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I vescovi molisani con BregantiniSorprende e stupisce come, da parte di un organo di stampa locale, in nome di un noi/loro anonimo e indefinito, venga messa in discussione la presenza e l'azione di Mons. GianCarlo Brigantini, nostro fratello nell'episcopato e impegnato, con noi e come noi, nella cura pastorale degli uomini e delle donne dell'amata terra del Molise.La responsabilità per la giustizia sociale e per lo sviluppo delle comunità, in ogni onesta democrazia, esige e si nutre della partecipazione sincera di ogni soggetto. In modo tutto particolare coinvolge chi è mandato a rendere presente il Pastore Bello che si prende cura del proprio gregge fino a dare a propria vita.Recentemente, insieme ai Vescovi della regione ecclesiastica abruzzese e molisana, abbiamo avvertito il dovere di proporre, alle nostre comunità e a tutti gli uomini e le donne delle nostre regioni, una riflessione per un esame di coscienza che, lungi da farci sentire giudici gli uni degli altri, vuole essere la base di un rilancio e di un rinnovato impegno in ordine al Bene Comune.Abbiamo voluto farci voce del bisogno di nuova moralità che si avverte tra la nostra gente e rivolgerci alla politica che è la più alta forma della carità. Per questo ci siamo rivolti agli uomini e alle donne che intendono assumere o hanno già assunto impegni di amministratori pubblici, proponendo, con animo libero e nello spirito di servizio proprio del nostro essere pastori, un "decalogo" ispirato alla dottrina sociale della chiesa.A questo decalogo ha fatto riferimento Mons. GianCarlo Brigantini nel recente incontro con i candidati sindaci dei vari comuni della diocesi di Campobasso-Bojano.E' triste verificare come attraverso una visione "riduttiva" e "evanescente" del ministero episcopale si voglia mettere a tacere chi è mandato per essere testimone dell'amore di Dio e presidente della carità delle comunità della chiesa locale. E' proprio la "cura delle anime" che ci interpella attraverso i corpi viventi delle persone, soprattutto se segnati da sofferenza e in attesa di riscatto e dignità sia morale che materiale.Sentiamo di dover ringraziare il nostro fratello Mons. GianCarlo Bregantini, per l'onestà, la dignità e la correttezza con cui approccia i problemi e le situazioni che incrocia sulla sua strada di pastore. L'esperienza in terra di Calabria lo ha sicuramente formato e arricchito. Siamo contenti di poter condividere questa sua ricchezza e poterla mettere, tutti insieme, a servizio dei nostri fratelli e delle nostre sorelle.Siamo sicuri che il nostro popolo che ha voce, dignità e volti, non ha bisogno di nascondersi dietro a volti e scritti anonimi, per esprimere il suo disappunto; anzi attende con speranza l'impegno e la vicinanza fattiva dei propri pastori, e sa cogliere nel modo giusto il senso di quello che essi propongono e fanno.