I cafoni d'Italia

Pensieri d'autunno, lungo il viale tappezzato di foglie multicolori


 
«Lo giorno se n'andava, e l'aere brunotoglieva li animai che sono in terrada le fatiche loro; e io sol unom'apparecchiava a sostener la guerrasì del cammino  e sì de la pietateche ritrarrà la mente che non erra.» Questo è un periodo dell'anno che induce alla riflessione, che invita alla solitudine e al raccoglimento di cui l'anima ha tanto bisogno. Le giornate brevi ci ricordano la brevità delle cose terrene.Noi siano come le foglie, dice Glauco a Diomede nell'«Iliade»; e lo dice con profonda pena, come chi sia convinto che le foglie cadute non ritorneranno più, e che la loro breve vita non è stata altro che un inutile capriccio del destino.Ma se, invece, così non fosse? Se nessuna di queste foglie fosse vissuta invano, se nessuna fosse destinata veramente al nulla, e se nessuna germogliasse sul ramo per un caso meramente fortuito? Se ogni foglia e ogni essere umano: se tutto, ma proprio tutto ciò che esiste, avesse uno scopo ben preciso?Se ogni cosa fosse chiamata all'esistenza da una ragione valida e profonda; se ogni cosa - materiale e spirituale - fosse legata all'altra, per formare un tutto armonioso, come una stupenda sinfonia celeste?