Sogni in qwerty

Tra fare e dire


Questa mattina, fermo nel traffico della tangenziale, ascoltavo Radioanch’io (Radio1 ) analizzare il problema del bullismo. Anche se il contemporaneo “Ruggito del coniglio “di Rai 2  è mitico e insuperabile, il tema  era troppo importante per ignorarlo.Alla fine di questa, come di tante altre trasmissioni di approfondimento, ho spento con un senso di impotenza, di ribellione, di nausea, di rancore persino, nei confronti di chi, dovendo e potendo fare qualcosa,  non si decide a passare dalle parole ai fatti. Per favore, Radioanch’io, Report, Annozero, Ballarò, Matrix, Exit, Porta-a-Porta, etc, etc, per favore, non riproponeteci più l’analisi dei problemi. Ormai li conosciamo, i nostri problemi. Piuttosto organizzate dibattiti serrati sulle soluzioni. Non invitate più gli analisti e i professori universitari. Esperti e cultori di buon senso dicono cose che tutti pensiamo e che nessun politico o amministratore poi mette in pratica; gli esperti aumentano la nostra frustrazione e il nostro senso di impotenza. Invitate piuttosto alle vostre trasmissioni i ministri, i questori, i prefetti, i sindaci, i direttori generali dei ministeri che emanano le note esplicative e le circolari sulle modalità di applicazione delle leggi; quelli che hanno il potere di decidere e di fare, di applicare o non applicare le sanzioni, quelli che ci possono dire cosa stanno facendo o cosa faranno domani mattina per cominciare a risolvere i problemi.Invitateli, "obbligateli" a venire in trasmissione, e a tornarci dopo 6 mesi a dar conto del proprio operato sui temi specifici.Io, semplice cittadino, non posso fare altro che urlare àfono, attraverso un blog scalcagnato che sarà letto da persone comuni come me e tutto finisce lì.Per favore, voi trasmissioni di approfondimento, passate dalle  analisi dei problemi (pur utili), alla discussione sulle soluzioni; litigate sulle soluzioni, non sulle analisi. “L’approfondimento“ fatelo sulla ricerca delle soluzioni; sarete più utili e più costruttivi; e di maggiore sprone a questa classe dirigente. Grazie. Grazie. Antonio Facchiano