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Tre sfide per la pace.

Durante un forum a Gerusalemme, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha parlato di tre sfide che dovrebbero essere affrontate per riportare la pace, finalmente, in Medio Oriente. Alla presenza dell'ex-Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, Netanyahu ha proposto una possibile via d'uscita dall'eterno conflitto israelo-palestinese. Secondo il premier, bisogna innanzitutto impedire che l'Iran del folle Ahmadinejad riesca a dotarsi di armi nucleari, poiché questo significherebbe il terrore continuo per tutti gli ebrei di essere spazzati via da una bomba atomica. Serve, inoltre, distruggere tutte le postazioni missilistiche di Hamas a Gaza e di Hezbollah in Libano, che bombardano incessantemente le città israeliane di confine, e, infine, respingere in blocco il tentativo di limitare il diritto israeliano alla sola autodifesa. Come negare che, se tutto ciò fosse applicato, il conflitto fra palestinesi e israeliani potrebbe giungere a quella pace tanto sognata e mai realizzata? Procedendo per i punti elencati dal premier, è chiaro che quello più importante riguarda l'Iran. "Il tempo stringe", ha affermato Netanyahu. Da vari mesi, infatti, tutto il mondo guarda con apprensione il procedere, lento ma costante, delle ricerche degli scienziati iraniani verso la costruzione della prima testata nucleare. Se queste ricerche non saranno bloccate in tempo, e il tempo è davvero poco, Ahmadinejad avrà la sospirata bomba atomica, con cui potrà minacciare non solo il "Grande Satana" Israele, ma anche tutti i Paesi liberi che i suoi missili a lunga gittata possono raggiungere. Eppure il mondo rimane immobile. Soprattutto chi dovrebbe garantire la pace, cioè la sempre più miope e inutile istituzione che è diventata l'ONU, resta ferma, in attesa che qualcosa succeda. Che qualsiasi cosa succeda. Come, per esempio, quando Tel Aviv sarà stata rasa al suolo da una bomba nucleare firmata Ahmadinejad, oppure quando il regime iraniano avrà abbastanza testate e abbastanza missili da minacciare il mondo intero. E magari lo stesso Palazzo di Vetro. Forse, allora, capiranno il loro errore, ma sarà ormai troppo tardi. Cosa dire, poi, del continuo bombardamento che Israele deve subire da parte di Hamas e Hezbollah? Quanti razzi sono caduti sul territorio israeliano senza che nessuna organizzazione internazionale dicesse niente? Eppure queste organizzazioni ci sono, ma non si preoccupano certo di Israele. In particolare, ovviamente, sto parlando di Amnesty International, che lamenta da anni le precarie condizioni di vita degli abitanti della striscia di Gaza, e che accusa Tel Aviv di colpire indiscriminatamente la popolazione civile. Non si sono mai chiesti perché Israele faccia così? Non penso che gli ebrei vogliano apparire al mondo come i cattivi soldati che uccidono i poveri palestinesi indifesi, che non hanno nessuna colpa. Non penso proprio che sia questo il loro obiettivo. Credo che sarebbe opportuno che Amnesty studiasse a fondo la questione, prima di parlare a vanvera. Che si chiedesse come mai gli israeliani bombardano le case. Cosa dovrebbero ottenere distruggendo qualche casa? Se fossero obiettivi, Amnesty ed Emergency, ammetterebbero quello che è sotto gli occhi di tutti. Sono i militanti di Hamas che piazzano i loro lanciarazzi sulle case e sulle scuole, in modo che Israele non possa distruggerli senza apparire al mondo come un Paese che uccide i civili per passarsi il tempo. I veri colpevoli sono proprio i membri di Hamas, che si fanno scudo della popolazione, ma questo