Anti-gobbi a vita...Il blog di chi ama il calcio e odia la Giuve |
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: noaigobbi
|
|
Sesso: M Età: 46 Prov: GE |
AREA PERSONALE
TAG
CERCA IN QUESTO BLOG
SITI DA VISITARE
MENU
I MIEI BLOG AMICI
ULTIMI COMMENTI
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
Post n°381 pubblicato il 02 Agosto 2006 da noaigobbi
|
Post n°380 pubblicato il 02 Agosto 2006 da noaigobbi
È sbagliato giudicare le sentenze del calcio come un «colpo di spugna» sui peccati. Si poteva fare di più e meglio, questo è certo, ma non era da queste sentenze che andava comunque giudicata la volontà di cambiamenti del calcio. Le sentenze chiudevano il «particolare» dello scandalo, definivano il danno aritmeticamente, ma la rivoluzione c'era già stata. Quello che si è tenuto a Roma non era il processo al calcio, non si discuteva il corretto agire di Carraro o Galliani negli anni del loro regno, ma solo il loro eventuale coinvolgimento nell'oscurità di una-due partite. Innocenza o colpa riguardavano solo la polvere del male. Il resto era già caduto a valle e con grande fragore. Cinquanta giorni fa il calcio era di Moggi, nessuno conosceva Meani o Mazzini, la Juve stava diventando campione d'Italia e pensarla in serie B sarebbe stata un'eresia totale. Cinquanta giorni dopo Moggi e Giraudo sono stati cacciati con ignominia, sono cambiati tutti i vertici federali (presidente, vicepresidente e perfino segretario), tutti i vertici arbitrali, tutti i vertici di Lega (e sappiamo quanto attaccato fosse Galliani a quella carica), tutta la giustizia sportiva, i suoi tribunali, l'Ufficio indagini. La Juventus è in serie B, le sono stati tolti due scudetti, un danno economico e sportivo enorme, non quantificabile da nessun tribunale. Ha cambiato l'intero assetto societario, dal team manager al direttore generale, dal presidente al consiglio di amministrazione. Non c'è più in tutto il calcio italiano una stessa faccia nello stesso posto di cinquanta giorni fa. Sono stati cambiati perfino i tecnici delle squadre nazionali. Come si può parlare di colpo di spugna in queste condizioni? È così difficile capire che c'è stata un'autentica rivoluzione, netta, durissima, palpabile e che è stata compiuta in pochi giorni? Certo, poteva esserci una squadra in più in serie B o qualche squalifica ancora, ma davanti al tutto che è cambiato questa è davvero retroguardia. E che comunque non autorizza a camuffare da salvataggio scandaloso uno sforzo di cambiamento senza precedenti. Ho trovato anch'io ingiuste le sentenze. È impossibile essere d'accordo con una giustizia che fa della fretta la sua prima necessità. E dove la presunzione del reato equivale al reato. Ma non discuto le singole conseguenze tecniche. Discuto il principio. Nel calcio ci sono tre componenti, la società (cioè i dirigenti), la squadra (cioè i giocatori), il pubblico. Ci si è accaniti nel punire le due componenti che non hanno commesso niente: pubblico e giocatori. Che c'entravano? Non ci sarà mai vera giustizia nel calcio finché continuerà a esistere la responsabilità oggettiva. Io sbaglio e voi pagate è un principio barbaro che non esiste in nessun altro codice sportivo del mondo perché ingiusto e insopportabile. È strano come nel nostro calcio il tifoso non sia trattato per quel che è, un cliente, l'unica entità che finanzia l'intero movimento, ma come l'unico soggetto che è normale vessare. Come se nel crac Parmalat si fosse andati a cercare i soldi dai risparmiatori truffati e non dai Tanzi. Nel timore di essere stata troppo buona, la Caf ha deciso di aggiungere alle penalizzazioni anche tre giornate di squalifica dei campi. La sanzione classica con cui si punisce il pubblico inquieto. Solo che qui il pubblico ha solo e sempre subito. Ma è la nostra giustizia, la massa mette i soldi, non merita rispetto. Spero che il nuovo calcio lo capisca e sappia rimediare. Ma non c'è dubbio che a occuparsene sarà un calcio completamente nuovo. Non so se migliore, certamente travolto e rivoltato, senza un solo punto in comune con il passato. Se non è una rivoluzione questa, non so darle un nome. Il pericolo di restaurazione arriva semmai adesso, si farà forte nelle prossime settimane, nei prossimi mesi. È il limite delle rivoluzioni, causano sempre un effetto uguale e contrario. Ma trovarlo è la dimostrazione esatta che sono avvenute. http://www.corriere.it/Primo_Piano/Sport/2006/07_Luglio/30/sconcerti.shtml |
