Se li chiami fascisti si offendono. Ma nonostante il colore della camicia diversa i leghisti continuano ad assomigliare sempre più ai peggiori esponenti dell’infausto ventennio. Se ancora avete dei dubbi andate a vedere i manifesti della lista leghista del trevigiano che appoggia il candidato Leonardo Muraro alla Provincia di Treviso. Il nome “razza Piave” non lascia alcun dubbio. Preferisco non commentare, ma riporto con piacere le parole di Margherita Hack che in un’intervista al Corriere della Sera, edizione Veneto afferma: «Quel riferimento alla razza mi disturba parecchio. Ma di che razza parliamo? Mi è tornato alla mente Albert Einstein, costretto a fuggire dal suo Paese perché ebreo, che venne fermato alla frontiera dove i funzionari americani gli chiesero: "lei di che razza è?". E lui rispose: "l’unica razza che conosco è quella umana". Risposta perfetta. Abbiamo tutti lo stesso Dna, le differenze esteriori sono dovute all’adattamento al clima e all’ambiente, sono mutazioni superficiali. La base è uguale per tutti, Piave o non Piave».«È una forma di razzismo. Questi leghisti, con la loro Padania, il loro Nord, vogliono tornare all’epoca dei Comuni? Oltre che razzisti, sono ignoranti e buffoni: non c’è il Regno di Padania, caso mai esiste la Val Padana». «…quello dei padani è il razzismo più rozzo che ci sia».