l'ha mai ammesso Amnesty? Non lo ricordo. Quanto alla stessa popolazione, i casi sono due: se proteggono i terroristi e li supportano sono colpevoli come loro, e non si devono lamentare se un missile israeliano gli distrugge la casa, e se, invece, hanno solo paura dei terroristi e li assecondano sarebbe ora che si ribellassero, e fossero loro stessi a cancellare Hamas. Se i terroristi lasciassero Gaza perché Israele dovrebbe bombardarla? L'ultimo punto riguarda la limitazione che obbligherebbe Israele alla sola, semplice autodifesa. Il che significherebbe, in pratica, continuare a subire il lancio delle bombe di Hamas e Hezbollah, e, perché no, magari anche di quelle atomiche iraniane, senza fare nulla. Agire solo e se un esercito nemico invadesse il suo territorio. Non conosco a fondo cosa significhi questa limitazione, ma quanto detto da Netanyahu parla chiaro. Se la limitazione fosse accettata, Israele sarebbe costretto ad accettare passivamente i bombardamenti dei terroristi, fino a essere completamente distrutto dai missili nucleari che Ahmadinejad sta confezionando. È un'ipotesi assurda, e Israele non la accetterà mai, perché questo significherebbe la sua distruzione. Israele è un piccolo, seppur molto potente, Paese mediorientale, immerso in un gruppo di Stati islamici che non bramano altro che la sua distruzione. I musulmani a capo di quei Paesi e i loro elettori non accettano che uno Stato non musulmano spezzi la continuità islamica in quel territorio, soprattutto se abitato dagli odiati ebrei. Già una guerra c'è stata, brillantemente e facilmente vinta da Israele, ma il futuro cosa porterà? Il pericolo iraniano è incombente, e non si può privare Tel Aviv dell'iniziativa, qualora fosse necessaria. E necessaria potrebbe davvero rivelarsi, se l'Iran ottenesse la sua bomba atomica. Israele ha già programmato di distruggere con bombardamenti aerei ogni base di ricerca atomica e ogni postazione missilistica iraniana, ma non è detto che riescano a fermare tutti i missili. Ne basterebbe uno solo per incenerire completamente la capitale ebraica. Inoltre, un attacco preventivo da parte di Israele sarebbe immediatamente condannato dalle Nazioni Unite, la cui stupidità è fin troppo evidente. Ne deriverebbe, probabilmente, la Terza Guerra Mondiale. Siamo già in stato di guerra fredda, tra Tel Aviv e Teheran, e la guerra potrebbe diventare, in futuro, davvero calda. Confido che Israele riesca a distruggere tutti i missili iraniani prima che sia troppo tardi, e confido nel fatto che gli Stati Uniti agirebbero senza esitazione a favore degli ebrei. Al pari dell'ONU, è facile immaginare che l'Unione Europea rimarrebbe pavidamente neutrale, ma sicuramente Paesi come il Regno Unito e, spero, l'Italia, attaccherebbero Teheran e i Paesi islamici che si alleassero con Ahmadinejad. È uno scenario terribile, ma forse cancellerebbe definitivamente il pericolo islamico contro Israele. O, meglio, il pericolo che un intero Stato decida istituzionalmente che Israele vada 'cancellata dalla cartine geografiche'. L'unica speranza che questo non accada è riposta negli stessi iraniani. La rivoluzione islamica rovesciò il regime monarchico, e dobbiamo sperare che una nuova rivoluzione, che ha già dato le prime avvisaglie, smantelli il regime di terrore di Ahmadinejad e del suo amico Khamenei. Questo, unito ai tre punti elencati da Netanyahu, risolverebbe davvero, una volta per tutte, un conflitto che va avanti da troppi anni e che ha causato troppi morti. Distruzione delle organizzazioni terroristiche di Hamas e Hezbollah e di tutte le testate iraniane. È solo questa la soluzione.