Post n°379 pubblicato il 27 Luglio 2006 da noaigobbi
JUVENTUS IN B, LAZIO E FIORENTINA RIGUADAGNANO LA A, MILAN IN CHAMPIONS Roma - I giudici sportivi della Corte d'appello hanno confermato al retrocessione in B della Juve (riducendo i punti di penalità da -30 a -17). Lazio e Fiorentina promosse alla serie A. I viola con -19 punti, i biancazzurri con 11 punti di penalita'. Diego Della Valle è stato 'inibito' per tre anni e 9 mesi. Il presidente della Lazio Claudio Lotito è stato inibito per due anni e sei mesi. Per l'arbitro Massimo De Santis un'inibizione di quattro anni. Adriano Galliani è stato inibito per 9 mesi, Lo ha deciso la Corte Federale nella sentenza di secondo grado del processo per illecito sportivo. La Corte Federale ha confermato, nella sentenza di secondo grado del processo per illecito sportivo, la squalifica di 5 anni per Luciano Moggi e Antonio Giraudo. I giudici dell'appello hanno inflitto una multa di 80.000 euro all' ex presidente federale Franco Carraro che in primo grado era stato condannato all' inibizione per 4 anni e 6 mesi. Nella sentenza la corte federale ha penalizzato di 30 punti il Milan per il campionato 2005-2006 e di 8 punti per il prossimo in serie A. Pertanto i rossoneri potranno giocare i preliminari di Champions League. |
Post n°378 pubblicato il 15 Luglio 2006 da noaigobbi
Calcio, Juventus, Fiorentina e Lazio in serie B. Juventus retrocessa in serie B con 30 punti di penalizzazione,revoca scudetto 2004-05 e non assegnazione del titolo 2005-2006. Lazio in B con 7 punti di penalizzazione.Fiorentina in B con 12 punti di penalizzazione.Il Milan resta in A (-44 punti nella stagione scorsa) perde l'Europa e ripartirà da -15. Questa la sentenza della Caf sui 4 club deferiti nel processo a Calciopoli, annunciata dal presidente Ruperto a Roma. Per quanto riguarda i verdetti sulle 25 persone deferite, 5 anni di squalifica a Moggi e Giraudo, 1 anno a Galliani. Prime reazioni dopo la sentenza della Caf sullo scandalo del calcio."E' inaudito. Ci aspettavamo una sentenza più equilibrata", dice Cobolli Gigli, presidente della Juventus. In una nota la Fiorentina "prende atto della sentenza emessa dalla Caf che ritiene profondamente ingiusta. La Fiorentina sottolinea l'assoluta correttezza della propria condotta e dei propri dirigenti". Gentile, avvocato della Lazio, dice che la società biancoceleste ricorrerà al Tar. "La sentenza può essere corretta dal Tar". http://www.valenza.it/leggiarticolo.php?id=14443 |
Post n°377 pubblicato il 06 Luglio 2006 da noaigobbi
Calciopoli: avv.Giraudo `Violato solo articolo 1` Roma, 5 luglio - Luigi Chiappero, avvocato di Antonio Giraudo, sostiene che il suo assistito avrebbe violato soltanto l’articolo 1. Si parla ovviamente di codice di giustizia sportiva. Nell’ambito delle arringhe difensive legate al maxiprocesso di ‘calciopoli’, il legale dell’ex amminsitratore delegato bianconero sottolinea infatti: ”Il contatto con un designatore arbitrale e l’intervento sulla griglia non costituisce una designazione ad personam. Il designatore infatti non e` un arbitro. Ai signori della corte vorrei sottolineare questo fatto, perche` secondo me e` un elemento fondamentale. Una designazione e` un fatto oggettivo e asettico: per comportare un illecito sportivo questa dev’essere preceduta o seguita da un’attivita` rivolta alla commissione di un illecito. L’intervento sul designatore non e` ancora un elemento sufficiente per dire se vi sia stato un comportamento idoneo alla alterazione del risultato della gara. L’accusa quindi rimane al livello di violazione dell’articolo 1”.Sulle intercettazioni aggiunge: ”Non tutto quello che viene detto puo` essere preso come oro