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Post N° 227


Cattolici confusi?Molto di più:  perduti nellaricerca  dell'occultoMargherita Enrico    --------------------------------------------------------------------------------Sono sempre più numerosi i cattolici che pur frequentando la Chiesa, credono nella reincarnazione, consultano maghi, cartomanti e guaritori, comunicano con i defunti, si affidano all'oroscopo, praticano discipline orientali.Pare che questi cattolici ragionino con la loro testa incuranti della Parola di Dio e delle disposizioni della Chiesa: vanno a messa, e anziché fondare la loro speranza unicamente in Dio si affidano agli astri, all'occulto, desiderando un "Dio magico" che esaudisca subito le loro richieste e non chieda meditazione, riflessione, conversione. La caratteristica generale del mondo occulto è, infatti, l'ambizione più sfrenata "presto e subito ". La Chiesa Cattolica condanna apertamente: "…tutte le pratiche contrarie alla virtù della religione" (Catechismo della Chiesa Cattolica n.2117), ma il cattolico pare non curarsene andando tranquillamente avanti per la propria strada inventandosi la propria religione su misura, o meglio il proprio cocktail religioso: un po' di yoga, una scorza di esoterismo e di magia, un pizzico di credenza nella reincarnazione, il tutto mescolato con qualche reminescenza del catechismo appreso durante gli anni dell'infanzia e che non è stato completamente rimosso, ma solo relativizzato in una gradevole mistura sincretistica destinata prima di tutto all'appagamento personale.Queste considerazioni mettono in luce una società secolarizzata in cui Dio non è più in prima fila al centro dell'attenzione umana. Società che è diventata la base su cui nascono i nuovi movimenti occultistici e miracolistici, che si concretizzano in una nuova cultura, viaggiando nei pensieri e nelle riflessioni dei singoli e diventando un modo di concepire la vita opposto a quello cristiano. l. ReincarnazioneQuasi tutti i cattolici che "credono" nella reincarnazione dicono di avere ricordi di esistenze passate e credono che la prossima vita sarà migliore. Frequentano regolarmente la Chiesa ma abbracciano il pensiero delle filosofie orientali e ne praticano le discipline.Questi cristiani però, non si rendono conto che la reincarnazione è assolutamente incompatibile con la fede cristiana, perché rinnega l'Incarnazione e la Resurrezione di Cristo. Rinnegano la Salvezza operata da Gesù sul Calvario: con la reincarnazione si salvano infatti da soli. Inoltre, Dio, quando si è fatto uomo, non ha preso in prestito un corpo, non si è rivestito di un corpo, ma lo ha assunto in se stesso. E quel corpo è passato attraverso la morte. Il suo corpo glorioso, non è un corpo diverso da quello della sua esistenza terrena. Se no, non sarebbe la stessa persona.  Questo significa che anche il nostro corpo risusciterà, e che l'anima ed il corpo che noi siamo non potranno godere la felicità se non insieme per sempre. Il nostro corpo, quindi, non è un corpo intercambiabile, destinato a scomparire, mentre la nostra anima sopravvive in altri corpi presi in prestito. Il nostro corpo è unico e destinato a raggiungere la nostra anima dopo la separazione provvisoria che la morte comporta:  "L'unità dell'anima e del corpo è cosi profonda che si deve considerare l'anima come la “forma”del corpo; ciò significa che grazie all'anima spirituale il corpo composto di materia è un corpo umano vivente; lo spirito e la materia, nell'uomo, non sono due nature congiunte, ma la loro unione forma un' unica natura” (Catechismo della Chiesa Cattolica n.365)  I cristiani che credono alla reincarnazione, non hanno chiaro il concetto della morte che credono semplicemente un passaggio ad un'altra forma di esistenza, senza che ci sia alcuna responsabilità nei confronti di Dio. Essi pensano che ciò che seminano in questa vita, lo raccoglieranno nel loro prossimo stato di reincarnati trascurando la Parola di Dio che ci dice :  "E’ stabilito per gli uomini che muoiano una sola volta, dopo di che viene il giudizio " (Eb 9,27).   2. Maghi e guaritori   Molti  sicuramente troppi  cattolici si rivolgono agli operatori dell'occulto per questioni materiali come lavoro e denaro e per problemi familiari e di salute. Quasi tutti hanno la convinzione di non fare nulla di male, ma di chiedere solo quello che loro chiamano “un aiuto in più”. Ma ci può essere qualcosa “in più” di Dio? Pare proprio che alcuni cristiani credano di sì.  Quasi tutti poi, in cerca di una religione dolce a proprio uso e consumo, mischiano concetti occultistici teosofici alla fede cristiana. La Chiesa al n. 2117 del Catechismo condanna apertamente ogni forma di magia ed occultismo come contraria al primo comandamento. La divergenza più significativa tra cristianesimo e magia risiede nel fatto che il mago o lo stregone deve comunemente fare appello alle forze demoniache per assicurare l'efficacia della sua azione.La severità della Bibbia verso tutte le pratiche di magia, stregoneria e dei loro derivati spiritismo e divinazione, si manifesta sin dagli inizi della rivelazione ebraica: "Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, né chi esercita la divinazione o il sortilegio o l'augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti" (Dt 18,10)Anche negli Atti degli Apostoli vi sono chiari riferimenti contro la magia. Simon mago viene condannato severamente perché sfruttava la potenza della Spirito a beneficio delle sue pratiche magiche (cfr. At 8, 9-26); e san Paolo rimprovera duramente il mago Elimas perché si opponeva alla conversione del proconsole Sergio (cfr. At 13, 8-12). E ad Efeso: "Un numero considerevole di persone che avevano esercitato le arti magiche portavano i propri libri e li bruciavano davanti a tutti" (At. 19,19).Quindi tutto ciò che riguarda i presunti "poteri "dell'essere umano sul mondo divino o spirituale che con le sue innumerevoli creature "diaboliche","angeliche", "spiriti di natura ", o di "trapassati"si piegherebbe al volere dell'uomo per mezzo di riti e preghiere, è in netta contrapposizione con la fedeltà e il culto che si deve solo al Dio creatore. E’ il primo comandamento del decalogo: "Non avrai altri dei davanti a me"