Best of Web

Post N° 173


 Quali sono le ferite che impediscono il perdono?  Quali dinamiche bisogna adottare per superarle?   Sono interrogativi ai quali risponde Laura Casali, psicologa e coordinatrice della Lombardia, nella conclusione della sua catechesi sul perdono.          Nel Vangelo troviamo un comando di Gesù che senza dubbio è difficile da osservare e che più di altri mette a nudo la nostra debolezza: «amate i vostri nemici ...» (Mt 5, 44). In un altro passo sta scritto anche che «nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici» (Gv 15, 13). Riflettiamo allora sugli effetti che questa proposta produce nella nostra vita.    Ci chiediamo innanzitutto: chi sono i «nemici» che Gesù mi chiede di amare e per i quali mi chiede addirittura di dare la vita? Essi sono i miei amici, i miei intimi: mio padre, mia madre, i miei fratelli, il mio partner, i miei figli... Sono loro che più mi fanno soffrire per ogni mancanza di amore, perché da loro attendo molto di più che da altri. Infatti la ferita che mi fa soffrire è tanto più profonda e intensa quanto più forte è il legame affettivo. È una legge antropologica molto importante, questa, che cercheremo di spiegare.      Più amo una persona, più attendo da lei l’amore e più ogni mancanza d’amore mi fa soffrire; più amo una persona, più sono davanti a lei in un’attitudine di vulnerabilità, senza maschere e senza difese; e quindi la mancanza d’amore da parte sua mi ferirà in modo molto doloroso. La spiegazione è semplice. Nelle nostre relazioni quotidiane, quelle “sociali”, il nostro modo di comportarci si veste di un “mantello delle apparenze” con cui cerchiamo di presentare all’altro la facciata migliore di noi stessi; ma quando entriamo in una relazione più profonda, deponiamo questo mantello difensivo, ci spogliamo e ci conosciamo nelle nostre qualità ma anche nei nostri difetti.      Questo avviene soprattutto nella vita coniugale; infatti, al termine di qualche anno la coppia raggiunge una tale intimità relazionale, fatta di una profonda conoscenza delle reciproche ricchezze e deficienze, da non potersi più nascondere agli occhi l’uno dell’altro. C’è un’intimità di relazione e un legame affettivo così forte che le vicendevoli mancanze d’amore saranno estremamente ferenti. È qui, dunque, che l’amore è più ferito ed è qui che il perdono è chiamato a diventare più forte e più profondo. Le ferite d’amore sono particolarmente intense nella relazione del bambino con i propri genitori, in quanto il piccolo è in una relazione di estrema vulnerabilità con i suoi genitori. Questo fa sì che le ferite più profonde siano quelle della primissima infanzia. A fianco di queste ci sono poi le ferite della relazione coniugale e quelle che provengono da relazioni di amicizia molto forte.