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Commenti al Post:
fucio02
fucio02 il 16/11/09 alle 14:10 via WEB
Bel post, Emanuele! Mi sembra che si stia ripetendo con Ahmadinejad quanto accadde con Hitler e la Cecoslovacchia. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 19/11/09 alle 20:37 via WEB
E' vero, Antonio. E, così come la Società delle Nazioni, l'ONU non sta facendo nulla per scongiurare quella che potrebbe diventare, a pieno titolo, la Terza Guerra Mondiale. Siamo già in guerra fredda, come ho detto. Speriamo che si risolva come quella tra Stati Uniti e Unione Sovietica: senza guerra e con la sconfitta interna del regime del male. Quanto al parallelo tra Ahmadinejad e il Furer, lo stesso Presidente iraniano ha dichiarato tutta la sua simpatia per Hitler. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
Duchessadgl4
Duchessadgl4 il 16/11/09 alle 20:49 via WEB
Caro Emanuele, ho un pò di stanchezza e non posso stasera leggere il tuo post. Ti saluto. A presto. Paola
 
 
Antares_89
Antares_89 il 19/11/09 alle 20:39 via WEB
Non ti preoccupare, Paola! Se ho un difetto è quello di essere molto prolisso, e capisco che, a volte, la lunghezza dei miei post scongiuri qualcuno a leggerli. Soprattutto se così stanca com'eri tu. E comunque sei sempre stata puntuale nel fornirmi la tua opinione, e non ti devi certo giustificare se, per una volta, non commenti. Un abbraccio sincero, e a presto. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 20/11/09 alle 08:53 via WEB
Più che prolisso, ritengo tu sia uno che si appassiona all'argomento che vuole esporre. Ciò è anche una bella cosa perché significa che ci tieni ad esporre bene l'argomento e a sviscerarne i contenuti. Non cambiare mai. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 21/11/09 alle 09:53 via WEB
Qualche giorno fa il professore di Sistemi Sociali ha dato un argomento da trattare in trecento parole. Non immagini la fatica che ho fatto nel ridurre tutto quello che avevo da scrivere in quel minimo consentito. Però hai ragione. Forse un po' prolisso lo sono davvero, ma il motivo è che, dopo aver esposto i fatti e le informazioni, scrivo a ruota libera, esprimendo tutto quello che penso e tutte le emozioni che mi suscita l'argomento. Talvolta può riuscire difficile leggere i miei post, ma non posso trattenermi anche qui. Con l'Università va bene, ma sul blog no! ^_^ Ti ringrazio per quello che dici, sinceramente. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
caterpilarcinzia
caterpilarcinzia il 20/11/09 alle 23:12 via WEB
Al momento ti auguro buon fine settimana... Sono cotta, torno a leggere il tuo post, quando sono più lucida... dopo una bella dormita. Con simpatia Cinzia
 
 
Antares_89
Antares_89 il 21/11/09 alle 09:55 via WEB
Non ti biasimo: il post è un po' lungo, e capisco che dopo una giornata dura la stanchezza si faccia sentire. Ed è meglio aspettare di essere lucidi e riposati per leggere un testo lungo. Ma comunque non ti devi giustificare: ti capisco e non mi offendo! ^__^ Buon fine settimana, Amica mia. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 21/11/09 alle 08:35 via WEB
Emanuele, non riesco a rispondere al tuo messaggio. Comunque, in merito a ciò, ti annuncio che si sta già facendo un esposto contro l'amministrazione comunale. Quanto al tuo post, io dico Israele ha il diritto di difendersi. Trovo assurdo che anche qui in Italia ci sia chi difende Ahamadinejad e Hamas. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 21/11/09 alle 10:02 via WEB
Riguardo al tuo Comune, confermo quello che ho detto nel commento che ti ho inviato: è assurdo, da parte di un'amministrazione comunale, fare una cosa del genere. E se non ritireranno immediatamente la proposta non credo che quell'amministrazione avrà vita lunga. Anzi. Riguardo a Israele è chiaro che abbia il pieno diritto di difendersi: chi qui lo nega o difende Hamas o Ahmadinejad lo fa in malafede e perché ha il cuore avvizzito da un'ideologia barbara e sanguinaria. Israele si difenderà, e se scoppierà una guerra (Dio non lo voglia) sono ottimista. Buon fine settimana, Amico mio. Emanuele.
 
naticek
naticek il 21/11/09 alle 12:43 via WEB
Ciao.cerca di fare un po' più sintetici i tuoi post, spesso, a volte me compreso, non si ha la voglia di leggere un pappello così lungo. Perdi anche interlocutori in questo modo. Il mio è solo un consiglio e niente altro, ciao. aurelio
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/11/09 alle 10:08 via WEB
Mi rendo pienamente conto della lunghezza dei miei post, ma purtroppo essere prolisso è un mio difetto. Anche se altre persone apprezzano la lunghezza dei miei post, dicendo che questo significa che sono molto interessato all'argomento. Comunque sia, il fatto è che le informazioni sono molte. Prima di fare i miei commenti personali, di solito voglio introdurre l'argomento con informazioni certe e imparziali, che sicuramente allungano il post. Anche perché spesso quello che voglio dire io è difficile racchiuderlo in poche parole. Mi dispiace che anche tu trovi, a volte, i miei post un po' troppo lunghi, ma non ti biasimo di certo. Non sei l'unico! ^__^ In futuro spero di trovare la giusta misura, riducendo le parole pur scrivedno quello che voglio dire. Apprezzo molto i tuoi consigli, credimi. A presto, e buon inizio di settimana. Emanuele.
 
