza fino a sei mesi nei centri d'identificazione dei clandestini. Un provvedimento che ha suscitato le prevedibili reazioni negative da parte dell'opposizione, sia quella della sinistra parlamentare sia quella della sinistra estrema e dei sindacati. La gioia di Bossi, "Chi la dura la vince!", è comprensibile, dato il valore del decreto approvato, che stabilisce finalmente norme 'cattive' (Libero) che regolino un'immigrazione finora incontrollata e incontrollabile. L'articolo 21 del ddl, infatti, introduce nell'ordinamento italiano il reato di "ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato". La pena per i trasgressori, che dovranno essere denunciati anche dai medici e dai presidi, però, non sarà il carcere, bensì solo un'ammenda da 5mila a 10mila euro. Carcere fino a tre anni, invece, per chi trae ingiusto profitto dall'alloggio offerto a stranieri irregolari. Questi ultimi per la cittadinanza dovranno pagare duecento euro, mentre per il permesso di soggiorno da ottanta a duecento, a discrezione dei ministeri di Economia e Interno. L'extracomunitario che ne sarà trovato privo potrà rimanere nei Cie, Centri d'identificazione ed espulsione, fino a sei mesi, a fronte dei due odierni. Sul fronte interno, vengono approvate le ronde cittadine, altra vittoria della Lega, di cui potranno avvalersi gli enti locali dando però la precedenza, nella scelta, alle associazioni di forze dell'ordine in congedo. Infine, sì all'uso delle bombolette spray al peperoncino per l'autodifesa. Se da una parte c'è la soddisfazione del Governo per il successo, ferma è la condanna dell'opposizione. Fuori dal Parlamento, infatti, si sono svolte improvvisate manifestazioni e cortei che hanno coinvolto PD, Comunisti, Sinistra e Libertà e Prc, i quali hanno, come loro solito, accusato il provvedimento di razzismo, inciviltà e barbarie, mentre il Presidente Napolitano, come sempre assolutamente al di sopra delle parti, prende le distanze da fantomatiche derive xenofobe. Ma mentre le perplessità della Chiesa e della CEI sono ispirate da un senso di solidarietà cristiana molto nobile, però talvolta inconciliabile con le legge, le proteste della sinistra vengono dalla sua naturale affinità con un leninista spirito di uguaglianza che vuole accomunare i cittadini regolari con persone, magari anche oneste, che in regola non sono. Il problema non è se i clandestini sono tutti onesti o tutti criminali, ma che le leggi esistono e come tali vanno rispettate. Altrimenti a cosa servirebbero? Perché un cittadino italiano dovrebbe rispettare le leggi sapendo che, con le sue tasse, mantiene persone che, al contrario, le leggi non le rispettano (né pagano, tantomeno, le tasse)? La sinistra maschera da solidarietà sociale un senso d'illegalità che le è proprio, e assimila i tentativi del Governo, e, soprattutto, della Lega Nord, di aumentare la sicurezza a biechi assalti razzisti ai poveri, innocenti clandestini.