colato. Luciano Moggi e Antonio Giraudo hanno frequentato piu` di altri i designatori. Posso dire che questo e` stato un comportamento sconveniente, soprattutto in un mondo particolare come quello del calcio fatto di intrighi e sospetti. Siamo pero` sempre nell’ambito dell’articolo 1. Per passare al 6 dobbiamo connotare gli incontri. Il primo risale al 21 settembre 2004 e dalle carte che sono emerse si capisce che non si e` parlato nemmeno delle griglie. In base agli atti che la Procura di Torino ha prodotto in relazione a una telefonata del 20 settembre, Moggi e Pairetto hanno parlato alle 10.11, tre quarti d’ora prima del sorteggio relativo alle partite del 22 settembre. Alle 11.41, a sorteggio avvenuto, Moggi viene informato da Pairetto che l’arbitro di Sampdoria-Juventus sara` Dondarini. C’e` una telefonata alle 15.14 tra Pairetto e Dondarini nella quale il primo chiede al secondo di impegnarsi per fare bella figura. L’unico intervento sull’arbitro prima della partita serale e` stato quindi fatto dal designatore”. Chiappero ha poi aggiunto: ”Non erano solo Moggi e Giraudo ad avere rapporti e familiarita` con i designatori. E’ un comportamento considerato abbastanza normale. Da parte mia, credo che non ci sia da rilevare nulla piu` che una violazione deontologica. Quando si dice che Moggi e Giraudo avessero in mano il sistema e avessero la possibilita` di poter condizionare qualsiasi cosa, secondo me va rilevato l`episodio di Reggina-Juventus, che diventa fondamentale per capire certe cose. Secondo voi un potente scende negli spogliatoi e punta il dito nei confronti di un arbitro come l`ultimo degli impotenti?”. http://www.datasport.it/leggi.aspx?id=3853824 |
Post n°376 pubblicato il 06 Luglio 2006 da noaigobbi
La difesa Juve patteggia: «Serie B pena congrua»L'avvocato Zaccone: «La pena accettabile sarebbe quella richiesta http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/scandalocalcio/200607articoli/2421girata.asp |
Post n°375 pubblicato il 06 Luglio 2006 da noaigobbi
CALCIOPOLI. MAXI-PROCESSO: la Juventus tenta di evitare l'inferno della Serie CAll’indomani delle pesanti richieste di retrocessione per Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina, nonché quelle di squalifica, in molti casi per cinque anni, per arbitri, guardalinee e dirigenti di società, il processo su “Calciopoli” è proseguito in data odierna con l’esposizione dei fatti da parte della difesa, ed in particolare di coloro che non avevano preso la parola nella giornata di ieri. http://www.trend-online.com/?stran=izbira&p=ele&id=125595 |
Post n°374 pubblicato il 06 Luglio 2006 da noaigobbi
IL GRANDE ACCUSATORE DEL CALCIO RIDISEGNA IN OTTO PAGINE POTERE E RUOLI DELLE GRANDI DEL CALCIO«Juventus in C a meno 6 punti ROMA. Le pareti di legno che separano le zone dell'Olimpico-bunker per poco non cominciano a tremare. Juventus in C1 o C2 con sei punti di penalizzazione (più revoca dello scudetto della stagione delle intercettazioni e non assegnazione di quello appena messo in bacheca), Lazio e Fiorentina in B a -15, Milan nella serie cadetta gravato da 3 punti di penalizzazione: cominciano da qua le richieste di pena del Procuratore federale Stefano Palazzi. «Questo è matto», è il passaparola non urlato dei legali difensori che escono dall'aula del dibattimento puntando il dito contro la procura federale. «Questo non è un processo», sentenziano le difese dei 30 «incolpati». http://www.lastampa.it/sport/cmsSezioni/scandalocalcio/200607articoli/2406girata.asp |
Post n°373 pubblicato il 04 Luglio 2006 da noaigobbi
