Sogni in qwerty

Il dolore più grande


 Oggi un bambino di 10 anni a Naro (Agrigento) sviene a scuola, batte la testa e muorehttp://temporeale.libero.it/libero/fdg/2167216.html . E’ drammaticamente attuale il titolo di un post recente sul blog di Massimo Maugeri : “Il dolore più grande”, sul  libro di Morena Fanti “Orfana di mia figlia”, in cui l’Autrice racconta della perdita della figlia. Quel post è commentato da decine di interventi, tutti straordinariamente vividi ed emozionanti.http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2008/09/12/il-dolore-piu-grande-orfana-di-mia-figlia-di-morena-fanti/ Un post come questo non vorrei scriverlo  nel mio blog; vorrei non ce ne fosse bisogno. Ma i peggiori incubi qualche volta diventano realtà e dunque parlare di queste tragedie ha un senso, almeno per maturare una nuova coscienza e una diversa consapevolezza della presenza della morte e del dolore, consapevolezza che qualche volta non si ha, altre volte si ha fin troppo acuta….Si vive, o si può vivere, con l’incubo di una tragedia possibile, di mille tragedie diverse  tutte egualmente possibili, con la paura di ciò che potrebbe avvenire, o che è già avvenuto. Dopo una tragedia come quella di Agrigento, si oscurano le proprie imposte,  si diventa  “buchi neri” che  tengono tutto dentro e non cacciano più nulla, perché ormai tutto è inutile.Umanamente si può solo sperare di non dover vivere mai quel dolore così grande, o magari di morire prima. Umanamente, ti guardi intorno, con gli occhi spalancati per lo stupore, e non sai cosa altro dire, cosa altro pensare, cosa sperare, e vorresti per un attimo essere una pietra che vive tranquilla la sua vita senza gioie nè disperazioni. Forse la vita non può avere gioie senza contrapposte disperazioni.Forse questo è il segreto che tutti conosciamo ma che pochi vogliono accettare .Forse ciò che fa pendere alla fine la bilancia delle somme da una parte o dall’altra, è il nostro modo di viverle e di accettarle, malgrado tutto. Antonio Facchiano