Le Torri di Malta

Ancora sul ddl sicurezza.


Mentre anche il Senato, dopo la Camera, da il via libera al ddl sicurezza, non si placano le polemiche tra le parti politiche. Che, anzi, si fanno anche più accese. Complice, tanto per cambiare, l'intervento del Presidente Napolitano, che sembra avere dimenticato il ruolo di moderatore e l'imparzialità che richiede il ruolo che riveste. Il pretesto è stato un convegno europeo tenutosi a Roma, e l'ex (?) comunista, presa la parola, ha lanciato strali e neanche troppo velate critiche al provvedimento sulla sicurezza che, in questi giorni, il Parlamento liberamente eletto dagli italiani sta approvando. Ha raccomandato di evitare la retorica xenofoba e ha ricordato l'estremo bisogno di placare fantomatici accenni d'intolleranza verso lo straniero. Dichiarazioni, le sue, che potrebbero tranquillamente essere degne di un esponente dell'opposizione, e non del Presidente della Repubblica. Del resto, Napolitano non è certo nuovo a prese di posizione che, lungi dalla richiesta imparzialità, rispecchiano la sua fede politica, innegabilmente e fortemente comunista, come nel caso dell'omicidio di Eluana. Evitando lo scontro istituzionale, ha cercato di stemperare la situazione il Presidente del Senato, Renato Schifani, che ha assicurato di come l'Italia non sia assolutamente un Paese xenofobo, e che il discorso di Napolitano era generico e non riferito all'operato del Governo.
Sulla stessa linea le parole del Premier Berlusconi, il quale ha parimenti evitato la polemica con il Presidente, che pure avrebbe meritato una risposta adeguata. Berlusconi ha confermato di essere sempre stato un fiero oppositore della xenofobia, e di ripudiarla in ogni sua forma. L'opera del Governo, in questo caso, ha proseguito, è volta solamente alla maggiore sicurezza dei cittadini, di cui, i recenti episodi di violenza e criminalità lo confermano, vi era un bisogno immediato. Il ddl che sta per diventare legge sarà un eccellente deterrente contro chi lucra sul traffico di esseri umani, gli scafisti, che ricavano migliaia di euro da ogni barcone che parte dalle coste africane. Un deterrente, inoltre, contro gli stessi clandestini, uomini spesso "senza arte né parte" che arrivano in Italia senza peraltro entrare nel suo sistema lavorativo: persone, quindi, che andranno a ingrossare le fila della criminalità comune e, non di rado, anche di quella organizzata. Il concetto della sicurezza come bene primario dei cittadini è stato ribadito anche da Cicchitto, che ha ricordato come quello della protezione delle persone fosse uno dei cardini della scorsa campagna elettorale, che ha convinto gli elettori a votare questo Governo. Tale provvedimento, quindi, non è stato un cavalcare la paura, ma l'adempimento di una promessa fatta. Ovviamente non dello stesso avviso Di Pietro, il quale paventa la costruzione di un Paese razzista e xenofobo. Evidente, in questo caso, come sia proprio la sinistra a cavalcare le emozioni e i sentimenti momentanei, senza offrire che critiche e offese assurde, e ben lungi dal dare soluzioni e alternative concrete. I comunisti tentano semplicemente di spaventare gli italiani, dicendo che, con la nuova legge, oltre ai clandestini verranno respinti anche i profughi richiedenti asilo, che saranno costretti a ritornare nei propri Paesi di origine, condannati a morte certa. Qui i casi sono due: o non hanno capito niente (probabile) o vogliono ingannare i cittadini (possibile). Perché la legge è stata sviluppata in concomitanza con gli accordi Italia - Libia, i quali prevedono che lo smistamento avvenga comunque, semplicemente, però, in Libia e non nei Cie. Nella terra di Gheddafi, infatti, esiste una postazione ONU, e lì, con maggiore disponibilità di spazio, sicuramente, rispetto a Lampedusa, saranno identificati i profughi che, effettivamente, hanno i requisiti per l'asilo politico. Quelli, e chi è in possesso del permesso di soggiorno, avranno la possibilità di partire in sicurezza (non su una 'carretta del mare') per l'Italia, senza timore di affondare o di essere rimbalzati tra Libia, Italia e Malta. Da questo si evince che nulla c'è di razzista nel nuovo ddl, ma solo vantaggi compatibili con il diritto europeo e internazionale: la Libia guadagna qualche nave gratis, Malta non avrà più paura di essere invasa dagli immigrati, così come le nostre isole, e chi ha davvero diritto di entrare in Italia potrà farlo in completa sicurezza. Gli unici che perderanno qualcosa sono gli scafisti, coloro che mandavano centinaia di persone allo sbaraglio, senza nessuna garanzia, su natanti fatiscenti e facendosi pagare profumatamente. Ma è chiaro che alla sinistra non interessa nulla di scafisti e di accordi internazionali: l'unico obiettivo è screditare il Governo, e quale pretesto migliore dei clandestini? Ringraziando il buonismo, naturale per i comunisti, diventa facile dimenticare i continui disagi della popolazione di Lampedusa e l'innegabile problema di centinaia di clandestini sparsi per il nostro Paese, invisibili agli occhi dello Stato, e invece piangere per gli immigrati che non possono entrare in Italia. Pazienza se non hanno il permesso di soggiorno, o se non hanno nessuna intenzione di regolare la loro posizione, e di pagare le tasse. Siamo noi i cattivi, che li rinchiudiamo nei Cie, che sono peggio di Guantanamo: d'altronde, li abbiamo obbligati noi a venire qui, vero? E' impossibile non commuoversi vedendo tante persone in così cattive condizioni, è impossibile rimanere insensibili, e su questo conta la sinistra: sui sentimenti, non sulla ragione. Una ragione che, invece, è conscia dei problemi dell'immigrazione e delle leggi internazionali, così come del fatto che l'Italia non può continuare ad accogliere chiunque, indiscriminatamente e senza nessun criterio. E' dalla ragione che è scaturita questa legge, che la faziosità della sinistra ha subito bollato di razzismo e xenofobia, sperando di racimolare qualche voto.
Gli italiani, però, non sono (tutti) stupidi, e sparate come quella di Franceschini non faranno che peggiorare le già critiche condizioni della sinistra. Assimilare le nuove ronde cittadine alle squadracce di camicie nere è assurdo e ridicolo. Le ronde, che saranno costituite a discrezione degli enti locali, quindi facoltative, non avranno nessun potere, se non quello di avvertire le forze dell'ordine se si avvedono di un atto criminoso. A testimonianza dell'apoliticità di questa soluzione, che scoraggerà moltissimi delinquenti dall'agire, il fatto che siano già in funzione da tempo anche in una città come Modena, governata dalla sinistra. E questo perché non hanno niente a che vedere con squadre armate: saranno solo volenterosi cittadini che, con la semplice presenza, renderanno sicure anche zone pericolose. Ma non c'è bisogno che lo dica io: più delle parole contano i fatti, e quelli, sia sul fronte dell'immigrazione sia su quello della sicurezza interna, daranno ragione al Governo e a chi quel Governo l'ha votato.