Nessuna eccezione per Moggi e Della Valle La Caf ha respinto le istanze degli avvocati sul fatto che i loro assistiti non sarebbero più giudicabili in quanto non tesserati ROMA - Riparte il processo a calciopoli. Il presidente della Commissione d'appello federale, Cesare Ruperto, ha avviato i lavori facendo la conta dei deferiti e dei legali presenti in aula: diversi però gli assenti alla ripresa dell'udienza. Oltre a Luciano Moggi e Antonio Giraudo, già assenti giovedì scorso, questa volta non si sono presentati Innocenzo Mazzini, Franco Carraro e Paolo Bergamo (per l'ex designatore è presente il legale Scalise). All'udienza è stato ammesso anche l'Arezzo che in extremis ha presentato la domanda per entrare nel dibattimento. Ruperto ha dato poi la parola ai legali per le eccezioni sulle quali delibererà la Caf in camera di consiglio. LAZIO - Poi è toccato agli avvocati della Lazio, secondo i quali con la decisione di aprire un filone d'indagine «parallelo» a quello principale, c'è stata un'evidente «mutilazione» al diritto di difesa, «reale e non astratto», della società biancoceleste. Secondo Vincenzo Siniscalchi, «la suddivisione dell'inchiesta sul calcio in due tronconi processuali rappresenta un'anomalia e nel deferimento non c'è traccia della partita Reggina-Lazio, che invece rappresenta l'inizio della richiesta di protezione contro i torti arbitrali da parte del presidente Lotito». La Lazio contesta inoltre la nomina di Guido Rossi a commissario della Figc. «Le semplici dimissioni di Carraro e del vicepresidente Mazzini - ha detto l'avvocato Gianmichele Gentile - non consentivano il commissariamento». RESPINTE LE ECCEZIONI: MOGGI E DELLA VALLE SONO GIUDICABILI - Dopo sei ore e mezza di Camera di Consiglio, la Caf ha respinto le eccezioni sul fatto che Luciano Moggi e Diego Della Valle non sarebbero più giudicabili in quanto non tesserati. Moggi si è dimesso prima di essere deferito e quindi potrebbe teoricamente ritesserarsi, non essendo incorso nella decadenza definitiva prevista per chi si dimette con un procedimento disciplinare in corso: «Sussiste quindi - ha detto il presidente della Caf, Cesare Ruperto - l'interesse della Figc al giudizio». Per Diego Della Valle, invece, egli è giudicabile perché presidente onorario e azionista di riferimento della Fiorentina, cariche che gli imponevano di rispettare lo statuto federale. La Caf è anche giunta alla conclusione che le intercettazioni telefoniche sono ammissibili. PROCESSO - Il processo, che si tiene in un'aula dello stadio Olimpico di Roma, coinvolge quattro società di serie A (Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio) oltre a dirigenti e arbitri: gli ex vertici della Juventus, Luciano Moggi e Antonio Giraudo, il proprietario e il presidente della Fiorentina, Diego ed Andrea Della Valle, il vicepresidente del Milan, Adriano Galliani, l'addetto agli arbitri della società rossonera, Leonardo Meani, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, l'amministratore delegato della Fiorentina, Sandro Mencucci, il giudice dell'ufficio vertenze economiche della Figc, Cosimo Maria Ferri. Coinvolti anche l'ex presidente della Federcalcio, Franco Carraro, l'ex vicepresidente Innocenzo Mazzini, i designatori arbitrarli Bergamo e Pairetto, l'ex presidente dell'Aia, Tullio Lanese, e i fischietti Massimo De Santis, Gennaro Mazzei, Pietro Ingargiola, Paolo Bertini, Paolo Dondarini, Fabrizio Babini, Domenico Messina, Gianluca Paparesta, Gianluca Rocchi, Claudio Puglisi, Paolo Tagliavento, Pasquale Rodomonti. Tutti i soggetti sono stati deferiti a vario titolo per violazione degli articoli 1 e 6 del Codice di giustizia sportiva, riguardanti rispettivamente i principi di lealtà, correttezza ed onestà, e l'illecito sportivo, ovvero "il compimento, con qualsiasi mezzo, di atti diretti ad alterare lo svolgimento o il risultato di una gara". BORRELLI ALL'HOTEL QUARK PER L'APERTURA DEL MERCATO - «Non credo che il mercato cambi solo perché io sono presente oggi all'apertura ufficiale. Mi interessava esserci. La mia presenza è una raccomandazione che vuole ricordare a tutti l'importanza delle regole non solo nel calcio». Francesco Saverio Borrelli, ex procuratore generale di Milano e attuale capo dell'ufficio indagini della Federcalcio, ha commentato così, con i giornalisti, la sua presenza al Quark, l'albergo che fino al 7 luglio ospita la prima fase delle trattative per i trasferimenti di calciatori. Borrelli, accompagnato dal suo vice De Feo, ha partecipato alla cerimonia d'apertura e ha tagliato il nastro inaugurale. In un breve intervento ha affermato: «non vorrei che la presenza dell'ufficio indagini venisse vista come la presenza di un castigamatti o sentita come il tintinnio di manette. Tutt'altro. Io pongo l'accento sulla serietà e il rispetto verso la regole». http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/07_Luglio/03/calciopoli.shtml |
