Creato da antilega il 15/04/2008

Movimento Antilega

Blog del Movimento Antilega per l'Italia

 

 

ipocriti!!!

Post n°300 pubblicato il 14 Maggio 2011 da antilega

"Fora da le bale" urlato con decisione e mascella volitiva quando biosgna raccogliere qualche voto per mantenere le poltrone romane. Ma, quando occorre, i leghisti non disdegnano di vedere utilizzare i clandestini.

A Gallarate un giovane extracomunitario, chè poi risultato non in regola con le leggi sull'immigrazione, è stato fermato dalle forze dell'ordine mentre distribuiva volantini elettorali della lega.

Riportiamo integralmente l'articolo dal sito www3.varesenews.it:


I volantini leghisti li distribuisce un clandestino
Fermato un giovane che volantinava il via Trombini: i flyer sarebbero del carroccio. Gli interessati: "lo escludiamo". Ma Sel attacca: "campagna sulla pelle dei migranti"

immagine di separazione
La polizia locale ferma un ragazzo clandestino che fa volantinaggio. Sarebbe un fatto come tanti altri, se non fosse che il giovane proveniente dal Bangladesh sarebbe stato impegnato a distribuire volantini della Lega Nord, mettendoli sotto i tergicristalli delle auto in via Trombini.
L'episodio è accaduto giovedì pomeriggio: gli agenti della Locale sono intervenuti nel centro storico per una segnalazione di un esercente: arrivati in posto hanno notato il ragazzo che volantinava e l'hanno fermato per un controllo, scoprendo che non aveva documenti in regola per rimanere in Italia. Il ragazzo si è dichiarato minorenne, è stato fatto l'esame osseo in pronto soccorso, che ha accertato la maggiore età. Dal comando della Polizia Locale non forniscono altre spiegazioni sul materiale sequestrato al ragazzo. Sul fatto che si trattasse di materiale elettorale della Lega ci sono però le conferme di diverse persone, tra cui alcuni residenti della via che ieri avevano lasciato l'automobile nella via, trovando il volantino (pare di un singolo candidato) sotto i tergicristalli. I responsabili della campagna leghista in ogni caso escludono il fatto, spiegando comunque di aver affidato la distribuzione ad agenzie esterne. Sul caso attacca però Sinistra Ecologia e Libertà, che denuncia la linea leghista: «cacciare ogni immigrato, sparargli persino, ma solo dopo averli ben sfruttati nel volantinaggio di campagna elettorali».

 

 
 
 

leghista abusivista

Post n°299 pubblicato il 13 Maggio 2011 da antilega

Un altro leghista beccato con le mani nella marmellata. Una cosa di poco conto se vogliamo, ma nel giorno in cui Borghezio e gli altri leghisti si indignano (questa volta giustamente) per la promessa del loro vero capo (il bandanato ndr)  di bloccare la demolizione delle costruzioni abusive di Napoli questa piccola storia ci fornisce qualche interessante riflessione.

Articolo da "Repubblica":


Il Comune boccia l'immobile di Bernardini
"Per noi abuso edilizio fino a nuova legge"Interviene il sindaco di Zola Predosa, ai raggi x la costruzione di un fabbricato di proprietà del leghista. La Cgil: "Non è un bel segnale". Pdl, Udc e Corticelli solidarizzano con Manes

di LUIGI SPEZIA

"In attesa dell'esito delle controversie, per il Comune rimane un abuso edilizio, sanabile solo se interverranno altri condoni", dice il sindaco di Zola Predosa Stefano Fiorini. Da un piccolo fabbricato di trenta metri quadrati in mezzo ai campi a un edificio di 12 metri per 8 su due piani: la cubatura di una villetta. Consiste in questo il presunto abuso edilizio al centro del contenzioso che va avanti da sette anni tra il Comune di Zola e il candidato sindaco di Lega Nord e Pdl, Manes Bernardini.
La storia del fabbricato la ricostruisce il sindaco Fiorini. Bernardini e la sorella acquistano quei 30 metri nel 2000. Il Comune dà l'assenso prima ad un ampliamento del pergolato e poi alla costruzione di un bagno. La lite nasce nel 2004, dopo che i vigili si accorgono che i lavori stanno andando oltre la realizzazione di un servizio igienico: per loro, sta sorgendo una casa a due piani (ma Bernardini dice: "è meno che al grezzo"). Nel febbraio 2004, il Comune emette un'ordinanza di sospensione dei lavori. E Bernardini presenta, il 30 marzo 2004, la richiesta di condono.

E' arrivata l'ordinanza di demolizione, ma il Tar l'ha annullata perché portava una data successiva a quella della richiesta di condono, rigettato dal Comune nel 2006. Allora Bernardini ha fatto ricorso al capo dello Stato e il caso è ancora sospeso. Bernardini presentò un altro ricorso al Tar, per contestare l'amministrazione che lo accusava di aver mentito sulla data della realizzazione dei lavori. Il Comune denunciò Manes anche alla Procura.

Per il sindaco Fiorini, al di là del condono negato, resta aperta pure la partita dell'abitabilità di un fabbricato su un terreno agricolo, "al di fuori del piano regolatore del Comune". Per di più, in una zona di pregio.