fucio02
fucio02 il 21/11/09 alle 19:12 via WEB
Da una parte, il fatto che tu faccia dei post lunghi dimostra che sei una persona che vuole approfondire gli argomenti. Questo ti farà onore. Riguardo l'argomento, io penso che Netanyahu stia facendo un buon lavoro. Deve garantire la sicurezza del suo Paese ma mantenendo la pace. Cordiali saluti.
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/11/09 alle 09:25 via WEB
Certo, gli israeliani hanno sempre voluto la pace. Lo dimostrano i tentativi di mediazione internazionali ben accettati dai governanti di Tel Aviv. E' famosa l'immagine di Rabin e Arafat che si stringono la mano davanti a Clinton. Il primo è stato ucciso da un esaltato suo connazionale, ma il secondo ha perseverato nella sua strategia di terrore, come se quegli accordi non fossero mai stati presi. E la volontà di fermare la guerra è stata dimostrata più volte da Israele, concedendo tregue a Hamas. Tregue che proprio Hamas ha puntualmente violato, dimostrandosi il covo di criminali terroristi che la pace non la vogliono e non la vorranno mai. Israele dovrà continuare a difendersi, ma se invadesse definitivamente Gaza, stanando i terroristi casa per casa non mi dispiacerebbe più di tanto. A presto, Amico mio. Emanuele.
 