...adesso lo hanno addirittura CROCIFISSO!! Moggi: 'Sono stato crocifisso, Carraro era contro la Juve' L'ex dg della Juve in un'intervista a tu per tu con il conduttore di "Ballaro'" Giovanni Floris: 'La mia famiglia è distrutta, dove c'era la gioia di vivere adesso c'e' il dolore'. Sul "sequestro" Paparesta: 'E' una barzelletta' Roma, 27 giugno 2006 - 'Sono qui per rispetto della mia famgilia, della Juve e dei milioni di tifosi che gioivano della forza della squadra. Non sono venuto a difendermi, ma la cattiveria di questo periodo ha dell'incredibile ed ha distrutto la mia famiglia. Sono stato crocifisso'. http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/tuttocalcio:5422579:/2006/06/27: |
Post n°371 pubblicato il 28 Giugno 2006 da noaigobbi
Moggi: "Il calcio senza di me non sarà migliore" L'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi ha detto davanti alle telecamere del programma Ballarò su RaiTre di essere stato "il capro espiatorio" dello scandalo calcio e che senza di lui il mondo del pallone non sarà migliore. Lo riferiscono fonti interne alla redazione che hanno assistito alla registrazione dell'intervista che andrà in onda durante la diretta di stasera alle 21. "Senza Moggi il calcio non sarà migliore, potrebbe anche essere peggiore" ha detto l'ex dg bianconero contestando la parzialità delle intercettazioni che, a suo avviso, avrebbero individuato solo alcune delle responsabilità dello scandalo. Secondo quanto riferito, Moggi ha anche lanciato un appello al mondo del calcio perché stia attento a non essere succube di "altre lobby" che lo minacciano, senza però specificare quali. Nei pochi interventi di Moggi registrati sui media nelle ultime settimane, l'ex dg ha accusato il potere di chi gestisce i diritti televisivi di essere il vero responsabile dello scandalo che ha travolto il calcio, sebbene le indagini di magistratura e giustizia sportiva accusino lui di essere il capo del sistema di condizionamento nei confronti degli arbitri. "Abbiamo capito che qualcosa non funzionava. Avevamo scoperto che (l'ex presidente della Federcalcio Franco) Carraro aveva detto di aiutare i club che portavano i voti. Questo abbiamo messo in atto, non per avere favori, ma per evitare degli svantaggi", ha detto Moggi ai microfoni del programma Rai sottolineando di non aver mai agito in maniera autonoma. "La Juventus sapeva anche le virgole, non ho mai fatto nulla di mia iniziativa". La Juventus è una delle squadre maggiormente coinvolte nello scandalo che ha travolto il calcio italiano in questi ultimi due mesi ed è stata deferita alla Commissione d'appello federale dal procuratore della Figc Stefano Palazzi dopo le indagini condotte dall'ex magistrato Francesco Saverio Borrelli. Moggi è stato deferito per violazione dell'articoli 1 (principi di lealtà) e 6 (illecito) del codice di giustizia sportiva ed è indagato dalla procura di Napoli per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva e sequestro di persona. |
Bergamo condizionava i fischiettiSUDDITANZA psicologica nei confronti dell’ex designatore Paolo Bergamo: è questa la deduzione del capo dell’Ufficio Indagini Francesco Saverio Borrelli dopo aver ascoltato numerosi arbitri e assistenti di linea. Gli ufficiali di gara, secondo l’ex pm di Mani Pulite, sarebbero stati condizionati dalla figura del designatore, come confermato dall’arbitro Gianluca Paparesta nel corso della propria deposizione davanti agli inquirenti. «C’era una situazione di pressione psicologica che caratterizzava questo sistema arbitrale - aveva dichiarato il fischietto barese nella’audizione del 12 giugno scorso davanti agli inquirenti - i designatori avevano un eccessvo potere che manifestavano in particolari situazioni attraverso una pressione psicologica sugli arbitri. Ritengo che a loro volta, anche i designatori fossero soggetti a presioni da parte dei poteri forti: ho maturato questo mio personale convincimento arbitrando le partite della Juventus». L’arbitro di Bari è stato deferito dal Procuratore Federale Stefano Palazzi per omessa denuncia relativa alla partita Reggina-Juventus del campionato 2004-05 http://www.iltempo.it/approfondimenti/index.aspx?id=979208 |
