Le Torri di Malta

Razzismo religioso ateista.


Da quando ho cominciato a scrivere su Libero, ho spesso dovuto affrontare gli attacchi che gli ateisti sferrano senza sosta contro chi ha la 'colpa' di essere cattolico. Mi permetto di fare una distinzione, in modo da non destare confusione. Per me ateo è la persona normale che, semplicemente, non riesce a credere in Dio, o in qualche altra divinità, come conferma la parola. Ateista, è, invece, colui che, ateo, non solo è orgoglioso della sua condizione, ma si permette di offendere ed irridere i cattolici, giudicandoli, senza neanche conoscerli, creduloni, stupidi e nemici della laicità dello Stato. Ed è contro queste persone che vorrei dedicare queste parole, perché noto quante siano e quanto odio, quanto astio, abbiano nei confronti della Chiesa cattolica. È una pura forma di razzismo religioso quella di cui queste persone si fanno promotrici, un razzismo verbale ma violento, scritto ma crudele. E, grazie a Dio, non sono loro al potere, perché, giudicando le loro idee, sarebbero più che capaci di instaurare un ateismo di Stato di marca staliniana, che sicuramente apprezzano. Non riescono, infatti, a sopportare che molta gente creda in Dio, del quale negano l'esistenza e lo infangano in milioni di modi diversi. Tempo fa vidi, non su Libero, un'immagine che mi sconvolse: l'immagine di Maria che piange sul corpo di Gesù orribilmente deformata, trasformata in un'inequivocabile quadro pornografico, del quale non voglio svelare i particolari. Il link, per chi ha il coraggio di vederla, lo posso dare. La domanda che sorge è: perché?
Perché volgarizzare in modo criminale un'immagine così dolce, che è l'immagine di una madre che raccoglie il corpo esanime del figlio? Solo perché quell'immagine appartiene alla religione cattolica. Quell'ateo, che, secondo me, trasgredisce a tutte le regole di razzismo e pudore, ha trasformato quell'immagine solo per fare un pesantissimo dispetto a tutti i cattolici. Non c'era nessun motivo di farlo, eppure l'ha fatto. A conferma della tesi secondo cui la vocazione degli ateisti non è quella di non credere in Dio, ma di offendere volgarmente e violentemente tutto quello che di cattolico c'è a questo mondo. E dico cattolico perché questi ateisti si guardano bene dal fare la stessa cosa con i musulmani. Perché, per esempio, quel criminale non ha accostato a quell'immagine anche una, parimenti pornografica, di Maometto? Il motivo è ovvio: la paura. Perché, al contrario di quanto affermano, i cattolici, e tantomeno la Chiesa, non uccidono nessuno. Se avesse fatto una cosa del genere con un'immagine di Maometto cosa gli sarebbe successo? Sono praticamente certo che adesso sarebbe già stato sgozzato come un animale. È poco cristiano da dire, ma non credo che me ne sarei più di tanto dispiaciuto. Una storia del tutto diversa è quella degli atei: essi non credono, ma non hanno nulla contro i credenti. Una mia grande Amica è atea, ed è lei che ha contribuito al mio post, e per questo la ringrazio. Incarna, secondo me, il concetto di ateo come dovrebbe essere. Non crede. Punto. Niente contro i cattolici, e il fatto che sia mia Amica lo dimostra. Perché farci la guerra? Abbiamo semplicemente idee diverse: ovviamente spero che presto trovi anche lei la Fede, ma non sono io a imporgliela né è lei ad attaccarmi perché Credo. Quando c'è il reciproco rispetto, le idee diverse sono fonte di arricchimento, e non di odio. Abbiamo parlato della pratica, di moda in questi tempi, dello 'sbattezzo', ovvero la pretesa di alcuni ateisti di farsi cancellare dai registri parrocchiali. Entrambi abbiamo convenuto che è solo una mera provocazione, un altro dispetto che gli ateisti fanno alla Chiesa, per poter dire "Io sono così ateo che mi sono fatto sbattezzare!". È una pura assurdità, dettata solo dall'ideologia dell'odio, e non dalle proprie convinzioni: se Dio non esiste che senso ha sbattezzarsi? Credono forse di fare un dispetto a Lui? In realtà è una provocazione, in altro atto di odio verso i cattolici. Anche perché gli atti umani non contano nulla contro i Sacramenti: se uno è battezzato lo rimane per sempre, anche se ateo, così come se uno prende l'ostia e non è in pace con Dio quello che ha in bocca è solo pane, non il Corpo di Cristo. Tornando sul discorso di Maometto, vorrei sapere perché i nostri ateisti non spendono mai una parola contro le evidenti e continue aberrazioni dettate dal Corano. Mi sembra che i tempi bui (che riconosco) della Chiesa siano passati, mentre quelli dell'Islam siano attualissimi.
Perché, nei loro blog, questi ateisti non si scagliano mai contro la condizione della donna nei Paesi musulmani, sulla condizione dei gay, dei casi di Hina e di Sanaa, degli omicidi e stragi di matrice islamica? La risposta è quella di prima: paura. Paura di ritorsioni che, per faziosità e per non dare a noi ragione, non riconoscono, ma delle quali hanno paura eccome! Conosco il blog, su Libero, di un integralista musulmano: ho consigliato a un ateista che frequenta il mio blog di visitarlo, e di instaurare una guerra religiosa con lui, così come fa con me, ma non credo che l'abbia fatto. Molto più comodo continuare ad attaccare il Cattolicesimo e il Papa, piuttosto che attaccare l'Islam e l'ayatollah Khamenei. Si può dire che, nel passato, tutte le religioni ispirassero odio verso i fedeli di un altro dio, ma i tempi sono cambiati. Il Papa da decenni parla solo di amore, e quando si tratta di gay espone solo quanto dice la dottrina cattolica, mentre gli ayatollah parlano solo di distruggere Israele e di combattere gli infedeli. Non parlano di gay: li impiccano e basta. Ecco perché, come dice Ahmadinejad, in Iran non ci sono gay. E perché i nostri ateisti non combattono anche gli integralisti musulmani, poiché gli ayatollah, a oggi, predicano solo odio? Non importa quello che risponderanno: cambieranno discorso come sempre, ma si accorgeranno della loro ipocrisia, anche se non lo ammetteranno mai. Gli atei, al contrario, riconoscono quanto i fondamentalisti musulmani facciano, senza costrizioni ideologiche, e questo conferma la loro buona fede. Alcuni desidererebbero credere, anche se non vi riescono. La mia speranza è che, infine, vi riusciranno, e, comunque, penso che Dio terrà conto di questo loro tentativo. Io non ho nulla contro di loro: mi dispiaccio solo per la loro condizione. La mia rabbia è verso gli ateisti, il cui obiettivo non è dimostrare che Dio non esiste, ma attaccare tutto quello che al Dio cristiano si riferisce. La loro è solo paura: attaccano Dio perché non vogliono crederci, e questo dimostra quanto siano più propensi loro a credere piuttosto che gli atei normali. Ovviamente non lo ammetteranno mai. Un appunto per chi dice che la scienza non ha mai dimostrato l'esistenza di Dio: è vero, ma è Dio che ha creato l'universo, e quindi la scienza stessa, e si sa che l'imperfetto non può conoscere il perfetto. Ancora un grazie all'Amica che ha aiutato me, cattolico praticante, a comprendere la condizione degli atei.