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Post N° 155


I pericoli della "società liquida"  La "vita liquida" di cui scrive Baumann è la vita precaria ed effimera dell'uomo contemporaneo: una vita all'insegna dell'ansia e dell'incertezza, priva di radici e di solidi appigli, inevitabilmente consumistica, perché si vive solo nel presente, immersi nella liquefazione di ogni valore e di ogni istituzione. Tutto ciò che viene liquidato viene consumato o, potremmo dire, tutto ciò che viene consumato, viene liquidato. Dai prodotti alimentari alle vite degli individui, tutto ciò che esiste deve essere oggetto di consumo, deve avere una data di consumo, deve essere smaltito... Ma se le discariche sono la significativa espressione della società liquida in cui viviamo, occorre aggiungere che ciò che esse accolgono è soprattutto la spazzatura culturale e morale delle ideologie del Novecento. Dalla putrefazione di queste ideologie, che pretendevano creare un "uomo nuovo", è sorta, dopo il Sessantotto, una nuova Rivoluzione, postmoderna, che assume la liquidità a paradigma e nei rifiuti sembra trovare l'espressione del suo nichilismo.