ROMA — Sono quelli rimasti fuori dal giro ad aver confermato il funzionamento del sistema creato da Luciano Moggi. Sono gli arbitri e gli assistenti poi risultati non graditi ai vertici della Juventus, ma anche di Milan, Fiorentina e Lazio, ad aver raccontato come si poteva finire a dirigere gli incontri delle serie minori. I verbali depositati al termine dell'inchiesta dall'Ufficio Indagine della Figc aggiungono un nuovo tassello al quadro già delineato. E le parole di Domenico Messina, deferito per violazione dell'articolo 1, sembrano riassumere che cosa accadesse al momento delle designazioni: «C'era una sensazione strana — che noi arbitri avvertivamo scambiandoci reciproci ammiccamenti — che determinati arbitri venissero sempre sorteggiati per determinate partite... Non nego di essermi domandato perché per cinque anni non abbia mai diretto la Juventus. Dove dire che spesso ho considerato questa scelta dei designatori non dipendente da un giudizio tecnico, ma dal fatto che sono sicuramente una persona non abituata a subire condizionamenti ambientali». http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/26/sarzanini.shtml |
ROMA - La procura federale ha sposato la tesi Borrelli: l'illecito strutturato sul campionato 2004-2005 c'è stato e così il potere arbitrale Juventus a cui nel tempo si è contrapposto un potere Milan. E ci sono state pesanti responsabilità dei dirigenti di Lazio e Fiorentina, che per salvare i loro club hanno chiesto aiuti arbitrali. Stefano Palazzi, i suoi tre viceprocuratori e un pugno di sostituti di fiducia stanno lavorando in maniera parallela e simultanea (ognuno nei propri uffici, con gli originali sonori delle intercettazioni a disposizione) ai deferimenti dello scandalo calcistico del secolo e, spiegano fonti della procura federale, "non ci sarà alcuna distanza tra la relazione del pool Borrelli, un lavoro duro, fatto con grande libertà di pensiero, e le conclusioni della procura. Nella maniera più assoluta". http://www.lamescolanza.com/Temp=2006/62006/arriva_la_stangata_per_juve=2162006.htm |
Con la Juve altre 3 Finiti gli interrogatori, il cammino della giustizia sportiva sta proseguendo per arrivare a tracciare un primo bilancio di oltre un mese di lavoro. L'inchiesta che si sta sviluppando attorno allo scandalo che ha travolto il mondo del calcio dovrebbe portare al deferimento di quattro società che dovranno rispondere per responsabilità diretta ed oggettiva nei tentati illeciti intercettati. I club che verranno rinviati a giudizio sono Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio e le sanzioni previste vanno dalla retrocessione alla penalizzazione, ma si potrebbe addirittura arrivare all'esclusione dal campionato. La posizione più critica è quella della Juventus per cui si profila, da ambienti vicini all'ufficio indagini, la retrocessione in B con 6 punti di penalizzazione. Solo penalizzazioni, invece, per le altre società. Per il momento, però, si tratta di voci e solo i due gradi di giudizio invocati da Guido Rossi potrano dire cosa accadrà. Delicata resta infatti la posizione del Milan per cui si dovrà capire se il deferimento riguarderà solo il dirigente Leonardo Meani, o se invece sarà coinvolto direttamente anche l'amministratore delegato Adriano Galliani. In un caso o nell'altro l'entità della sanzione rischia di cambiare pesantemente. Esce invece dal novero delle società deferite la Sampdoria, dal momento che il presidente Garrone sarebbe riuscito a dimostrare l'estraneità del club da qualunque forma di illecito.http://www.sportal.it/sportal/immagini/news/news773790.html |
