Sogni in qwerty

Rach 3


Ho rivisto il film “Shine”, film di Scott Hicks del 1996, storia di un pianista che diventa matto per lo stress di dover suonare il concerto n.3 di Rachmaninov.La storia è molto bella, tremendamente verosimile (e in parte vera). Si racconta, tra l’altro, quanto un genitore con le sue proprie frustrazioni e con la sua ignoranza (anche se in buona fede) possa influire sulla personalità dei propri figli, che portano poi a vita il marchio impresso da quei traumi. Il film mi ha emozionato e mi ha riportato alla terribile responsabilità di genitori, che qualche volta si sottovaluta, presi dai mille impegni che fanno dimenticare che i figli, e l’amore per loro,  sono la causa e  il motore che muove tutto, anche la vita di chi NON ha figli. L’amore per i figli è lo stimolo a migliorare le cose, a combattere per lasciare a loro un mondo diverso; da un punto di vista teologico, l’amore per i figli è forse la vita stessa di Dio. Suggerisco a tutti di guardare questo film, ai genitori, che potrebbero rivalutare il loro comportamento, ma anche ai figli, che potrebbero forse capire qualcosa di più della psicologia dei padri, e forse perdonarli per gli errori che si commettono, molte volte, in buona fede, per ignoranza. Ho comprato il “Rach 3” (come viene chiamato nel film) e lo ascolto spesso in auto, mentre vado al lavoro, e merita tutta la fama che ha, come il Rach 2. Ricordo che quando uscì  il film, il Rach 3 sparì dai negozi, esaurito.  Antonio Facchiano