Vince198
Vince198 il 22/11/09 alle 11:13 via WEB
Hai ragione da vendere nel dire che la pace passa da un deciso stop alla politica di Ahmadinejad, il pupetto mosso dai pupari ajatollah che pensano di risolvere tutti i problemi di questo mondo con una politica aggressiva, fino all'annientamento definitivo, di Israele. Eppure il fallimento del trattato di Camp David, il quarto, dovrebbe aver insegnato qualcosa agli occidentali.. Dubito fortemente! Infatti, come si rileva in Libero, l’Iran continua a menar le danze di un “dialogo” fortemente voluto da Obama, che si conferma sempre più inconcludente, salvo che sul punto cruciale: permette a Teheran di continuare indisturbato il suo programma nucleare verso la costruzione della bomba atomica. Il 17 nov. il Times ha pubblicato un documento riservato dell’Aiea che dimostra come l’agenzia dell’Onu, diretta da El Baradei, invece di essere risolutiva, lavori a pasticci diplomatici che, alla fine, fanno solo il gioco degli ayatollah iraniani. Il documento è datato settembre 2009 (quindi precedente agli accordi di Vienna del 21 ottobre) e nei suoi 13 punti offre a Teheran uno scenario assolutamente favorevole, perché prospetta la possibilità di sviluppare in pieno i programmi nucleari, ritira tutte le sanzioni sinora deliberate dall’Onu e chiede solo la garanzia di ispezioni effettive nei siti nucleari iraniani (la crisi tra Onu e Teheran –si badi- nacque circa tre anni fa proprio per il rifiuto iraniano di queste ispezioni). El Baradei ha smentito l’esistenza del documento e così ha fatto l’Aiea, ma il Times sostiene di essere in possesso di una copia autentica. El Baradei, sempre in quella data, ha proposto di stoccare in Turchia l’uranio iraniano arricchito, occasione per muovere il primo passo verso la fiducia fra Iran e Stati Uniti. Proposta surreale, pretestuosa, perché non si capisce per quale ragione l’Iran dovrebbe accettare lo spostamento in Turchia del suo uranio, dato che ha solennemente dichiarato di non avere intenzione di portarlo in Russia. La vicenda del documento fantasma del Times, così come questa sortita di El Baradei, dimostrano solo, e senza possibilità di smentita, che l’Aiea e il suo direttore, invece di fare pressioni forti su Teheran per obbligarla all’accordo, si inventano di tutto e di più pur di prolungare all’infinito il supposto dialogo, in perfetta sintonia con la supposta svolta di Obama. Questo permette agli ayatollah di temporeggiatrice a piacimento: in sede di Aiea, come hanno fatto il 21 ottobre a Vienna, gli emissari degli ayatollah siglano accordi, che poi però vengono smentiti dal governo iraniano che rilancia, li riapre. Così, le date ultimative stabilite da Obama, che questa primavera parlò di “una data limite a settembre 2009, non superabile”, slittano in avanti all’infinito, mentre le centrifughe continuano a arricchire illegalmente uranio. Uno scenario sconcertante, che vede Obama in evidenti difficoltà, perché la sua strategia, opposta alla fermezza di Bush non morde, si è del tutto impantanata. E così hai voglia di parlar di pace in medio oriente, se non si scioglie questo nodo "gordiano"! Altro che proposte alternative. Ciao Emanuele, Vince
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/11/09 alle 09:41 via WEB
Il Nobel per la Pace a Obama mi ha lasciato abbastanza di sasso, considerando che proprio lui ha aumentato il contingente americano in Medio Oriente. Penso gli sia stato conferito per elevare la sua immagine di 'homo novus' agli occhi del mondo. Ma la realtà dei fatti dimostra che il Presidente degli Stati Uniti non è assolutamente in grado di gestire una situazione che il suo predecessore teneva sotto controllo. Tutti hanno criticato Bush e elogiato Obama, ma intanto l'Iran ha cominciato ad arricchire l'uranio. Indisturbato, come dici tu. Dovremo aspettare una nuova Alamogordo per essere sicuri che le intenzioni dell'Iran sono effettivamente quelle di costruire testate nucleari. E dovremo aspettare una nuova Hiroshima su Tel Aviv per accorgerci che l'intento di Ahmadinejad è proprio quello di annientare definitivamente Israele? O, meglio, non siamo noi a dovercene accorgere. Noi siamo più che consapevoli di tutto questo. Se ne devono accorgere le organizzazioni internazionali preposte alla difesa della pace. Organizzazioni che, per semplice miopia o per colpevole pavidità non fanno nulla. L'ONU ha da tempo perso il suo significato, e le sue sanzioni sono rivolte solo ai Paesi occidentali, per qualche cavillo burocratico. E intanto la Corea del Nord si prepara alla guerra, Israele è perennemente sotto il tiro dei razzi palestinesi e Ahmadinejad si sta costruendo la propria bomba atomica. Sia le organizzazioni internazionali sia il Presidente Obama, l'uomo di maggiore influenza sulla scena mondiale, dovrebbero fare qualcosa di concreto. Che non siano sanzioncine di poco conto o nuovi inutili accordi che l'Iran non rispetterà mai. Quello che serve, secondo me, è un'azione di forza. Un'azione che scardini il potere degli ayatollah e del loro burattino Ahamdinejad, e che si faccia guida per tutti gli iraniani che si sono stancati del regime di terrore. Forse non serve una guerra. Forse basterebbe un episodio che faccia scatenare in tutto il Paese una rivoluzione, come quella di Khomeini, ma al contrario. Una rivoluzione che spazzi via quei Pasdaran che altro non fanno che applicare alla lettera le barbare direttive loro indicate. La popolazione iraniana è, secondo me, la vera arma. Non certo il Presidente Obama, troppo desideroso di mostrarsi diverso dal 'falco' Bush, e non certo l'ONU, ridotto a poco più di un'ombra. Grazie, Vince, per questa tua riflessione. Scrivendo il post spervao che lo avresti integrato con le tue conoscenze, e le mie speranze non sono state certo deluse! ^_^ Grazie ancora e buon inizio di settimana, Amico mio! Emanuele.
 
lamiapelle
lamiapelle il 22/11/09 alle 18:21 via WEB
con fermezza decisiva, si può chiedere all’Iran di desistere dall’intento di procurarsi l’arma nucleare, quando tutti gli stati della terra, che già la possiedono, decideranno di annientare le loro (...purtroppo).
Bel post Emanuele. Mi ha chiarito molti concetti. Un caro saluto
 