Juventus: i bianconeri potrebbero evitare la retrocessione Sembra che la Juventus non verrà penalizzata con la retrocessione per lo scandalo di "Calciopoli". Il club bianconero dovrebbe essere penalizzato con 15 punti, un record per i campionati italiani, ma rimanere comunque in Serie A.Forse sarà una delusione per tutti quelli che chiedevano punizioni esemplari contro chi aveva truffato in modo così palese i campionati, ma sembra che per la società di Corso Galileo Ferraris si vada a delineare una punizione che consideri l'estraneità della proprietà bianconera dal comportamento esecrabile della "Triade", vera artefice dei maneggi posti in essere. Sembra sia stata apprezzata la scelta della famiglia Elkann, quindi del gruppo Fiat/Ifil, di partire da zero, nominando in tempi brevi un nuovo consiglio d'amministrazione e di affidarsi a una nuova dirigenza. http://www.tuttomercatoweb.com/index.php?action=read&id=30814 |
E' un'ipotesi oramai non tanto remota. Sembra che Guido Rossi abbia intenzione non solo di invalidare il campionato 2004/2005 ma anche quello scorso, 2005/2006. Ultima indiscrezione emersa riguarda i rapporti d'affari che legavano Romy Gai, direttore commerciale della Juventus, a Pairetto. Francesco Saverio Borrelli sta ultimando la relazione da presentare lunedì al procuratore federale. Le punizioni che verranno inflitte dovrebbero andare dalla penalizzazione in punti per il prossimo campionato, alla retrocessione in B (potrebbe trattarsi di serie C, anche se è un'ipotesi remota, nel caso della Juve). A rischiare, nemmeno a dirlo, sono Juventus, Milan, Fiorentina e Lazio. Entro il 9 luglio ci sarà la sentenza di primo grado, entro il 22 l'appello alla Corte Federale. Il 28 luglio ci saranno i sorteggi europei. Chi parteciperà alle coppe? Il totouefa è aperto... http://www.calcioblog.it/post/826/campionato-20052006-invalidato |
Le intercettazioni nell'inchiesta di Napoli. L'ex dg della Juve con un ufficiale della Finanza: «Qui tutti prendono e basta» ROMA — Magliette, giacconi, zaini, portachiavi, gagliardetti: per far piacere ai suoi amici Luciano Moggi non sembra aver fatto troppa fatica. Certo, c'era chi chiedeva di andare in trasferta, volo e albergo compresi. Ma la maggior parte preferiva i gadget targati Juventus. E lui accontentava tutti. Per gli arbitri e i dirigenti della Figc aveva un occhio di riguardo. Magistrati, poliziotti, finanzieri, carabinieri e 007 trovavano sempre ascolto. C'è chi voleva i biglietti, chi pretendeva il parcheggio dentro lo stadio. Moggi chiamava le segretarie e disponeva. E così quando per ricambiare un invito in trasferta l'ufficiale della Guardia di Finanza Giuseppe Lasco gli regalò un portasigari Moggi mostra grande stupore: «Ahò - gli disse - sei l'unico, gli altri prendono e basta». Cravatte a Caselli Forse per siglare la pace, i dirigenti bianconeri hanno invitato in trasferta Ermanno Pieroni per la partita della Juventus con l'Arsenal. E a lui hanno prenotato il pacchetto all inclusive, 1.872 euro. Molto meno pretenzioso il presidente del Coni Giovanni Petrucci: completo da gioco di Del Piero spedito direttamente in ufficio. Agli arbitri venivano regalate borse piene di regali, compreso l'orologio della società venduto anche su Internet a 39,5 euro. Per il giudice di Monza Piero Calabrò «raccomandato» come ospite da Moggi al «Processo di Biscardi» c'era l'ingresso assicurato al Delle Alpi anche se i biglietti erano esauriti. Per il procuratore generale di Torino Giancarlo Caselli, un pacco di cravatte. Successe in occasione delle festività natalizie del 2004. E le conversazioni sono riportate nei brogliacci. Il 28 dicembre «Moggi telefona a Caselli per gli auguri e per sincerarsi che il regalo è arrivato. Infine lo invita a cena per dopo le feste di Capodanno e Caselli accetta». Due giorni dopo, nuovo contatto: «Moggi - annotano i carabinieri - riferisce a Claudia che gli sta portando un pacco di cravatte da far recapitare a Caselli». Galliani e la serie C I carabinieri del Nucleo operativo di Roma scrivono che il 31 maggio del 2005, alle 