Io ci sono, e tu?

Adolescenza.... bla bla bla..... (ascolta la ballata)


Siamo saturi oramai di dire e sentir dire che l'adolescenza è un periodo complesso in cui il bambino vive delle trasformazioni sia fisiche che emotive e comportamentali, anche le emozioni cambiano, prendono forma ed intensità diversa.... I arpporti diventano più complessi, tutto diviene più difficile... si è confusi su tutto mentre in apparenza si ostenta decisionalità... ecc. ecc.Siamo davvero sicuri che è l'adolescenza ad essere un periodo complesso di mutazioni? O piuttosto è la società che divenendo sempre più complessa ha bisogno di sottolineare con maggiore enfasi alcuni passaggi fondamentali della vita che indubbiamente sono articolati ma che di certo non hanno nulla di patologico o problematico. O più correttamente è l'adulto ad aver avere delle difficoltà nel suo compito educativo?Esistono culture dove i riti di passaggio dalla fanciullezza all'età adulta sono sanciti con allegria, mediante festeggiamenti, come accadeva nelle nostre campagne qualche decennio fa. Era forse un attribuire un significato diverso alla maturazione psicofisica ed affettiva del bambino che finalmente si avviava ad esser grande? Era una gioia per il ragazzo (o la ragazza) potersi assumere finalmente dei compiti che fino ad allora gli erano negati o poter fare delle cose che fino ad una certa età non gli erano concesse? Era un orgoglio per il genitore poter mostrare la sua discendenza? Ma le meraviglie dell'adolescenza sono oggi forse sparite? Il tormentato "posso-non posso-chissà se posso" che fine ha fatto? Sotterrato dal permessivismo che non lascia più ombra di dubbi "posso tutto, tanto chi mi ferma?" e dalla delega delle responsabilità "chi te la fa fare a crescere che poii ti tocca assumerti delle responsabilità". Sembrerebbe quindi che il conflitto adolescenziale prenda le forme del "voglio esser grande rimanendo bambino" ovvero "voglio fare le cose dei grandi senza assumermene le responsabilità indipendentemente dalla mia maturità, dalle mie capacità e bla bla bla.... tanto è sempre colpa degli altri"Siamo sicuri allora che il disagio è adolescenziale o sono forse loro stessi vittime di un disagio genitoriale che non ha trasmesso valori, regole e responsabilità ?L'adolescenza, quella sana e spontanea, quella che sente la genuinità dei sentimenti e delle biricconate, quella che sa ricercare e scoprire se stessi sia nella solitudine che nei ritrovi di gruppo, nell'allegria e nel dolore, quella che sa attendere, riflettere e gustarsi gli eventi, questa adolescenza esiste e può essere risvegliata in ogni ragazzo perchè è insita in lui/lei.L'amore e l'accettazione incondizionata permettono lo sviluppo autonomo della persona. Non significa che i ragazzi non vanno rimproverati, significa invece lasciarli liberi di scegliere e di esprimersi sualla base di quanto essi stessi conoscono. Compito dell'adulto è sostenere il ragazzo nello svilupp delle sue conoscenze, questa è la parte difficile. Possono scegliere tra ciò che conoscono, non possono scegliere ciò che non conoscono, possono solo scegliere di non scegliere.Ascoltate la ballata dell'adolescente http://www.adolescenza.org/musica.htmlTroverai un link, cliccaci sopra.