 
Antares_89
Antares_89 il 23/11/09 alle 09:47 via WEB
Il problema, Amica mia, è che siamo nello stesso stato di guerra fredda del passato. Credo che l'Occidente sarebbe più che felice di eliminare dalla scena del mondo gli ordigni nucleari, e sono stati fatti tanti appelli come il tuo. Il problema è, però, come dicevo, la guerra fredda. Nesssuno vuole fare il primo passo perché teme che l'altro ci ripensi. Questo, ovviamente, è visto dalla parte degli 'Stati canaglia'. Perché io sono sicuro che, se vi fosse la certezza dell'eliminazione delle bombe atomiche da Pakistan, Corea del Nord e, soprattutto, Iran, l'Occidente rispetterebbe le promesse. Al contrario, sono certo che se fosse l'Occidente a fare il primo passo si ritroverebbe senza atomiche a fronte della potenza nucleare di quei Paesi assassini che non rispetteranno gli accordi. E' questo il problema. Proprio come nella guerra fredda noi non ci possiamo fidare dei nemici. Dio voglia che la guerra rimanga fredda e che si risolva come quella tra USA e URSS. Un abbraccio, Amica mia. Emanuele.
 
   
fronteverde
fronteverde il 23/11/09 alle 21:44 via WEB
Condivido, un saluto FV
 
     
Antares_89
Antares_89 il 26/11/09 alle 17:50 via WEB
Grazie per l'appoggio: l'argomento mi sembra davvero importante. Spero di avere il tempo di farti visita presto. Un saluto, Amico mio. Emanuele.
 
caterpilarcinzia
caterpilarcinzia il 23/11/09 alle 14:37 via WEB
Troppi interessi economici e troppo disinteresse umano, frenano interventi risolutivi. Come se tutto appartenesse solo agli altri e noi altri "resto del mondo" fossimo immuni a qualsiasi conseguenza ne derivi. Con simpatia Cinzia
 
 
Antares_89
Antares_89 il 26/11/09 alle 17:48 via WEB
Sì, sembra che l'interesse per il tremendo conflitto israelo-palestinese stia velocemente scemando nelle società occidentali. Ci si ricorda che esiste solo quando c'è un evento eclatante, di solito un attentato, che risveglia, per qualche giorno, l'attenzione. In realtà, come dici, noi non siamo assolutamente immuni a quanto succede in Medio Oriente. Tutto si riflette sul mondo occidentale come su quello islamico. E faremmo bene ad interessarcene, prima che gli eventi diventino ingestibili. Un abbraccio, Amica mia. Emanuele.
 
angeligian
angeligian il 23/11/09 alle 22:23 via WEB
Forse non ho capito bene, Emanuele, ma Netanyahu ha lanciato tre sfide per ottenere la pace da quelle parti. Mi mi sembra pero' che abbia solo preteso senza cedere niente. Non é cosi' che si raggiungono degli accordi. La buona volontà deve essere mostrata da tutte e due le parti, se non si rischia una grossa pernacchia e lo stallo della situazione ...
 
 
Antares_89
Antares_89 il 26/11/09 alle 17:59 via WEB
Sicuramente le tre sfide lanciate dal Premier israeliano non sono altro che richieste, ma converrai che non sono prive di fondamento. Riguardo all'Iran, la richiesta di bloccarne la ricerca nucleare mi sembra appropriata. E non solo perché Israele è in pericolo. Perché tutto il mondo sarebbe in pericolo. E certo, avrai capito, con un pazzo come Ahmadinejad o Khamanei non si può ragionare. Si prendono gioco dell'ONU (e non è difficile) e tentennano, lasciando tutti con il fiato sospeso. Su questa sfida penso che Netanyahu abbia assolutamente ragione. Sono più d'accordo con te sulla seconda, che riguarda Hamas e Hezbollah. E' chiaro che sono organizzazioni terroristiche interessate solo alla morte del nemico, civile o militare che sia, ma sono radicate nella popolazione. La consapevolezza di questo potrebbe indurre Israele a ritirare parte delle sue truppe e dei suoi insediamenti dal territorio palestinese. Una soluzione di compromesso, ma che da decenni non da risultati. Sull'ultima posizione non so darti una risposta precisa. Ci ho messo un po' a capire cosa significasse, ma la ritengo fondamentalmente giusta: Israele deve avere il diritto di compiere tutte le azioni militari che uno Stato 'normale' può compiere, senza nessuna restrizione. In ogni modo hai ragione tu, la buona volontà deve venire da ambo le parti. Ma se i palestinesi lanciano i razzi Israele reagisce, poi i palestinesi lanceranno altri razzi e Israele i suoi missili,... Deve esserci una svolta chiara: con i metodi finora usati non si è concluso nulla. Ti abbraccio forte, Amica mia. Emanuele.
 
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