Le reazioni politiche. Per Gianluca Galletti, deputato dell'Udc, "la questione è davvero irrisoria, penso che Bernardini sia una brava persona". Per Franco Grillini, capolista dell'Idv, "l'abuso è uno schiaffo a coloro che non hanno villette con volumi da aumentare. Ha ragione Merola, la destra bolognese è inadatta a governare. Il contenzioso non è relativo all'abuso, che c'è stato, ma se sia condonabile o meno". Critico anche il Sunia, mentre per il coordinatore Pdl Fabio Garagnani si tratta di "una questione di lana caprina. Se questa è l'unica cosa che hanno trovato contro Bernardini, siamo tranquilli". L'identico concetto che aveva espresso lo stesso Bernardini. Infine, mentre il Pd preferisce non entrare nella questione ancora aperta, è caustico Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione: "Se non hanno almeno un abuso, non li mettono in lista".

(12 maggio 2011)

dal sito Repubblica edizione di Bologna

 
 
 

Sindaco di Sumirago ci denunci tutti!!!

Post n°298 pubblicato il 10 Maggio 2011 da antilega

In questa pazza Italia accade anche questo. E’ sufficiente esporre una bandiera come questa con la scritta “Berlusconi e Bossi fuori dalle balle” per trovarti in casa solerti vigili pronti a notificarti una multa dopo averti sequestrato il tricolore. Se questo poi accade in un comune retto da un monocolore leghista e se l’accusa è  di “vilipendio alla bandiera” tutto questo ha dell’incredibile. Eppure questo siparietto da teatro dell’assurdo si è realmente verificato a  Sumirago, (Varese) dove la lega raccoglie il 37% di consensi, a casa del nostro amico Ettore Russo che da anni porta avanti una decisa battaglia in rete contro la lega dal suo blog “il punzecchiatore”.

Ettore tempo fa aveva apertamente denunciato la giunta leghista per non avere provveduto a cancellare dai muri di una frazione una scritta altamente razzista che a tutt’oggi recita ancora così: “Padania libera, ter(r)oni ed ebrei la stessa fine”.  Questa accusa, pubblicato su alcuni organi di stampa locali, ed altri articoli particolarmente critici nei confronti della giunta leghista sono costati ad Ettore le particolari “attenzioni” dei leghisti. Come nei peggiori regimi, quando si attacca il potere si trova sempre qualche zelante funzionario che ti richiama ai tuoi doveri. E così il comandante dei vigili urbani accompagnato dalla vice comandante  si sono presentati a casa di Ettore dopo avergli sequestrato il tricolore per notificargli il reato di “vilipendio della bandiera”.

Cerchiamo di chiarire in questa assurda storia alcuni aspetti particolari che da questo piccolo paese del varesotto ci forniscono un quadro abbastanza illuminante sul delirio parossistico del partito di Bossi.

Ettore con quella scritta non ha voluto offendere la nostra bandiera, semmai difenderla da personaggi che da anni ne infangano la memoria.

“Fuori dalla balle” è la traslitterazione del “föra da i ball" che Bossi e i suoi seguaci hanno in questi giorni utilizzato con grande efficacia mediatica nei confronti degli immigrati e dei rom, e non è altro che l’auspicio di una nuova liberazione dai nuovi fascisti, populisti e xenofobi che infestano il nostro paese.

E’ alquanto paradossale che l’accusa di “vilipendio alla bandiera” venga mossa ad un antileghista da parte di un’amministrazione retta da personaggi che con l’Italia ed il tricolore centrano poco. Sarebbe interessante sapere quanti di quegli elettori di Sumirago erano a Lugano insieme a cinque ministri della Repubblica Italiana a cantare “abbiamo un sogno nel cuore, Bruciare il tricolore”, o quanti erano sotto il palco a Venezia dove Bossi invitava Lucia a mettere nel cesso il NOSTRO tricolore.

Il dissenso è l’anima della democrazia e le prove di forza  sono solo la conferma della debolezza di un regime.

Abbiamo il dovere di ricordare ai leghisti che loro con la nostra Italia non hanno nulla a che fare, che prima o poi riusciremo a liberarci di loro e dei loro deliri. Abbiamo il dovere di rivendicare il nostro diritto al dissenso. E’ per questo che siamo a fianco di Ettore.

E’ per questo che invieremo al Sindaco di Sumirago l’immagine della nostra bandiera con la scritta che è costata a Ettore la denuncia. Vedremo se avrà il coraggio di denunciarci tutti.

comune.sumirago@pec.intercom.it

 
 
 

Imbroglioni!!!

Post n°297 pubblicato il 04 Maggio 2011 da antilega

E' c'è ancora gente che crede a questi imbonitori da sagra paesana.
A Milano i leghisti propongono questi manifesti:

Ma in realtà!!!

Ascoltate il fuorionda di Salvini tratto dal sito del "Corriere della Sera" e capirete chi sono i veri imbroglioni

 

 
 
 

Porte chiuse all’umanità

Post n°296 pubblicato il 03 Maggio 2011 da antilega

Nel maggio 2009 il leghista Cristiano Borghi, assessore all’Istruzione con delega alla sicurezza del comune di Gerenzano (VA) scriveva così sul bollettino del proprio Comune rivolgendosi ai suoi cittadini:

“Noi abbiamo fatto e continueremo a fare il nostro dovere… ma i gerenzanesi faranno il loro? Non rendete vani i nostri sforzi: chi ama Gerenzano non vende e non affitta agli extracomunitari… Altrimenti avremo il paese invaso da stranieri e avremo sempre più paura ad uscire di casa!”

Oggi, grazie alle battaglie di due associazioni locali il Giudice ha ordinato al politico leghista di rimuovere l’articolo che compare ancora ondine e che riproponiamo in questa pagina (per leggerlo interamente cliccate sull’immagine).

Insomma il solito caso di razzismo leghista usato per alimentare la paura per beceri scopi elettorali. Un’altra pagina nera alla quale dei cittadini caparbi grazie all’aiuto di un bravo Giudice sono riusciti a rimediare.

 
 
 



 

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