14.47, la segreteria della sede calcio Milan chiama Meani e gli comunica che gli passerà Galliani: Meani: «Buongiorno dottore. Ho saputo che lei ha parlato già con Puglisi...». Galliani: «Sì». M.: «Stamattina... perché mi ha chiamato e mi ha detto...». G.: «Va bene, va bene... parliamo». M.: «Ecco, volevo dirle: è possibile che se io posso spingere per due persone con Lanese da mettere nelle commissioni dilettanti e di C?». G.: «Spinga...». M.: «Perché... abbiamo un po' di controllo anche nelle categorie inferiori è meglio!». G.: «Son gente di fiducia?». M.: «Son gente di su... Guardi uno è Marano, tra l'altro è siciliano 33,5 euro 39,5 euro 27 euro 6,5 euro e quindi non destiamo neanche nessun sospetto. E' quello che ha fatto il guardalinee in serie A per tanti anni». G.: «Va bene. Spinga allora!». M.: «Spingo come un pazzo... E Puglisi però bisogna far tutto per metterlo in A e in B...». G.: «Vabbè adesso... Dove ma negli assistenti però». M.: «Negli assistenti certo». G.: «Certo, va bene!». L'arbitro e i capelli Il 10 aprile 2005 alle 15.46 Rodomonti telefona all'addetto agli arbitri del Milan Meani e parla con lui per sette minuti e mezzo: il giorno precedente Rodomonti ha diretto l'incontro tra i rossoneri e il Brescia (conclusosi sull'1-1) non concedendo un rigore agli uomini di Cavasin per un fallo di mano di Nesta che ha considerato involontario. Rodomonti: «Grande!!! Tutto a posto, no?». Meani: «Tutto a posto, non sei contento? T'ho fatto anche prendere sette e mezzo da Cecere, che t'ha scritto che sei preparato atleticamente...». R.: «Ho letto solo la Gazzetta e il Corriere dello Sport, gli altri non li ho letti ma credo che siano tutti sullo stesso andazzo no?». M.: «Sì... obiettivamente non hai sbagliato niente... Perché anche quella roba là che la menavano sul calcio di rigore... Ma è a un metro e mezzo e girato... Ma son quelle polemiche stupide solite perché c'è di mezzo il Milan...». R.: «Tutto a posto...». M.: «Tutto a posto... Comunque guarda che mi ha telefonato il mio presidente che ti da l'indirizzo e ti manda a fare anche a te il trapianto dei capelli lì in Svizzera...». |
NAPOLI — Prima dice: «Io mi trovo a fare Calimero, che è brutto e nero perché è il più debole di tutti». Poi si lamenta: «Qui mi sembra di essere diventato Provenzano, oppure Gelli». Alla fine, dopo quasi cinque ore che respinge accuse e contestazioni, la spara grossa: «Io sono il classico coglione che viene messo in mezzo». http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/06_Giugno/16/bufi.shtml |
Ringraziamo un nostro caro ed affezionato lettore, grande tifoso della Ora io dico: ma con quale faccia Preziosi ha il coraggio di parlare,
Como del 2001/02.Il patron del Genoa Enrico Preziosi getta un'ombra sul direttore sportivo della Sampdoria Beppe Marotta, sino a qualche giorno fa dato tra i possibili nuovi vertici della Juventus. Secondo la deposizione resa ai magistrati di Napoli Giuseppe Narducci e Filippo Beatrice il primo giugno scorso da Preziosi, Marotta si sarebbe accordato con l'allora direttore generale del Como Antonino Imborgia, ora alla salernitana, per truccare l'incontro Sampdoria-Como del campionato di serie B 2001/02. Preziosi ha consegnato ai magistrati un Cd-rom, in cui -ha fatto mettere a verbale- vi sono «riferimenti ad altra partita che so essere stata alterata, e cioè Sampdoria-Como nella stagione 2001/02 terminata 2-1». «Solo dopo questo fatto -ha raccontato Preziosi ai pm- io ho appreso prima dal direttore generale del Como Antonino Imborgia e poi dal calciatore Nappi, che disputò quell'incontro, che la partita era stata combinata dallo stesso Imborgia con direttore sportivo della Sampdoria Beppe Marotta». All'epoca dei fatti Marco Nappi giocava nel Como e fu lui a segnare l'unico goal della sua squadra in quell'incontro. |
Inviato da: vittoriale55
il 18/04/2011 alle 09:58
Inviato da: vittoriale55
il 11/04/2011 alle 15:39
Inviato da: vittoriale55
il 08/04/2011 alle 16:10
Inviato da: vittoriale55
il 06/04/2011 alle 09:04
Inviato da: vittoriale55
il 06/04/2011 alle 09:04